Don Domenico Pepe è diacono della Chiesa di Dio

“Ora don Domenico non è più vostro, appartiene alla Chiesa di Dio”, le parole del vescovo Benoni alla fine della celebrazione alla numerosissima comunità di Grottole, presente assieme alle diverse realtà cui Domenico ha fatto parte in questi anni, tra cui l’Unitalsi e l’Associazione Misericordia di Grottole. E l’augurio del vescovo al candidato diacono nell’omelia: “Possa tu sentire questa specie di nostalgia di stare in intimità con Lui. Soltanto da questa dolce intimità possa poi prendere per mano i ‘senza-tetto spirituali’ e introdurli nella casa del Padre dove si possano rigenerare”.

Una celebrazione partecipatissima da clero lucano, molti laici e tanti compagni di seminario di Domenico quella di venerdì 21 novembre, memoria della Presentazione di Maria al Tempio, in Chiesa Madre a Grottole.

Una dimensione umanamente vivace che ha reso ancor più efficaci i diversi momenti del rito di ordinazione diaconale: la presentazione del candidato diacono, la successiva richiesta del rettore del seminario al vescovo di ammissione di Domenico agli ordini sacri, confermata dalla dichiarazione di “degnità” sulla base dalle informazioni raccolte presso il popolo di Dio, la prostrazione accompagnata dall’invocazione dei santi nel canto delle litanie, l’imposizione delle mani del vescovo  e la consegna del libro dei vangeli, i riti esplicativi di vestizione da parte di due compagni di seminario, anche loro novelli diaconi, l’abbraccio con il vescovo ordinante.

Un triduo di preghiera ha preceduto questo momento significativo per la vita della nostra Chiesa locale, segnato dalla presenza dell’effige della Madonna della Bruna che proprio in questi giorni si trova in “peregrinatio” nella Chiesa Madre di Grottole: un legame forte quello di don Domenico con la protettrice della nostra Diocesi. Ecco, presente alla celebrazione anche una rappresentanza dell’Associazione Maria SS. della Bruna.

Commosso don Domenico sin dall’inizio della celebrazione, felice il parroco don Savari Raj Susai, partecipe l’intera comunità in cui la vocazione del novello diacono è nata, mentre “don Arcangelo sorride dall’alto dei cieli”: questa la battuta di alcuni sacerdoti locali, ben conoscendo il legame storico di don Arcangelo Rotunno con Grottole e spirituale con il novello diacono.

Intensa l’omelia del vescovo Benoni a partire dal Vangelo del giorno: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”.

Non mi sono familiari i parenti, ma coloro che mettono la loro vita a disposizione della volontà del Padre. Non è né scontato né automatico essere familiari di Gesù per il semplice fatto di partecipare all’assemblea liturgica. Bisogna cimentare la vita con la volontà del Padre.

E qual è la volontà del Padre? Amare il Figlio che lui ha mandato e amare tutti gli uomini. Un allargamento enorme di confini del nostro appartenere.

Caro Domenico, tra poco sarai ordinato diacono e anche per te valgono le parole del Signore Gesù: “Vuoi essere un mio familiare?”. Cimenta la tua vita attorno alla volontà del Padre.

E poi l’invito a Domenico “ad andare a cercare, non solo ad accogliere”, quelle tante persone che oggi vagano senza un senso, come abbandonati – che mons. Ambarus, come S. Em. il Card. Zuppi li aveva chiamati nei giorni scorsi nell’Assemblea Generale della CEI, definisce “senza-tetto spirituali” – per annunciare loro:

Tu appartieni al Padre, la tua famiglia, cioè le tue radici, la tua salvezza sono nel Padre che ti ha creato. E introdurli nella sua amicizia.

Ma per poter introdurre gli altri nella familiarità con Dio, lo dico a te e lo dico a tutti, noi per primi dobbiamo vivere con decisione ferma e costante una dimensione di familiarità intima con il Signore. Non ti illudere di poter fare altrimenti: non porti qualcuno in casa tua a presentarlo ai tuoi se tu in casa tua non sei di casa.

La prima ordinazione diaconale per il vescovo Benoni che ha colto l’occasione per invitare i presenti a pregare sempre più per i diaconi, i preti e i vescovi, sottolineando tra l’altro, in particolare alla comunità di Grottole di cui il novello diacono è figlio: “Ora don Domenico non è più vostro, appartiene alla Chiesa di Dio”, e promettendo di riservare a quella comunità una prossima visita.

Infine, un momento di convivialità nei soprastanti locali parrocchiali.

Caro don Domenico, da tutta la Redazione i più sinceri auguri di ogni bene e che mai ti fermi nella tua formazione che continua e continuerà per tutta la vita, nella vita di grazia e nell’esercizio della carità!

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