Una città che non dimentica

Tutti gli anni la Fondazione Alcide De Gasperi riceve, nel mese di maggio, una telefonata singolare: è “Alcide da Matera”, il primo dei nati nel Borgo la Martella di Matera dopo la consegna delle case popolari agli abitanti dei Sassi da parte del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.

Quel bambino, oggi settantenne, non ha dimenticato il dono ricevuto nel lontano 1952 dai suoi genitori che gli imposero quel nome, tutt’altro che comune a Matera, proprio in onore dello statista trentino.

Per questo ogni anno non manca di far giungere il suo ringraziamento alla Fondazione che dal 1982, prima sotto la guida di Maria Romana De Gasperi e poi del Segretario generale dal 2022, continua a mantenere viva la memoria dell’uomo politico, forse il più popolare in tutta la storia d’Italia.

L’immagine della consegna delle chiavi della nuova casa al Borgo La Martella ad uno dei cittadini sfollati dai Sassi

A richiamarne la vita e le opere ci ha pensato la mostra “Servus inutilis. Alcide De Gasperi e la politica come servizio”, esposta per la prima volta in occasione della passata edizione del Meeting di Rimini e realizzata dallo stesso Meeting e dalla Fondazione Alcide De Gasperi in occasione del 70° anniversario della scomparsa dello statista italiano.

La mostra è stata proposta nel mese di maggio, prima a Bernalda e poi a Matera, a cura del Movimento di Comunione e Liberazione e dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina, nell’ambito delle iniziative per l’Anno Santo 2025.

Lo scopo è stato quello di accompagnare il visitatore alla scoperta dell’uomo Alcide De Gasperi attraverso le sue parole e attraverso gli scritti di quanti lo hanno conosciuto: un mosaico di testimonianze da cui è emerso come lo statista trentino abbia vissuto le diverse circostanze della propria vita, personale e pubblica, spesso segnate dall’esperienza del fallimento, all’insegna di una fede profonda e di una sincera fiducia nella libertà dell’uomo.

Il filmato sulla figura e l’opera di Alcide De Gasperi, realizzato a cura della omonima Fondazione

Alla cerimonia di inaugurazione della mostra a Matera sono intervenuti due dei curatori:  Fabrizio Bosio, responsabile progetti della Fondazione De Gasperi e Martin Greco, giovane storico formatosi all’Università Statale di Milano.

A Martin Greco che ha offerto generosamente il suo tempo, a Matera come a Rimini, per accompagnare decine di giovani a scoprire la figura di Alcide De Gasperi abbiamo posto due domande:

Qual è l’interesse di questa mostra?

Questa esposizione vuole ripercorrere la vita di Alcide De Gasperi, ponendo al centro proprio il tema del Servus inutilis: l’accettazione della sua esistenza come vocazione. Il percorso attraversa l’intera biografia dello statista, partendo in particolare dal periodo dell’esilio in Vaticano, passando per la sua opera di governo, la costruzione della pace e dell’Europa, per arrivare infine alla dimensione della sua fede.

La figura di De Gasperi è molto nota a Matera, ma non rischia di diventare un personaggio mitico, più citato che imitato?

Questo è un rischio che esiste sempre, quando si parla di storia. Se la storia non ha nulla a che fare con il presente, diventa pura erudizione. La storia, invece, deve relazionarsi al presente. Se De Gasperi diventa un santino, gli facciamo solo un torto. Egli può insegnarci molto: il metodo democratico — il dialogo con l’altro come via costruttiva della nostra vita — che, a sua volta, edifica la pace. Se De Gasperi non ci insegna nulla, gli rendiamo davvero un pessimo servizio.

Inaugurazione della mostra a Matera: da sinistra don Angelo Gioia, Erasmo Bitetti, Fabrizio Bosio e Martin Greco

Nella sua presentazione Fabrizio Bosio ha ripercorso le tappe salienti della vita di Alcide De Gasperi sottolineando come la sua esperienza politica, iniziata prima al Parlamento di Vienna e poi, dopo la Prima guerra mondiale, nel Partito popolare italiano fondato da don Luigi Sturzo, si sia bruscamente interrotta con l’avvento del fascismo.

Dopo il secondo conflitto mondiale, la stagione delle grandi riforme che ha visto protagonista Alcide De Gasperi da Presidente del Consiglio (in carica dal 10 dicembre 1945 al 17 agosto 1953) è durata meno di otto anni: sono stati sufficienti per lanciare la Cassa per il Mezzogiorno, la Riforma Agraria, il piano INA Casa e la Riforma del fisco con la legge Vanoni.

A De Gasperi, dopo la storica visita a Matera del 1950, è legata anche la Legge per lo sfollamento dei Sassi del 1952 cui seguì la realizzazione dei nuovi borghi, a cominciare da La Martella.

Dalla voce di Maria Romana, figlia di De Gasperi, è stato possibile riascoltare l’emozione che suscitò nel padre la visita dei Sassi di Matera.

Durante la settimana di esposizione della mostra a Matera (dal 20 al 26 maggio 2025), ospitata nell’Auditorium Sant’Anna, numerose sono state le scolaresche e i visitatori (circa 150) che sono stati accompagnati alla scoperta dell’uomo De Gasperi.

La sua personalità di “uomo unito”, animata da ideali di libertà, democrazia e giustizia sociale divenuti esperienza di popolo, sarebbe incomprensibile se si tacesse della fede che ha informato tutta la sua vita.

Dopo aver fatto tappa a Matera, la mostra “Servus inutilis” sarà ospitata in altri comuni della regione: dal 28 maggio al 4 giugno a Senise, dal 7 al 13 giugno a Nova Siri ed infine a Potenza dal 15 al 22 giugno.

Alla presentazione della mostra nel capoluogo di regione, in programma il 16 giugno, è prevista la partecipazione di Paolo Alli, Segretario generale della Fondazione Alcide De Gasperi.

La pagina culturale della Gazzetta del Mezzogiorno (18 maggio 2025) dedicata alla mostra “Servus inutilis”

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