

Per la prima volta “Il sì alla vita” con e per i piccoli andava in scena l’anno scorso nella chiesa dell’Addolorata ed era incentrato sul tema della speranza, sulla linea della Chiesa che da pochi giorni aveva aperto le porte sante del Giubileo della Speranza.
Quest’anno un grande passo avanti: la rappresentazione al cineteatro Guerrieri, riuscitissima.
145 i bambini coinvolti, guidati dalle loro catechiste che hanno scritto la sceneggiatura, supervisionate da don Michele, e applauditi dai loro genitori, nonni e fratellini che hanno gremito entrambi i piani del Guerrieri.
Il leitmotiv de Il sì alla vita dei piccoli 2025 è stato santa Lucia. È lei che in molte regioni porta i doni ai bambini ed è lei il segno di quella luce che anticipa la vera Luce del Natale.

La martire Lucia in chiave teatrale a misura di piccoli
Una modalità originale per rappresentare la santa di Siracusa, martire della grande persecuzione di Diocleziano: dopo una introduzione, letta da un ragazzino, sulla vita di questa testimone così cara alla devozione cristiana, la successione di sette scene per parlare di lei, dell’attesa del Natale, del senso della vita, della difficoltà con cui la luce vince sul buio e, cioè, l’amore vince sull’odio.
Grande trepidazione tra i bambini che per oltre un mese – guidati dall’organista parrocchiale Rosanna Tricarico e dalla catechista Rosa Dell’Acqua, accompagnati dalle voci delle coriste Brunella Matera, Caterina Andrisani e Francesca Spagnuolo e dagli strumentisti Pierpaolo Lasalvia, Mario Ranoia, Gennaro Scandiffio, Enzo Labarbuta – si sono sperimentati nell’interpretare brani della musica leggera con cui comunicare messaggi di peso. Certamente impegnativo il coordinamento di tanti aspetti logistici, in mano al nutrito gruppo di collaboratori di don Michele La Rocca.

Interpretazioni originali di belle canzoni e riflessioni di peso
“Cuoricini” di Coma_Cose, cantata dai più piccoli vestiti di rosso, paillette e strass, ha sollecitato la riflessione su like e cuoricini, che segnano il mondo virtuale di oggi alla ricerca dell’apparire, di un bagliore che desideriamo per noi stessi e ci preclude di accogliere la Luce che viene per illuminare ogni uomo.
E poi, “Volevo essere un duro” per dire che, come per Lucia, la cui memoria è sempre viva ancora dopo 1700 anni, è nelle piccole cose, nella fragilità di un cuore pieno di amore, la strada che ci apre al futuro. Che i bambini hanno interpretato indossando un paio di occhiali da sole e a cui don Michele ha aggiunto la riflessione sui tanti leoni da tastiera che insidiano oggi la vita di nostri tanti ragazzi.
Originale l’interpretazione in LIS che i bambini, guidati da Katia Di Lena, hanno sprimentato di “Credo negli esseri umani” di Marco Mengoni. E non è mancato il coinvolgimento riuscitissimo del pubblico in “Di sole e d’azzurro” di Giorgia.


Una riflessione e un passo della Scrittura hanno accompagnato ciascuna canzone, alle volte anche qualche osservazione-guida di don Michele.
Efficaci le proiezioni delle immagini di Lucia in stile cartoon che, nella bellissima cornice del teatro Guerrieri, hanno fatto da quinta al palco. Un clima di soddisfazione era palpabile alla fine della serata nei volti dei presenti, già evidente dagli applausi per don Michele, i bambini e l’organizzazione tutta, che hanno scrosciato numerosi nel corso dell’esecuzione del musical.
Che ciascuno di noi possa davvero accogliere Cristo, luce del mondo che illumina ogni uomo, in questo Natale, per esserne, come Lucia, ovunque portatore.

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