Il cuore della Festa della Bruna arriva anche ad Harvard

La Festa della Bruna vive da oltre seicento anni ed è il cuore identitario di Matera. Oggi questo cuore arriva fino ad Harvard.

Tutto è nato dall’intuizione di Matteo Marchitelli, membro del comitato esecutivo, che per primo ha creduto nella possibilità di far studiare la “Festa” nella più prestigiosa università del mondo. È stato lui a dialogare con il professor Ronald Heifetz, la professoressa Julie Battilana e la responsabile dei case studies Carin Isabel Knoop, aprendo un varco internazionale.

La risposta di Harvard e il coinvolgimento del professor Stefano Zordan confermano una verità profonda: la Festa della Bruna parla un linguaggio universale, capace di unire comunità, storie e generazioni. Per questo è in fase di approntamento un dossier rigoroso, che sarà presentato all’Università e che si integra naturalmente con il cammino che è in corso di perfezionamento per la candidatura UNESCO.

“Noi siamo pronti” è l’affermazione del presidente dell’Associazione Maria SS della Bruna Bruno Caiella, “dobbiamo trasformare questo impegno in un atto concreto, perché la tutela della tradizione del 2 luglio riguarda tutta la città, tutta la comunità, tutto il nostro patrimonio culturale e morale”.

L’UNESCO è uno scudo che consegna la Festa della Bruna alle generazioni future e la rende, per sempre, un bene inviolabile.

La “Bruna” può diventare un modello di diplomazia culturale e un simbolo del soft power italiano: la capacità di creare relazioni, fiducia e cooperazione nel mondo attraverso la bellezza, la spiritualità, la comunità e la creatività artigiana.

Un merito speciale va a tutti i giovani dell’Associazione Maria SS. della Bruna: rappresentano il futuro della “Festa”, la ricchezza umana che rinnova e perpetua le tradizioni materane, il motore silenzioso che custodisce e rinnova, anno dopo anno, il patrimonio più prezioso che è il cuore dei materani che pulsa forte per la loro “Festa”.

Il presidente Caiella conclude affermando: “Se riusciremo in questo percorso, Matera offrirà al mondo un modello: una città che, partendo dalla sua tradizione più antica, illumina il futuro. Un futuro fatto di cultura, identità, dialogo e responsabilità condivisa”.

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Domenico Infante

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