Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: la prima canonizzazione presieduta da papa Leone. Anche Matera c’era in Piazza San Pietro

Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: santi dei nostri giorni. "Eucaristia, confessione, carità e devozione mariana", sottolinea il Papa nell'omelia, i pilastri della loro vita cristiana. Tanto entusiasmo nei giovani di Matera che hanno partecipato alla canonizzazione in Piazza San Pietro.

Entrambi giovani, Pier Giorgio e Carlo “hanno vissuto questo amore per Gesù Cristo – così il Papa prima dell’inizio della celebrazione –, soprattutto nell’Eucaristia, ma anche nei poveri, nei fratelli e nelle sorelle”. Entrambi figli dell’alta borghesia – proprio questo aspetto ha incuriosito tanti –, san Carlo di Milano (il nonno, di cui Carlo era omonimo, era titolare di una compagnia di assicurazioni) e san Piergiorgio di Torino (il padre, Andrea, era direttore de La Stampa), con la loro carica umana e cristiana, hanno richiamato tanti giovani anche dalla nostra Diocesi.

Una rarità che i genitori assistano alla canonizzazione di un proprio figlio. Nella storia della Chiesa, solo due madri sono state presenti alla canonizzazione dei propri figli: la madre di Maria Goretti, il 24 giugno 1950, e – in un altro anno santo – la mamma di Carlo Acutis. E in questo caso c’erano non solo la mamma, ma anche il papà, Andrea, e i fratelli, Michele e Francesca, nati dopo la morte del primogenito. E nel lontano ‘500, era ancora viva al momento della canonizzazione la mamma di san Luigi Gonzaga.

E’ partito dalla Parrocchia “Maria SS. Addolorata” in Matera un bel gruppo di 36 persone, guidati dal parroco don Michele La Rocca: in prevalenza giovani ma non mancava qualche adulto, curioso di partecipare a questo evento della vita della Chiesa, attratto dalle figure di Carlo e Piergiorgio.

Riferisce don Michele:

L’esperienza vissuta nasce da una esplicita richiesta fatta dai giovani della parrocchia. Per tutto l’anno trascorso, avendo più volte meditato sull’esempio di santità di Carlo e Piergiorgio è nato il desiderio di poter essere personalmente presenti in Piazza San Pietro per la solenne celebrazione della loro canonizzazione.

Davvero un bel fine-settimana, in cui non è mancata l’occasione per attraversare due porte sante, a San Pietro (sabato) e a San Paolo Fuori le Mura (domenica); “nel pomeriggio di sabato poi abbiamo fatto visita dalle Suore di Madre Teresa, alla struttura ‘Il Dono di Maria’, con la testimonianza di Suor Amata circa la figura di Madre Teresa e la Bellezza della carità operosa verso i poveri”, raccontano i pellegrini di ritorno da Roma.

Tutti, al ritorno a casa, riferiscono con tanto entusiasmo della bella esperienza vissuta in una piazza san Pietro gremita di oltre 80mila fedeli, per la stragrande maggioranza giovani – oltre 1.700 sacerdoti, 36 cardinali, 270 vescovi. Tutti con gli occhi fissi su Papa Leone XIV che, guidato dalla prima lettura, parla della Sapienza, che i santi hanno scelto nei secoli di storia della Chiesa. Una conversione ha segnato la vita di ciascuno di loro: Paolo, Agostino, Francesco; non ultimi, oggi presenti: Carlo e Piergiorgio, che hanno approdato alla santità attraverso le vie – classiche – della comunione e della confessione frequente, della carità e della devozione per Maria.

“Anche se breve e faticoso, è valso la pena vivere momenti così emozionanti – racconta Matteo, del Gruppo Giovani parrocchiale –. L’essere insieme a centinaia di migliaia di giovani, tutti uniti dallo stesso amore per Gesù Eucaristia mi ha fatto capire quanto amore ha Dio per noi”. E Alessandra, sempre del Gruppo Giovani, aggiunge: “Assistere alla canonizzazione di due giovani santi è stata per me un’emozione unica e invece a me ha fatto riflettere su quanto amore Carlo e Piergiorgio avranno avuto per Gesù nella loro vita tanto da diventare quello che oggi sono, due esempi luminosi per tutti i giovani di oggi”.

Inoltre, Chiara, pensando al Giubileo, riferisce: “Ho atteso tutto l’anno per vivere con il mio sposo l’emozione di attraversare la Porta Santa a San Pietro. Ero così emozionata ed ho ringraziato Dio per i Suoi immensi benefici che dona a tutta la mia famiglia”. Così Simona: “Quella lunga fila per attraversare la porta santa di San Pietro: l’ingresso in qualcosa di meraviglioso è faticoso, è quella porta stretta che Gesù ci chiede di attraversare… e la fatica non è mai vissuta da soli ma condivisa con tantissimi fratelli, ciascuno che attraversa la propria porta! E a proposito della canonizzazione: è proprio vero che non dobbiamo guardare solo l’io come ci insegna Carlo, basta alzare gli occhi e, attraverso gli altri, guardare Dio… e soddisfare la sua ‘sete’ di amore.

Non sono mancati momenti di dispiacere, come ad esempio il furto della macchina fotografica ad una persona appartenente ad un gruppo di pellegrini che era vicino al nostro, quasi sotto i nostri occhi. Questo ad indicare la povertà e la miseria che spesso alberga i nostri cuori e per la quale diventa fonte di richiesta di perdono a Dio per gesti simili. Eppure, tutti siamo chiamati alla santità.

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Giuseppe Longo

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