“Non aver paura, rischia, sogna!”

L'Anno Scolastico 2025/2026 tra novità e speranza. In Basilicata l'anno scolastico prenderà il via il 15 settembre. Le novità più significative.

Manca ormai poco al primo giorno di scuola e, nelle case, l’aria è già carica di fermento. Famiglie e studenti si preparano a riprendere la routine, tra l’odore dei quaderni nuovi e il fruscio delle pagine dei libri appena comprati. L’attesa è mista a emozione: c’è chi non vede l’ora di rivedere i compagni e chi, invece, sente già un po’ di nostalgia per la libertà delle vacanze estive. Per mamme e papà, questi giorni sono una corsa contro il tempo: liste di libri, penne, zaini e diari da spuntare, spesso accompagnati da spese non indifferenti. Il costo del materiale scolastico e dei testi è una voce di bilancio pesante per molte famiglie, che tuttavia cercano di trasformare questo momento in un rituale piacevole, scegliendo insieme ai figli colori, astucci e accessori.

I bambini più piccoli vivono l’attesa con energia contagiosa: provano e riprovano il grembiule, allineano matite e pennarelli sul tavolo come se fosse un’esercitazione militare, aprono e chiudono lo zaino per assicurarsi di non aver dimenticato nulla. I ragazzi più grandi, meno espansivi, fingono indifferenza ma danno uno sguardo in più alla chat di classe e pensano già a quali scarpe indossare.

Nelle scuole c’è un via vai continuo. I collaboratori preparano le aule, gli insegnanti pianificano le lezioni, sistemano il materiale e cercano di immaginare come rendere le prime giornate stimolanti. La buona volontà è tanta, ma le difficoltà non mancano: strutture datate, laboratori da rinnovare, spazi non sempre adeguati. Eppure, ogni anno, la campanella che suona il primo giorno ha il potere di cancellare per un attimo i problemi, restituendo a tutti — studenti, docenti e famiglie — la sensazione di un nuovo inizio, carico di speranza.

Il ritorno a scuola è così: una miscela di emozione e fatica, di sogni e preoccupazioni. Ma è anche il momento in cui la comunità si ritrova, pronta a crescere insieme, un giorno alla volta. Il suono della campanella che segna l’inizio di un nuovo anno scolastico non è mai solo l’annuncio del ritorno a lezioni e interrogazioni. Esso risuona piuttosto come un invito, un richiamo alla vita e alla crescita, un momento di grazia e di speranza. È l’inizio di un nuovo capitolo per migliaia di bambini e ragazzi, famiglie e insegnanti, chiamati a tessere insieme la trama del sapere, dell’amicizia e della solidarietà. In questo spirito, ci prepariamo ad accogliere l’anno scolastico 2025/2026, che si apre con importanti novità, nella prospettiva di un cammino comune.

In Basilicata, come in molte altre regioni italiane, l’anno scolastico prenderà il via il 15 settembre. Tra le novità più significative spicca la riforma del voto di condotta. A partire da quest’anno, il comportamento degli studenti sarà valutato con maggiore rigore, estendendosi all’intero anno scolastico e tenendo conto in particolare di eventuali episodi di violenza. Un voto pari a sei decimi, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado – le cosiddette “superiori” -, non sarà più una semplice sufficienza, ma comporterà la sospensione del giudizio e la redazione di un elaborato su tematiche di cittadinanza attiva: una riflessione sulle conseguenze delle proprie azioni e sul proprio ruolo all’interno della comunità come condizione di crescita per passare all’anno successivo.

Un’altra novità che ha suscitato ampio dibattito è lo stop all’uso dei cellulari anche alle scuole superiori. Una decisione che, sebbene vista da alcuni come un limite, può essere letta come un’opportunità preziosa. La scuola deve essere il luogo dell’incontro e della presenza, dove il dialogo faccia a faccia e la relazione con l’altro tornano a essere protagonisti, senza le continue distrazioni del mondo digitale. Il divieto dell’uso del cellulare è già stato messo in atto nello scorso anno scolastico nelle scuole primaria e secondaria di primo grado (elementari e medie) con grande soddisfazione di tutti. Per le ricerche e per lo sviluppo delle competenze multimediali si utilizzano i computer presenti nei laboratori della scuola. 

