Pisticci. Chiesa di San Rocco: a un anno dalla riapertura la comunità cittadina è in festa. Domani 10 ottobre alle 19 una celebrazione presieduta dal vescovo Ambarus

Un anno fa veniva riaperta al culto la chiesa di San Rocco alla presenza dell'arcivescovo Caiazzo. Il popolo pisticcese ha sentito il bisogno di ritrovarsi per un momento di festa e ringraziamento: domani 10 ottobre alle ore 19 l’eucaristia presieduta dall'arcivescovo Ambarus.

È il centro della religiosità di Pisticci e il cuore pulsante della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, la chiesa di San Rocco: è qui che la statua di San Rocco tanto cara ai pisticcesi viene custodita.

Un terreno argilloso e soprastante una falda, quello su cui la chiesa sorge: già nel 1930, la vecchia chiesa del Purgatorio, sede del culto di San Rocco, presentando vistose crepe, veniva demolita e, al suo posto, con il contributo generoso dei pisticcesi, edificata l’attuale chiesa intitolata a San Rocco.

Dal Purgatorio a San Rocco

Così, l’arciprete dell’epoca, don Vincenzo Di Giulio, istituì un comitato “pro erigenda ecclesia” in cui annunciava la decisione di demolire la vecchia chiesa e di costruirne una nuova, dedicandola – questa volta – al Santo Patrono. Bandì un proclama in cui invitava tutti i muratori e manovali a dare l’offerta di giornate gratuite di lavoro per la costruzione della chiesa, i proprietari di animali e di veicoli il proprio contributo per il trasporto del materiale da costruzione e tutti i cittadini della comunità pisticcese a contribuire secondo le proprie possibilità. Il progetto fu affidato a due illustri figli di questa terra, l’ingegner Nunzio Di Tursi e l’architetto Bruno Ernesto Lapadula (progettista di opere importanti in tutto il mondo, come il celebre “Colosseo Quadrato” dell’Eur di Roma), che offrirono a titolo gratuito la propria opera. Fu eretta così, in appena tre anni, l’attuale chiesa di San Rocco con la collaborazione di tutti i cittadini pisticcesi che in modo gratuito offrirono la loro disponibilità. Il tempio fu poi arricchito di un meraviglioso ciclo di tele raffiguranti la vita di San Rocco, opera del 1940-41 di Alfredo Cassone, pittore piemontese confinato nel campo di confino fascista di Centro Agricolo.

Nuovi cedimenti hanno interessato l’attuale struttura che 13 anni fa fu chiusa al culto: iniziarono lavori di consolidamento del sottofondo a mezzo di un sistema di un centinaio di pali di fondazione: tutto ciò è stato possibile grazie al generoso apporto dell’8xmille. Era parroco don Rocco Rosano quando la chiesa fu chiusa, cominciarono le indagini e si avviarono i lavori, ma è stato don Rosario Manco, attuale parroco di San Pietro e Paolo, che ha curato con determinazione la seconda fase dei lavori e la riapertura al culto.

La riapertura al culto un anno fa

Un bagno di folla un anno fa per la riapertura al culto.

Le famiglie pisticcesi hanno seguito l’esempio dei propri avi acquistando i banchi e le panche, realizzando il nuovo altare – che mons. Antonio Giuseppe Caiazzo ha consacrato lo scorso anno –, l’ambone e il tabernacolo, restaurando le campane e sostenendo l’iniziativa “Una luce per San Rocco” finalizzata a far sì che la chiesa potesse avere un moderno impianto di illuminazione. Di particolare pregio è il restauro della nicchia con il suo mosaico dorato che è tornato ad ospitare la veneratissima statua lignea del Santo Patrono.

Tanti, poi, i momenti vissuti in questi dodici mesi: i giorni clou sono stati quelli delle feste in onore di San Rocco, dal 15 al 17 agosto: un’edizione particolare in quest’anno giubilare segnata tra l’altro dalla presenza della RAI. Tanta emozione tra il popolo nel momento in cui di nuovo, l’effige del Santo, è potuta tornare dopo la grande processione, nella “sua casa”. Un segno di rinascita e speranza per la città di Pisticci, un nuovo “inizio” e una nuova “partenza” verso un domani migliore. Attorno a questa chiesa nel giorno più lungo per la città di Pisticci, la comunità locale ha sentito di essere realtà viva, arricchita da turisti provenienti da ogni parte d’Italia e della presenza di tanti pisticcesi costretti nel frattempo ad abbandonare per i motivi più vari la loro terra di origine. Un segno di ricchezza spirituale e una manifestazione di devozione grande.

La comunità parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo è in festa e con gioia ringrazia il Signore per questo anno trascorso e vissuto nella chiesa di San Rocco. Quanto mai appropriate le parole del salmo 64: “Ci sazieremo dei beni della tua casa, della santità del tuo tempio”.

Ma il popolo pisticcese tutto ha sentito l’esigenza di festeggiare in occasione di questo primo anniversario della riapertura al culto della chiesa del luogo a cui forse è più legato e della dedicazione dell’altare. Ecco il desiderio di vivere questo momento con una eucaristia concelebrata dai tre parroci di Pisticci – don Rosario Manco, don Mattia Albano e don Antonio Di Leo – e presieduta domani 10 ottobre alle ore 19 dall’arcivescovo Benoni.

L’auspicio che San Rocco, pellegrino di Speranza, guidi il cammino di questa comunità a lui tanto legata.

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Roberto Grossi e Antonella Rinaldi

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