

Un anno fa si apriva un anno di grazia: dopo l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Roma nella sera della vigilia di Natale del 2024, la sera del 29 dicembre con una partecipatissima celebrazione diocesana, scandita in tre momenti – il primo in San Francesco d’Assisi, il secondo, processionale, verso la Cattedrale, il terzo all’interno della Cattedrale – iniziava l’Anno santo anche per la Chiesa di Matera-Irsina.
“Pereginantes in spem” il motto che ha accompagnato tante iniziative di quest’anno, prime tra tutte il pellegrinaggio giubilare diocesano che si è svolto a Roma dall’1 al 3 maggio scorsi.
Nella Bolla di indizione del Giubileo, l’amato papa Francesco ci invitava a vivere l’anno lasciandoci immergere e riempire della forza e della consolazione della speranza, che si fonda sulla certezza che Cristo è morto ed è risorto e per noi ha vinto il male, ha vinto la morte. Oltre a questo cammino trascendente e verticale di rigenerazione spirituale, eravamo invitati a vivere una seconda dimensione spirituale, a livello personale e comunitario: diventare segni di speranza per le persone che l’hanno persa. Si tratta degli anziani soli, dei malati, dei poveri, dei carcerati, dei migranti, dei giovani che faticosamente cercano una strada per la vita.
Queste le parole che rivolgeva il nostro pastore mons. Ambarus al popolo di Dio materano alcuni giorni fa nella lettera di invito alla solenne celebrazione di chiusura dell’anno giubilare che si svolgerà domani 28 dicembre ore 17 nella Basilica Cattedrale “Maria SS. della Bruna”, presieduta dal vescovo Benoni e concelebrata dall’intero presbiterio diocesano.
Per consentire la partecipazione di tutto il popolo di Dio materano a tale unico evento diocesano, l’arcivescovo ha chiesto che domani sera in Diocesi siano sospese tutte le altre celebrazioni.
Inoltre, per tutti coloro che fossero impossibilitati a prender parte fisicamente a questo importantissimo momento diocesano, TRM assicurerà la trasmissione della celebrazione in diretta streaming, su digitale terrestre (canale 16), Sky e tivùsat (canale 519), in streaming su YouTube e TRMtv.it.
Mons. Ambarus, al termine di questo tempo di grazia, ci interpella:
Chiudiamo il Giubileo ufficiale e
rilanciamo un giubileo operante, fatto di gesti concreti di speranza!
Solo così potremo sperimentare in modo pieno il passaggio spirituale
che ci siamo prefissi di vivere nelle linee guida pastorali della Diocesi:
“Dalla ferita alla fraternità responsabile”.
Io sono il primo ferito guarito dal Signore
e sono chiamato a sanare gli altri con la mia vita.

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