Parrocchia “San Giacomo”. Si torna a festeggiare il patrono del quartiere: il 16 luglio inizia la novena

Riprendono quest’anno in grande stile i festeggiamenti in onore di San Giacomo. Ci saranno una novena durante la quale la statua del santo si sposterà attraverso i diversi quartieri della Parrocchia materana a lui intitolata e diverse attività collaterali di animazione del rione. Una ricca conferenza stampa ha presentato i lavori sinora svolti dal Comitato Festa.

Solo nel 1995, in occasione del 25° anniversario della fondazione della parrocchia e della nascita del quartiere, l’allora parroco don Franco Taccardi pensò di organizzare una festa solenne in onore del titolare della Parrocchia: la festa si svolse l’anno seguente, ben coinvolse l’intero rione, ma fu un evento isolato; negli anni seguenti, i festeggiamenti in onore di San Giacomo si sono ripetuti solo con un triduo celebrato in chiesa. Don Franco aveva in animo di riprendere a festeggiare il patrono del quartiere in forma solenne quando, poi, di lì a poco si ammalò.

Il desiderio di festeggiare San Giacomo

“Non è accettabile che una comunità non festeggi il suo patrono”: così don Marco Di Lucca nella conferenza stampa che si è svolta la scorsa settimana nel salone parrocchiale “Don Franco Taccardi” in cui parroco e presidente del Comitato Feste hanno presentato alla comunità parrocchiale e alla stampa locale i lavori che gli “uomini coraggiosi” del comitato festa “spendendo energie e tempo – ancora le parole di don Marco – stanno organizzando dal mese di febbraio”. Un lavoro poderoso, eppure per certi aspetti invisibile, ad esempio per chiedere le dovute autorizzazioni e contattare gli sponsor, tra cui quelli per i 36 premi della lotteria con cui la festa viene finanziata.

È Antonio Terranova il presidente del comitato festa. È lui che ha subito rappresentato al parroco il desiderio di festeggiare il “santo patrono”: “Una proposta che arricchisce la comunità, un momento di condivisione che aiuti tutti a vivere la realtà della chiesa in maniera più piena”.

“La sfida – ancora don Marco – è quella del coinvolgimento di un quartiere in piena estate. Ma una trentina di giovani che un tempo frequentavano la parrocchia sono già entusiasti nell’essere stati coinvolti come portatori della statua del santo che peregrinerà durante la novena tra gli isolati del rione San Giacomo”.

Una novena itinerante

Una delle sere della novena sarà presieduta da mons. A. G. Caiazzo (18 luglio). Il triduo (22-24 luglio) verrà presieduto dagli arcivescovi delle diocesi vicine: mons. D. Cornacchia (Molfetta), mons. G. Russo (Altamura), mons. S. Iannuzzi (Castellaneta), mentre la celebrazione vera e propria della solennità di San Giacomo dall’arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto, mons. G. Satriano.
Di seguito, la locandina con il programma dei festeggiamenti.

Ogni celebrazione inizierà con l’Inno a San Giacomo che lo scorso anno ha composto la direttrice del “Piccolo Coro di San Giacomo”, Enza Fumi, suonato da Enzo Labarbuta e Gennaro Scandiffio, che è stato eseguito due volte durante la conferenza stampa.

Giacomo il Maggiore nel ritratto di don Pasquale Giordano

Momento interessante, e importante per i fedeli che lo andranno a festeggiare, durante la conferenza stampa è stata la presentazione della figura di Giacomo, a cura del biblista don Pasquale Giordano.

Giacomo, detto “il maggiore” per distinguerlo dall’omonimo figlio di Alfeo (“il minore”), era fratello di Giovanni, “il discepolo che Gesù amava”; entrambi erano stati detti da Gesù, forse per la loro impulsività “Boanerghes” (figli del tuono). Ma “dare un nome”, come fu anche per Cefa, è biblicamente il segno di una chiamata caratterizzante.

Giacomo e Giovanni erano pescatori a Cafarnao, città importante, sede di una sinagoga e di una dogana, che diede i natali a Pietro e Levi; con loro, il padre Zebedeo, potremmo dire, era responsabile di una piccola “impresa” di pesca.

Con Simone e Andrea, Giovanni e Giacomo furono tra i primi quattro che il Maestro chiamò “perché ‘stessero con Lui’ – come un pedagogo, in una relazione quasi famigliare, fatta sì di amorevolezza ma non di possessività – e “per mandarli a predicare” (Mc 3,14), e li ritroviamo negli eventi più forti della vita pubblica di Gesù: la resurrezione della figlia di Giairo, la trasfigurazione, l’agonia nel Getsemani, la pesca miracolosa dopo la Resurrezione.

San Giacomo Apostolo: icona

La loro madre, Salome, aveva chiesto un posto per ciascuno accanto a Gesù nel Regno di Dio. E Giacomo è il primo apostolo martire, nonché patrono e simbolo dei pellegrini, rappresentato con il cappello, il mantello e il bastone e, aggiunge don Pasquale, “con la conchiglia: con cui poter attingere alle sorgenti della salvezza”.

Compare nella grande poesia di tutti i tempi Giacomo: Dante, ad esempio, nel XXV Canto del Paradiso lo interroga su cosa sia la speranza e da lui riceve una bellissima risposta teologica: la forza che muove coloro che camminano e il desiderio di raggiungere la Gerusalemme celeste.

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Giuseppe Longo

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