
Un’iniziativa dei docenti IRC – don Marco Di Lucca, Francesca Annicchiarico e Patrizia Appio – che già nel tempo di Avvento avevano coinvolto i ragazzi in una colletta destinata proprio a questa mensa. Sabato scorso, i ragazzi hanno potuto sperimentare l’utilizzo concreto della loro generosità, mentre i docenti di religione, nelle scorse settimane, li hanno preparati a questo momento parlando di solidarietà.
I ragazzi sono stati impegnati subito: chi in cucina a sminuzzare gli ingredienti o tra i fornelli, chi nel magazzino da riordinare, approfittando proprio della presenza di un po’ di manodopera in più, chi nel preparare i cestini da asporto.
Si percepiva entusiasmo nei ragazzi. Ad esempio, quando è stato chiesto che un ragazzo aiutasse una signora che aveva portato due teglie di parmigiana per la mensa a tirarle fuori dalla macchina, sono accorsi in tre o quattro. “Fare il bene fa bene”, ha commentato più di qualcuno. E non è escluso che, dopo questa esperienza, nei prossimi giorni di vacanza pasquale o in alcune giornate delle prossime vacanze estive questi ragazzi dedichino qualche altro giornata a fare volontariato in questa realtà della nostra Diocesi e coinvolgano altri loro amici.






Tomas Rubino della 1^ CS ha portato la chitarra e con il talento musicale suo e di altri ragazzi presenti sono stati accolti gli ospiti che giungevano a pranzo cantando “Aggiungi un posto a tavola” e altri noti brani della musica italiana.
“Non è la mensa dei poveri, ma la mensa della fraternità”, ha sottolineato don Biagio Plasmati che ne è il Presidente, in un momento di incontro con lui che è stato pensato per i ragazzi perché ascoltassero qualche storia di vita legata a questo luogo di carità: “La mensa è intitolata a don Giovanni Mele, un sacerdote dal cuore grande che è morto 20 anni fa e sempre si sentiva interpellato dalle povertà di chi aveva vicino”.

Così, don Giovanni avviò una prima mensa, più piccola, prima di questa che è stata benedetta da Papa Francesco nella sua visita a Matera il 25 settembre 2022. La grande delicatezza di don Giovanni davanti al povero – “Mio signore, come posso aiutarla?”, era la sua tipica frase di aggancio con un poveretto – e la generosità dei 25-30 volontari, che dedicano il loro tempo nonostante gli impegni famigliari e di lavoro, l’altro messaggio che don Biagio ha trasmesso ai giovani attenti e interessati.
Felici anche gli ospiti della mensa, alcuni dei quali hanno voluto essere presenti in uno dei video realizzati nell’occasione.
I docenti colgono l’occasione per ringraziare sia il Dirigente Scolastico, prof. Michele Ventrelli, per l’opportunità offerta, sia i volontari della mensa per la disponibilità nell’accogliere questi volenterosi ragazzi.


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