Una prima considerazione scaturisce dalla constatazione che ben 108 cardinali, su 135 del conclave, sono di fresca nomina e quindi con una età media più bassa dei rimanenti. E’ facilmente comprensibile, quindi, che in modo ragionevole si possa puntare su un cardinale anziano esperto, che duri poco e che possa gestire la transizione.
L’elezione di un cardinale “anziano” scaturisce anche da un’altra constatazione connessa a quelli nominati da Papa Francesco che provengono da continenti “dell’altro mondo” per cui un papa anziano può affrontare i problemi internazionali con più esperienza ed una visione più diplomatica. Una terza considerazione è data dal fatto che esperti di curia sono soprattutto i cardinali italiani che provengono da una nazione che per tradizione ha una cultura di mediazione rispetto ad una visione del mondo di tipo ideologico o divisivo.
La conclusione del ragionamento porta a pensare che la fumata di stasera potrebbe diventare bianca. Infatti, in un’intervista al cardinale decano Giovanni Battista Re, di ritorno da Pompei dove era stato per la Supplica alla Madonna, ha dichiarato auspicabile entro stasera l’elezione del nuovo Papa.
Il Magistero del nuovo Papa sarà in prosecuzione con quello di Francesco oppure sarà in discontinuità? Certo che stamattina, in Piazza San Pietro, in alcune interviste sia giovani che anziani hanno espresso l’auspicio che il nuovo Pontefice possa essere in continuità con Francesco e, soprattutto, che tenga unita la Chiesa e sia attento alla carità, ai deboli, alle povertà.
Restiamo in attesa di quanto i cardinali elettori del conclave decideranno illuminati dallo Spirito Santo.
Scrivi un commento