Grottole. Sant’Antuono: una festa secolare che non accenna a tramontare. Nell’occasione riapre la chiesa di San Pietro

La devozione per sant’Antuono è il frutto di un voto della regina Giovanna I d’Angiò (XIV sec.): se il figlio fosse stato liberato dall’herpes zoster, avrebbe diffuso in tutto il Regno di Napoli la devozione per il santo monaco egiziano, Antonio. E il santuario che sorge a Grottole sull’altopiano di Altoianni ne è la testimonianza. Quest’anno i festeggiamenti iniziano domani con la santa messa alla chiesa di San Pietro che riapre dopo anni di restauro.

Antonio della Tebaide (251-360 d.C.) era invocato contro le manifestazioni diaboliche e tali erano ritenute tante malattie misteriose, come l’herpes zoster che fu chiamato “fuoco di sant’Antonio”. Ma, non di meno, Antonio era ricercato da chi era nel dubbio, per un consiglio spirituale o in materia di fede. Gli si chiese, infatti, consiglio in merito alle dottrine che andava predicando il sacerdote Ario e che richiesero la celebrazione di sinodi e di un concilio, quello di Nicea, di cui proprio quest’anno ricorre il 1700° anniversario.

Da oltre sei secoli c’è la tradizione di recarsi a piedi il lunedì dopo Pentecoste presso il santuario-ospedale di Altoianni, un tempo officiato da monaci-medici dell’ordine del Tau. Le stanzette dell’ospedale sono diventate, nel tempo, camerette di una foresteria per pellegrini e S. Antuono rimane un centro di spiritualità e la festa dei prossimi lunedì e martedì una bella esperienza di fede e devozione.

Il clou della festa: lunedì 9 giugno

Così, alle ore 14 di lunedì 9 giugno, dalle “Tre Croci” di Grottole, parte il tradizionale pellegrinaggio verso Altoianni che anche quest’anno guida don Michele Francabandiera: 13 km, che alcune donne per voto in passato percorrevano scalze. Alle ore 18:30 la celebrazione eucaristica presso il santuario rurale di Grottole intitolato a S. Antonio Abate, che quest’anno presiederà mons. Davide Carbonaro, Arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo e Metropolita di Basilicata, e, a seguire, una bella processione con la sosta al Calvario e i tre giri finali attorno al santuario sono i momenti centrali della festa.

Un tempo, i grottolesi rimanevano lì a festeggiare e poi a dormire; ancora oggi c’è un bellissimo clima di festa, allietato dalla banda, e l’indomani mattina si torna a celebrare la santa messa.

Recarvisi lunedì pomeriggio può essere una bella occasione per chi ancora non c’è stato.

La sera di martedì 10 giugno ha luogo la tradizionale festa in paese con la celebrazione eucaristica che quest’anno presiede don Angelo Gioia, amministratore diocesano; a seguire una ricca processione per le vie del centro storico.

Ma questa edizione della festa inizia prima: domani 7 giugno alle 10:30 con la santa messa presieduta da mons. Salvatore Ligorio, Arcivescovo emerito di Potenza e già arcivescovo di Matera, nella chiesa di “S. Pietro”, che viene riaperta al culto dopo anni di restauro.

Di seguito il programma completo dei festeggiamenti.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.

Giuseppe Longo

Latest videos