62^ Giornata di Preghiera per le Vocazioni. In Diocesi, due veglie e quattro nuovi lettori. Papa Leone ai giovani: “Non abbiate paura! Accettate l’invito della Chiesa e di Cristo Signore!”

Ricca la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni (GMPV) quest’anno in Diocesi: due momenti di preghiera attorno a Gesù Eucaristia, quattro seminaristi istituiti lettori e le parole di Papa Francesco che han fatto eco attraverso la voce di Papa Leone prima del primo Regina Caeli presieduto dal neoeletto pontefice

La Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni è un appuntamento fissato da Papa San Paolo VI nella IV domenica di Pasqua, la cosiddetta “domenica del Buon Pastore”, in cui ogni anno la liturgia ci fa meditare su un diverso brano del capitolo 10 del Vangelo di Giovanni che presenta la figura di Cristo come Buon Pastore che offre la vita per le sue pecorelle, le spinge fuori dal recinto, le conosce ciascuna per nome.

Una tradizione ormai consolidata anche nella nostra Diocesi la veglia di preghiera in preparazione a questa giornata. Una risposta a quell’imperativo di Gesù che, nell’annunciare il Regno – come riportano gli evangelisti Matteo e Luca (Mt 9,37-38, Lc 10,2) nella cosiddetta pericope del “rogate” – andava ripetendo alle folle: “Pregate [rogate] il padrone della messe che mandi operai nella sua messe”. Anzi, ben due momenti di preghiera attorno a Gesù Eucaristia sono stati celebrati quest’anno in Diocesi orientati dalle parole chiave “Credere, sperare, amare”: uno specifico per la Vicaria Mare, a Scanzano Jonico, presso la Cappella dell’Annunziata (Palazzo Baronale), la sera di venerdì 9 maggio, l’altro a Matera, nella chiesa di “San Giacomo”, sabato 10 maggio.

Scanzano. Tanti giovani alla veglia guidata da don Alberto

È stato don Alberto Delli Veneri, parroco a Craco ma scanzanese di origine, che venerdì sera ha presieduto la veglia. “È stata l’occasione per pregare per tutte le vocazioni. Un’ora di preghiera, tra silenzi, canti e riflessioni per chiedere al Signore la grazia di nuove e sante chiamate alla sequela del Signore”, ci testimonia lui stesso.

“Si è pregato in particolare – riferisce ancora don Alberto – per sei seminaristi del Seminario Interdiocesano di Basilicata che poi sabato sera sono stati istituiti lettori; per alcune ragazze avviate verso la professione religiosa; per delle coppie di fidanzati in vista del loro matrimonio. Ma è stata l’occasione per pregare per tutti i battezzati, soprattutto per coloro ancora alla ricerca della loro propria vocazione”.

La veglia è stata animata dall’equipe di Pastorale Vocazionale della Vicaria Mare e dai ragazzi della parrocchia “San Giovanni Bosco” di Marconia per quanto riguarda i canti. Non sono mancati momenti di commozione durante la veglia: ad esempio, quando Vincenzo, un ragazzo della parrocchia “San Nicola Vescovo” di Craco, ha raccontato la sua storia di rinascita dalla leucemia a seguito del trapianto di midollo.

Matera. Don Angelo Gioia: “Gli apostoli furono scelti dopo una notte di preghiera: non c’è vocazione senza preghiera”

Sabato 10 maggio a Matera, invece, è stato don Angelo Gioia, amministratore diocesano, che ha presieduto la veglia, affiancato da padre Angelo Sardone, religioso rogazionista, superiore del “Villaggio del Fanciullo” di Matera e animatore provinciale dell’Unione di Preghiera per le Vocazioni, che l’ha predisposta e organizzata, assieme ai parrocchiani di “San Giacomo” che l’hanno animata, con il “Piccolo Coro” come sempre in azione per la parte musicale.

La veglia ha posto all’attenzione orante dei partecipanti la molteplicità delle espressioni vocazionali nella Chiesa: il sacerdote, il religioso, il consacrato secolare, la famiglia, il professionista, il missionario, il giovane, l’anziano. Così, dopo la lettura del Vangelo del “rogate” e di alcuni passaggi del messaggio scritto da papa Francesco per la 62^ GMPV, intervallati da momenti di silenzio e da canti, un rappresentante per ciascuna tipologia di vocazione si è recato ai piedi dell’altare: dopo aver pronunciato il versetto di un salmo sulla speranza, ha infuso in un braciere un pizzico di incenso – segno della preghiera che saliva a Dio per ciascuna delle possibili forme di sequela – mentre tutta l’assemblea rispondeva con il ritornello del canto “Eccomi”.

Infine, la riflessione-preghiera di don Angelo Gioia, scandita da una serie di “Grazie, Signore”.

Grazie, perché hai scelto i tuoi ministri, i tuoi consacrati, le tue famiglie, i tuoi missionari, coloro che si impegnano nel mondo del lavoro, uomini e donne, piccoli e grandi, chi nella gioia e chi nel dolore, chi nella salute e chi nella malattia. Li hai scelti pensandoli davanti al Padre, come hai chiamato i tuoi amici, gli apostoli, dopo una lunga notte di preghiera.

E così ci ha insegnato e ci insegni sempre, fino alla fine dei giorni, che non c’è vocazione senza preghiera. Dalla preghiera, nella preghiera, con la preghiera e per la preghiera tu susciti sempre vocazioni nel tuo popolo santo.

Sceglici ancora, inviaci come hai fatto quel giorno: i tuoi apostoli li hai chiamati a te perché stessero con te e per inviarli in nome tuo. Sceglici ancora perché possiamo dare ancora a questo mondo, come ci ricordava Papa Francesco, motivi per credere, per sperare, per amare… nell’uomo, in ogni uomo.