Anche la Maturità subirà dei cambiamenti, in particolare nella struttura della prova orale. La riforma vuole contrastare i “boicottaggi” dell’esame, affermando il principio che l’impegno e la collaborazione sono valori irrinunciabili nel percorso educativo. Non presentarsi o rifiutarsi di rispondere non sarà più tollerato, e comporterà la ripetizione dell’anno.

Al di là delle regole, la scuola è e rimane il luogo privilegiato della socializzazione, dell’amicizia, dello scambio e della convivenza. È la prima vera “piazza” in cui i nostri ragazzi imparano a confrontarsi con la diversità, a gestire i conflitti, a praticare l’integrazione. Come ci ricorda il Magistero, “la vita è l’arte dell’incontro” (Papa Francesco). La scuola è il laboratorio dove quest’arte si impara giorno dopo giorno, dove si scopre che le differenze possono essere una fonte di ricchezza piuttosto che un motivo di divisione.

In un’epoca di individualismo crescente, la scuola richiama al valore del bene comune. Sviluppare competenze sociali e professionali non è solo un modo per assicurarsi un futuro lavorativo, ma è un’azione concreta per la prosperità del nostro territorio. Per regioni come la Basilicata, spesso minacciate dall’emigrazione e dallo spopolamento, investire nella scuola e nel futuro dei nostri giovani significa offrire loro le ragioni per restare, per costruire qui, in questa terra ricca di storia e di fede, il proprio avvenire. È una chiamata a diventare non solo cittadini del mondo, ma artigiani di comunità locali forti e solidali, come ha esortato Papa Leone XIV al Giubileo dei Giovani, il 3 agosto a Tor Vergata: “Miei giovani fratelli e sorelle, voi siete il segno che un mondo diverso è possibile: un mondo di fraternità e amicizia, dove i conflitti non si risolvono con le armi ma con il dialogo.”

Per approfondire: 

Riferimenti Legislativi

Voto di condotta e sanzioni: Le novità sul voto di condotta e le sanzioni disciplinari sono contenute nel Decreto-legge 105 del 2024, convertito con modificazioni dalla Legge n. 138 del 2024. Questo provvedimento ha riformato il sistema di valutazione del comportamento degli studenti nella scuola secondaria di primo e secondo grado.

Divieto di cellulare a scuola: La direttiva sull’utilizzo dei cellulari in classe, annunciata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, si basa su una circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Sebbene non sia una legge in senso stretto, la circolare ha un forte valore normativo all’interno degli istituti scolastici.

Riforma della Maturità: Le modifiche all’esame di Stato, in particolare per quanto riguarda la prova orale e la gestione dei comportamenti non collaborativi, sono state oggetto di discussione e proposte da parte del Ministero dell’Istruzione. Queste modifiche sono state implementate attraverso specifici decreti e ordinanze ministeriali.When you collapse an accordion item and save, it will automatically display collapsed in front end

Riferimenti culturali e del Magistero della Chiesa

Crescita etica e educazione: L’educazione cattolica, non si limita alla trasmissione di nozioni, ma mira alla formazione integrale della persona. Questo concetto è ampiamente trattato in documenti come la Costituzione Apostolica Ex Corde Ecclesiae di Papa Giovanni Paolo II, che sottolinea l’importanza di un’educazione che integri fede e cultura.

Importanza dell’incontro e della comunità: La riflessione sul ruolo della scuola come luogo di socializzazione e amicizia si basa sulla dottrina sociale della Chiesa. La frase “La vita è l’arte dell’incontro” è una citazione di Papa Francesco che sottolinea il valore delle relazioni umane autentiche. Questo tema è centrale nell’enciclica Fratelli Tutti (2020), dove il Papa esorta a costruire una “cultura dell’incontro” per superare l’individualismo e l’egoismo.

Lotta allo spopolamento e bene comune: Il collegamento tra l’educazione dei giovani e la lotta allo spopolamento si fonda sul principio del bene comune, uno dei pilastri della dottrina sociale della Chiesa. L’educazione è considerata come uno strumento fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle comunità e per offrire alle nuove generazioni la speranza di un futuro nella propria terra.

La citazione nel titolo: “Non aver paura, rischia, sogna!” è tratta dal Discorso di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona (2023). 

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Giuditta Coretti

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