Chiamati alla vita

C’è un annuncio che continua a sfidare il mondo ed è all’origine della pretesa cristiana: un uomo, Cristo, è risorto dai morti. In Lui il grido della vita.

Raramente la cronaca internazionale riporta ciò che accade sotto le tende di Gaza, sui barconi dei migranti alla deriva nel Mediterraneo o nei rifugi anti missili dell’Ucraina.

Anche in quei luoghi capita di udire un grido, non solo di dolore o di disperazione: è il segno primordiale della vita che irrompe, il respiro che si apre al mondo.

In quel pianto è racchiuso tutto il mistero dell’esistenza: è il grido della creatura che, venendo alla luce, cerca un volto, una carezza e che chiede, senza saperlo, di essere amata.

Quel grido attraversa poi l’intera vicenda umana, diventa eco del desiderio che ci abita, rivestendosi di forme diverse: ricerca di felicità, di giustizia, di bellezza.

Ma al fondo resta la domanda: “C’è qualcosa che compia la mia vita?”.

Ogni nostra azione, anche la più banale, è un tentativo di rispondere ad essa. Il tempo però ci mette davanti al paradosso: mentre aspiriamo ad una vita piena, incontriamo il dolore, la delusione, la perdita, la morte. Ci accorgiamo che la realtà è fragile, che la gioia è precaria, che tutto ciò che amiamo è esposto al rischio del nulla.

Ma il cuore, nel profondo, sente che “non può finire così.

C’è una colletta della Messa che si conclude con queste parole: “Tra le vicende del mondo là siano fissi i vostri cuori, dov’è la vera gioia.” È un invito semplice che non dice di fuggire dal mondo, né di negarne le contraddizioni, ma di rimanere nel mondo con lo sguardo rivolto altrove.

C’è infatti un annuncio che continua a sfidare il mondo ed è all’origine della pretesa cristiana: un uomo, Cristo, è risorto dai morti. In Lui il grido della vita, emesso nella grotta di Betlemme e culminato nel grido sulla croce, è divenuto certezza di eternità. Un’evidenza difficile da comprendere anche per i suoi amici, testimoni di un fatto senza precedenti.

La festa di tutti i Santi celebra il compimento della promessa del Dio fatto uomo, il passaggio dal grido umano alla comunione divina.

Questi uomini, chiamati come tutti noi alla vita, hanno affondato i piedi nelle pieghe del quotidiano mantenendo lo sguardo fisso a Cristo, testimoniando che la pienezza della vita non è un sogno irraggiungibile ma una realtà sperimentabile già nel presente e destinata a durare per sempre.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.

Erasmo Bitetti

Latest videos