Anche nel messaggio che papa Francesco ha scritto per questa 62^ GMPV ritorna chiaro il concetto di preghiera.

Nella certezza che il Signore stia “bussando ancora alla porta di ciascuno di noi per raggiungere nuovi fratelli e nuove situazioni, dove solo Lui sa”, don Angelo non ha mancato di ricordare coloro che

in questo momento stanno professando il loro “sì”, esprimendo il loro “eccomi” in una particolare situazione della loro esperienza di vita e discernimento. In particolare, quattro giovani della nostra Chiesa che questa sera stanno rinnovando l’“eccomi” a Te ricevendo il dono del ministero della Parola.

Quattro seminaristi istituiti lettori

I sei neo-lettori istituiti sabato 9 maggio nella Cappella dell’Immacolata del Seminario Interdiocesano di Basilicata.
Da sinistra: Biagio Scelzi, Emanuele Regina, Pasquale Bernalda, Luigi Salvia, Nunzio Ciliero, Francesco Lacava.

Sono Pasquale Bernalda, Nunzio Ciliero, Francesco Lacava ed Emanuele Regina i seminaristi della nostra Diocesi che sabato 9 maggio nella Cappella dell’Immacolata del Seminario Interdiocesano di Basilicata sono stati istituiti lettori (insieme a loro: Biagio Scelzi della Diocesi di Tricarico e Luigi Salvia della Diocesi di Potenza). È stato mons. Francesco Sirufo, arcivescovo di Acerenza che ha presieduto la celebrazione e ha benedetto i nuovi lettori, consegnando poi loro il libro della Sacra Scrittura.

Pasquale ha 24 anni e proviene dalla parrocchia dei “SS. Pietro e Paolo” di Montescaglioso. Diplomato al Liceo Classico “Duni-Levi” di Matera nel 2019, è ora al quinto anno di seminario. Svolge il suo tirocinio pastorale accanto ai sacerdoti di Montalbano Jonico ed è oggi estremamente grato per il conferimento di questo ministero.

Nunzio, 25 anni, è figlio della parrocchia “SS. Luca e Giuliano” di Grottole e diplomato all’Istituto Alberghiero di Matera. Una vocazione, la sua, nata in famiglia, grazie alla nonna paterna “che mi affascinava nel raccontarmi la vita e le opere di uomini e donne, grandi e piccoli, giovani e anziani, amici di Cristo – i santi! – che hanno fatto della loro vita una meraviglia”. Ora Nunzio è al quinto anno di cammino in seminario, fatto di lezioni e tirocinio che lui sta svolgendo nella Parrocchia di “San Paolo Apostolo” a Matera.

Francesco ha 42 anni ed è ferrandinese, della parrocchia “Santa Maria della Croce”. Dopo la maturità scientifica, gli studi di Agraria a Potenza, la gestione del cinema “Della Valle” a Ferrandina e, finalmente, la scelta del seminario, che frequenta da quattro anni. Una chiamata sentita da lontano, la sua: un lungo discernimento, vissuto in parte come riflessione solitaria, “finché ne ho finalmente parlato al mio parroco, don Pierdomenico Di Candia, e a 38 anni sono entrato in seminario”.

Infine, Emanuele, scanzanese, 28 anni: dopo la maturità classica, la laurea a Siena in Storia dell’Arte, la promessa di una carriera accademica, ma poi la scelta del seminario. “Sono qui da quattro anni ma è stato praticamente un ritorno a qualcosa che covava in me sin da bambino ma per cui forse mi mancava coraggio”, racconta entusiasta Emanuele parlando anche del tirocinio che sta svolgendo assieme all’amico e compagno di seminario Francesco in una parrocchia di Avigliano.

Il lettorato è il ministero dell’annuncio della Parola, che ora questi giovani sono abilitati a proclamare ufficialmente nella liturgia. Ma non solo: annunciare significa anche conoscere profondamente la Parola, esserle familiari, saper farla comprendere spezzandola con il metodo della lectio divina. Strettamente legato al ministero del lettore è quello di chi annuncia, evangelizza. Il lettore porta la Parola, non solo recando l’Evangelario nell’introito della celebrazione eucaristica, ma soprattutto introducendola nei luoghi in cui vive. Un ministero simile, per alcuni aspetti, a quello del catechista.

A seguire, un bel momento di convivialità.

Papa Leone incoraggia i giovani

E l’indomani, domenica 10 maggio, il papa, nel suo primo Regina Caeli dalla Loggia delle Benedizioni di Piazza San Pietro non ha mancato di incoraggiare i giovani nel loro cammino di discernimento e scelta vocazionale:

Ho la gioia di pregare con voi e con tutto il Popolo di Dio per le vocazioni, specialmente per quelle al sacerdozio e alla vita religiosa. La Chiesa ne ha tanto bisogno!

Ed è importante che i giovani e le giovani trovino, nelle nostre comunità, accoglienza, ascolto, incoraggiamento nel loro cammino vocazionale, e che possano contare su modelli credibili di dedizione generosa a Dio e ai fratelli.

Facciamo nostro l’invito che Papa Francesco ci ha lasciato nel suo Messaggio per la Giornata odierna: l’invito ad accogliere e accompagnare i giovani. E chiediamo al Padre celeste di essere gli uni per gli altri, ciascuno in base al proprio stato, pastori “secondo il suo cuore” (cfr Ger 3,15), capaci di aiutarci a vicenda a camminare nell’amore e nella verità. E ai giovani dico: “Non abbiate paura! Accettate l’invito della Chiesa e di Cristo Signore!”.

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Giuseppe Longo

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