“Memoria, identità e futuro. Matera”, nel catalogo della mostra edito da Altrimedia Edizioni le 58 opere realizzate da autori materani e lucani per nascita o per adozione

Il catalogo della mostra “Memoria, identità e futuro. Matera”, edito da Altrimedia Edizioni, racconta 58 opere realizzate da autori materani e lucani per nascita o per adozione con le più diffuse espressioni delle arti visive (pittura, incisione, fumetto, architettura, fotografia, artigianato artistico, poesia, letteratura, musica, folklore) per un progetto unico di “narrazione” allo stesso tempo individuale e collettiva: raccontare e comunicare Matera tra passato, presente e futuro, tra ciò che è già stato e ciò che non è ancora, per far rivivere lo spirito, la coscienza e l’anima di un luogo e di una comunità, per recuperare e riconnettere memorie, identità, storia, tradizioni, cultura, territorio e paesaggio, per comprendere e reinterpretare le sfide, i contrasti, le contraddizioni che da sempre e continuamente l’hanno vista nascere, crescere, che l’hanno profondamente segnata e trasformata: l’incontro/scontro tra uomo e natura, creatività e tradizione, saperi antichi e innovazione, fragilità e anti-fragilità, individualismo e valori comuni, disastro e meraviglia, povertà e ricchezza, turbamento e bellezza, abbandono e civiltà.

In occasione dell’appuntamento con Matera Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019, lo Studio Arti Visive aveva organizzato e promosso negli ultimi tre anni questa mostra itinerante con l’obiettivo di sperimentare, attraverso l’arte, nuove forme di racconto e di comunicazione di una città e di una comunità che è sempre stata (e che vuole continuare ad essere) una realtà fatta di vita, di uomini, di materia, di segni, di storie nella storia.

Il progetto ha coinvolto direttamente: Luigi Acito con Renato Lamacchia e Lorenzo Rota, Irene Albano, Carla Cantore, Antonella Capolupo, Nicola Capone, Karmil Cardone, Dario Carmentano, Daniela Cataldi, Danilo Chiaradia, Luca Colacicco, Antonio Conte con Margherita Tricarico e Roberto Biasi, Enzo De Filpo, Giovanni Dell’Acqua, Antonello Di Gennaro, Domenico Dimichino, Franco Di Pede, Enzo Epifania, Nino Epifania, Rocco Falciano, Giuseppe Filardi, Nino Fortunato, Rocco Giove, Luigi Guerricchio, Pietro L’Annunziata, Pino Lauria, Cosimo Lerose, Donato Linzalata, Roberto Linzalone, Oreste Lo Pomo, Felice Lovisco, Massimo Lovisco, Vittorio Manno, Francesco Marano, Mauro Masi, Antonio Masini, Giuseppe Miriello, Michele Morelli, Rocco Natale, Antonio Notarangelo, Pino Oliva, Giulio Orioli, Monica Palumbo, Nicola Pavese, Francesco Pentasuglia, Raffaele e Claudia Pentasuglia, Angelo Rizzelli, Marta Salonna con Maria Emanuela Antonicelli-Damiano Di Pede-Roberta Gioia, Pasquale Santoro, Angelo Sarra, Margherita Serra, Mariano Silletti, Michele Spera, Angelo Stagno con Daniele Marimao, Pietro Paolo Tarasco, Nino Tricarico, Domenico Verrascina, Augusto Viggiano, Enzo Viti con Teresa Lupo.

Attraverso le loro opere e con diversi linguaggi espressivi si è sviluppato un racconto articolato, a più voci che coniuga memoria con “suggestioni” visive di un futuro ancora non scritto, nella convinzione che il futuro per una città come Matera non può non avere il sapore del ritorno, le sembianze dell’archetipo, il sentimento della “riflessività”, se è vero che ogni luogo reca sempre e comunque in sé ciò che vuole essere e ciò che vuole divenire.

Raccontare Matera vuol dire allora riprendere a tessere il filo della narrazione di noi stessi e della realtà che ci circonda, provare a recuperare una relazione intima e profonda con un luogo percepito ormai come universale, patrimonio di tutti nello spazio e nel tempo.

Per questo si è scelto di utilizzare il linguaggio dell’arte perché l’arte è in grado di penetrare l’intima essenza dei luoghi abitati e vissuti, perché l’arte è in grado di scoprire e far scoprire ciò che in un luogo è eterno ed universale, perché l’arte è in grado di interpretare messaggi invisibili che un luogo trasmette, di coglierne l’anima e l’essenza primordiale, il genius loci.

Dopo aver fatto tappa in Italia a Vicenza (Galleria Celeste), Roma (Galleria Arte e Pensieri), Rapolano Terme (Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio), Fanano (Cantine degli Scolopi), Modena (Galleria delle Statue dell’Istituto d’Arte Venturi) ed in Europa a Plovdiv in Bulgaria (città designata assieme a Matera quale Capitale Europea della cultura per l’anno 2019), la mostra ha fatto ritorno a Matera nel dicembre 2019 a conclusione dell’anno da ECOC, esposta per la prima volta al completo ed arricchita dalla presenza di nuove opere e di nuovi artisti a beneficio della comunità dei cittadini permanenti e temporanei, per un ritorno che non voleva essere un traguardo finale ma solo una tappa di un cammino per proiettare la città, la sua storia e la sua cultura non solo nel nuovo anno ma anche in quelli a venire, raccogliendo e rilanciando la sfida della legacy del 2019.

Coerentemente con tali obiettivi, il cammino della mostra era ricominciato già nel febbraio 2020 con destinazione Milano dove sarà ospitata in maniera permanente presso lo Spazio Hajech del Liceo Artistico di Brera.

Nel catalogo della mostra, che gode del patrocinio dell’Amministrazione Provinciale, figura il testo del noto critico d’arte Carlo Franza.

Redazione

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