La vulcanica Aramà, origini materane e brasiliana d’adozione, racconta “Luci e ombre”, il suo nuovo album

È nata a Bologna, ha origini materane, vive in Brasile da anni: nei giorni scorsi abbiamo potuto ammirare nella città dei Sassi Giulia Carmentano, in arte Aramà, cantante e ballerina, durante il Carnival Party, spettacolo del cantante brasiliano Rael diretto dal maestro Valter Sivilotti e accompagnato dall’Orchestra Magna Grecia. Una partecipazione speciale e apprezzatissima, quella di Aramà, che per l’occasione ha interpretato una spumeggiante Carmen Miranda: “Riguardo al duetto con Rael è stato pazzesco, è un grande artista e un caro amico. – afferma –  È stata una gioia vedere che la musica brasiliana e i ritmi esotici hanno catturato anche il pubblico materano”.

Appassionata di danza, a soli 17 anni vinse la borsa di studio al Conservatorio di Francoforte.

Nel 2006 ha formato una band in Italia con il percussionista brasiliano Itaiata de Sá, Roy Paci, Negrita e Neney dos Santos, il chitarrista Guda Lopes, i pianisti Cesar Moreno e Maurício Degasperi. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo singolo “Tula Baba” dei fratelli Djs Cisko, prodotto da Max Moroldo e distribuito dall’etichetta milanese di Do It Yourself.

In Brasile, la sua seconda casa, Giulia lavorato con partner del calibro di Dj Ramilson Maia, con cui ha registrato il brano “Nega Virtual”, Walmir Borges con il brano La Verità, Marcelo Mira cantante della band Alma Diem, la band Strobo de Belém do Pará, Robinho Tavares bassista di Jorge Bem Jor e Wilson Simoninha. Tantissime le sue esibizioni internazionali.

Il suo nuovo album si intitolerà “Luci e ombre”: ” È diviso in due part- spiega – una dedicata ai miti dell’antichità che lasciano una lezione, un significato che può essere poi riversato nella vita quotidiana, in portoghese si dice “aprendizado”, un qualcosa che può poi trovare applicazione nella vita. Ho scelto i miti di Medusa, è già uscito, che racconta una donna vittima di violenza nella società antica. Medusa nella leggenda è stata abusata da Poseidon, il dio del mare e poi derisa da tutti e trasformata così in un mostro. Accanto a Medusa c’è Pandora, già uscito, e sta per uscire Arianna. Il video di Pandora è stato girato nel parco di Ibirapuera di San Paolo. Ho fatto un’analogia con i vizi dell’umanità, la pandemia, e la guerra. La parte di “Luce” è invece la parte più allegra dove c’è tutto il mio amore per il Brasile, tutta la mia passione per questa terra che tanto mi dà e tanto mi ha dato. C’è Bora Jogar (featuring Luè, altra nota cantante brasiliana), un brano dove io sono stata regista del video, coloratissimo, le grafiche sono state realizzate da un design che si chiama Rodrigo Cantalicio: sono pazzesche, un’esaltazione della flora e della fauna brasiliana. Ci saranno altre collaborazioni con altri cantanti molto famosi che sono l’emblema del pop tropicale in Brasile come Felipe Cordeiro (il maggior esponente proprio del pop tropicale), Samuca della band “Samuca e a Selva”, Marcella Maia rapper, attrice transgender di Globo Tv  e Aila cantante paraense pop.

“Medusa” si lega anche a una campagna per aiutare le donne del posto, con una ONG brasiliana, MMENEPA di Belem do Pará nel nord est del Brasile, la cui responsabile è Rita Teixeira”.

L’8 aprile Aramà sarà in concerto a San Paolo mentre per rivederla in Italia bisognerà attendere l’estate.

(Foto in copertina Junior Franch)

Rossella Montemurro

Redazione

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