
Don Pasquale: l’esperto di Sacre Scritture e Pastorale Catechetica
È lui uno dei tre sacerdoti che oggi traguardano questa tappa importante della loro vita. Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, Vicario Episcopale per la nuova Evangelizzazione e la Catechesi e Referente del Centro di spiritualità biblica “Il mandorlo” in S. Pietro Caveoso, uno dei frutti del Sinodo Diocesano da cui emergeva la necessità di approfondire la conoscenza della Parola di Dio, don Pasquale ha passato la maggior parte della sua vita dedito agli studi delle Sacre Scritture e sulla catechesi, coronati dal titolo della Licenza in Teologia Biblica che ha ottenuto presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, mentre sta studiando per conseguire il dottorato.
Nell’attuale Cammino Sinodale delle Chiese in Italia, inoltre, don Pasquale è uno dei delegati della CEI.
Ecco che lo vediamo spesso in viaggio tra Matera e Roma dove ha l’opportunità di entrare in contatto con voci autorevoli del suo settore di studio, che di tanto in tanto poi vengono invitate a Matera come relatori in occasione di convegni catechistici diocesani o regionali, importanti occasioni di formazione per chi si occupa della trasmissione della fede nella nostra Chiesa locale.
Ma non solo in viaggio per Roma! Don Pasquale è anche, ufficialmente dal 2023, Animatore di Pellegrinaggi in Terra Santa, dove si è recato numerose volte.


Il suo ministero pastorale, don Pasquale lo esercita nella Parrocchia dei “Santi Pietro e Paolo al Sasso Caveoso” di Matera, dopo gli 11 anni in cui è stato parroco alla “Mater Ecclesiae” in Bernalda (2011-2022) e, per un certo periodo, anche al “SS. Salvatore” in Serramarina.
Don Pasquale è, inoltre, Docente di Sacra Scrittura all’ISSR Diocesano “A. Pecci”, Assistente ecclesiastico dell’Unità di Rover e Scolte AGESCI – MATERA 3 e Assistente di Azione Cattolica – Settore Ragazzi, nonché Canonico del Capitolo Cattedrale e membro del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori.


Don Francesco: le competenze psicologiche “per accostarmi alle vulnerabilità umane”
Ordinato anche da Mons. Antonio Ciliberti nel giorno del giubileo dei sacerdoti fu don Francesco Di Marzio, figlio della Parrocchia “S. Agnese” in Matera, allievo del Seminario Minore e Maggiore di Potenza. Una vocazione che affonda le radici nella fede della nonna materna “che dall’età di quattro anni mi portava tutti i giorni a messa” e della mamma e che ha trovato alveo fecondo nella Parrocchia: “Sono cresciuto sotto l’ala di Padre Basilio e di Padre Severino. Ho iniziato a servire messa, ho fatto il chierichetto (oggi si dice ‘ministrante’), fino a quando mi è stato affidato l’incarico di responsabile dei chierichetti. Trascorrevo i pomeriggi giocando per strada e, abitando nel rione Cappuccini, nella Gravina; la sera servivo messa e davo una mano in parrocchia”.
Poi, a 12 anni, la malattia della mamma: una patologia rara. La mamma di don Francesco era sul letto di morte quando sr. Mariangela, una sorella della comunità di consacrate presenti in parrocchia più vicine alla famiglia Di Marzio, le chiese: “Vorresti che Francesco diventasse sacerdote?”. Il volto sofferente della donna si illuminò. E la scelta, un paio d’anni dopo, pur contrastata dal padre, di entrare in seminario.
Un’esperienza particolare in questi 25 anni, quella nella Piccola Casa della Divina Provvidenza “G. Cottolengo” di Torino, un mese di volontariato nel periodo estivo: “Volevo comprendere alcune cose e, così, decisi di fare un’esperienza a contatto con situazioni umane e dolorose. Giorni impegnativi che mi hanno dato la possibilità di ricentrarmi nella mia scelta”.
E poi il bisogno, a 33 anni, di iscrivermi all’Università, Facoltà di Psicologia: “Chiesi al vescovo di allora, mons. Ligorio, di poter intraprendere questo percorso di studi e lui fu molto attento e generoso nei miei confronti. Ho dovuto lasciare per cinque anni l’attività pastorale per dedicarmi principalmente agli studi, svolti presso la Pontificia Università Salesiana di Roma. Lì ho compreso molte cose di me, mi sono formato sia umanamente sia spiritualmente e professionalmente. Ho conseguito la laurea in Psicologia Clinica e di Comunità poi ho intrapreso la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica e Psicoterapia: attualmente esercito la mia attività di psicoterapeuta con approccio analista transazionale CTA”.
Don Francesco è perito psicologo presso il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano di Basilicata e, inoltre, da quattro anni Delegato arcivescovile nel Consiglio di Amministrazione dell’Associazione “Maria SS. della Bruna”.
Una proposta di mons. Caiazzo che mi giunse inattesa e a cui risposi: “Accetto purché mi si lasci la possibilità di essere quello che sono, non posso fingere”. Un servizio che don Francesco svolge con brio e passione: “Per me è prioritario evangelizzare, catechizzare con le modalità proprie che la festa della Bruna permette e consente.”



Infine, da tre anni, don Francesco è Vicario parrocchiale di “Maria SS. della Bruna” e da un anno Canonico del Capitolo Cattedrale.
Don Domenico: il pastore attento ai poveri e agli ammalati


Dopo essere stato parroco per 10 anni a “S. Lucia” in Montescaglioso, nel 2017 don Domenico è stato trasferito da mons. Caiazzo a “S. Pio X” in Matera, dov’era già stato collaboratore parrocchiale da giovane sacerdote accanto allo storico parroco don Tommaso Rondinone proprio nei mesi della sua dipartita (ottobre 2005) e, per qualche mese, a don Gino Galante. I parrocchiani lo reputano molto attento alle situazioni di povertà e agli ammalati.
Don Domenico insegna teologia dogmatica all’istituto superiore di Scienze religiose.
Inoltre, è assistente spirituale dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Matera e del GRIS (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa).
Quest’anno, il 14 settembre, non dimentichiamolo, ricorrono anche i 25 anni di sacerdozio di don Michele Francabandiera, sacerdote incardinato nell’arcidiocesi di Matera-Irsina ma da circa un anno parroco di “S Potito” in Tricarico.
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