Come è noto, l’antica città di Matera è ricca di storia sacra attraverso le tante chiese che sono ubicate nella città nuova, nei rioni Sassi e lungo il vallone del torrente Gravina della Murgia materana, su cui insiste il territorio cittadino. Ma sono tantissime anche le chiese del periodo settecentesco situate sul cosiddetto “piano”, un livello urbano che fa da corona ai rioni Sassi, che rappresenta una testimonianza di un altro momento di splendore urbanistico materano: quello dello stile barocco.
Tra le chiese situate “al piano settecentesco” c’è la chiesa di San Rocco nata alcuni secoli fa in connessione con un ospedale durante l’epidemia di peste nera evocata nel Decamerone di Boccaccio, intorno alla metà del 1300. Questa chiesa ha attraversato molteplici trasformazioni, perdendo nel tempo la sua configurazione originaria.
A metà del ‘500 la chiesa subì un primo ed importante restauro, a causa delle lesioni che ne compromettevano la staticità .
Il complesso, passato ai Padri Francescani Riformati nel 1604 – che vi dimorarono fino all’avvento dell’Unità d’Italia – fu ampliato con una navata laterale e nuove cappelle. Tra i dettagli architettonici di rilievo vi sono il maestoso altare maggiore, realizzato a metà del Novecento, e altri nove altari patrocinati da famiglie nobiliari locali. La sacrestia conserva un’opera d’arte unica: un lavabo maiolicato seicentesco, dedicato al Santissimo Sacramento, impreziosito da medaglioni raffiguranti santi francescani.
La chiesa è stata già oggetto di un significativo intervento di restauro nel 2020. Successivamente, un ulteriore intervento di restauro, molto più incidente, è stato realizzato nel 2023 con i fondi provenienti dall’8xmille, che ha riguardato molteplici aspetti strutturali e decorativi: consolidamento e restauro degli interni, mirato a garantire la sicurezza e la durata dell’edificio, bonifica delle murature dall’umidità , restauro degli infissi esterni e adeguamento dell’impianto elettrico. L’imponente restauro riflette l’impegno nel preservare non solo la stabilità strutturale, ma anche la ricchezza culturale e artistica di un luogo che racconta secoli di storia.
L’8xmille è un moltiplicatore di risorse e servizi per il bene comune. Nel 2024 in Italia sono stati assegnati oltre 275 milioni di euro per interventi caritativi. Accanto a questa voce figurano oltre 246 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché rappresentare indirettamente un volano per l’indotto economico e turistico locale. L’intervento di restauro del 2023 è stato oggetto di un progetto finanziato con i fondi 8xmille. per un importo complessivo di €. 267.654. Come è noto, finanziare l’8xmille è molto facile perché basta mettere una firma. Infatti, tutti, sia chi presenta il 730 o il Modello Redditi Persone Fisiche, ma anche i pensionati e chi non è obbligato a presentare la dichiarazione, possono contribuire – senza costi – a mettere in circolo amore, bellezza e speranza. Come fare? E’ semplice basta cliccare i seguente link e leggere le istruzioni: https://www.8xmille.it/come-firmare/
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