Un nuovo sindaco per una città che vuole tornare a essere protagonista

Importanti sfide attendono la nuova amministrazione comunale di Matera guidata da Antonio Nicoletti

L’elezione di Antonio Nicoletti a sindaco di Matera ha smentito tutte le sue pessimistiche previsioni, considerando anche la fase travagliata che attraversava la coalizione che lo ha candidato. E probabilmente ciò che ha favorito la sua candidatura in questa campagna elettorale a doppio turno sarà stato proprio questo sapersi presentare come un concorrente che parte svantaggiato. Un elemento che fa sempre un certo effetto nella comunicazione.

L’altro candidato alla carica di sindaco Roberto Cifarelli ha, invece, puntato tutto sulla lunga esperienza politica di uno che “sa fare” politica e che vuol mettere a disposizione della città l’esperienza maturata. Certamente anche Cifarelli aveva colto nell’elettorato materano un’istanza di novità, tanto che ha voluto dare alla sua candidatura una forte connotazione civica e giovanile ma, evidentemente, ciò non è bastato. Penalizzato purtroppo dal doversi necessariamente proporre allo stesso tempo sia come uomo di sicura esperienza sia come uomo di rottura rispetto alla vecchia politica.

Il futuro che aspetta la città dei Sassi, comunque, non consente di attardarsi troppo su valutazioni di carattere politico. Il tempo stringe e bisogna mettere mano all’aratro per preparare il terreno nel migliore dei modi.

Tra i tanti problemi che avrà la nuova amministrazione comunale c’è quello della chiusura dei lavori di piazza della Visitazione il cui termine ultimo non è lontano. Questa, insieme alla sistemazione dell’area ex-Barilla – annosa questione – è indubbiamente una sfida enorme che si ritroverà davanti il primo cittadino.

Si tratta del tentativo tra i più ambiziosi di ridisegnare un’area urbana, un progetto che tocca tra l’altro il centro vitale di Matera. Ma una città che ha saputo gestire nei vecchi rioni dei Sassi un processo di rigenerazione urbana di grande portata, se ben guidata, potrebbe concludere con successo anche questo importante progetto sul quale si punta per disegnare il volto nuovo della città.

Altro obiettivo sarà quello, altrettanto ambizioso, di sostenere il ruolo di Capitale mediterranea della cultura e del dialogo per il 2026 che è stato assegnato a Matera. Anche in questo caso, dopo i brillanti risultati del 2019, quando la città è stata Capitale europea della cultura, c’è da credere che le basi per onorate questo impegnativo nuovo appuntamento ci sono tutte. Si tratta, come sempre, di saper mettere a frutto quei talenti di cui è dotata una vita di comunità.

Certamente, in questo entusiasmante obiettivo di aprire il Mediterraneo a un dialogo tra le culture e a un’amicizia tra i popoli, l’amministrazione comunale, come già avvenne per il 2019, potrà trovare una naturale sintonia nella nostra comunità ecclesiale.

Se oggi il Mediterraneo richiama una realtà dolorosa per il dramma delle disperate traversate dei migranti, urge fare il possibile e anche l’impossibile per restituire ai popoli la giusta pace. Una pace che ha chiesto con insistenza, appena eletto, papa Leone. Del resto non da oggi la Chiesa invoca questo, invoca il coraggio del dialogo. Basti ricordare l’incontro di vescovi provenienti dal bacino mediterraneo, tenutosi a Bari nel febbraio 2020 sul tema “Mediterraneo frontiera di pace” alla presenza di papa Francesco.

Per abbattere le “frontiere tra i popoli”, ha ricordato recentemente il papa nell’omelia di Pentecoste, è però necessario che siano innanzitutto abbattute le frontiere nelle relazioni all’interno delle stesse comunità. Nel salutare l’elezione del nuovo sindaco, non possiamo pertanto non augurare alla città di Matera tutta intera di guardare oltre quelle divisioni che inevitabilmente si creano in determinati frangenti politici.

Concreto è il rischio che tali divisioni possano degenerare dal momento che, come sappiamo, il nuovo sindaco non gode di una maggioranza in consiglio comunale, una maggioranza che paradossalmente si trova a dover svolgere un ruolo di opposizione. Pur nella comprensione della rigida applicazione delle norme che regolano il funzionamento del Consiglio comunale, tuttavia, delegittimare l’esito elettorale, chiamando ancora una volta i cittadini alle urne, non sarebbe una cosa auspicabile per una città che avverte l’urgenza di tornare a essere protagonista.

Antonio Nicoletti
Immagine dalla pagina facebook Antonio Nicoletti Sindaco

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Paolo Tritto

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