
Mons. Benoni Ambarus, o più informalmente don Ben: un nome con cui stiamo iniziando a familiarizzare: il nuovo pastore della nostra Chiesa e della Chiesa sorella di Tricarico, di nuovo unite “in persona episcopi”.
È del 18 giugno la nomina di mons. Ambarus da parte di papa Leone a pastore di queste due Chiese: “Non vedo l’ora”, le sue prime parole al nostro amministratore diocesano don Angelo Gioia.
E il 19 luglio, un mese e un giorno dopo, don Ben sarà tra noi.
Due Chiese in fermento, quella materana-irsinese e quella tricaricese, in questi giorni! Tre città – Matera, Irsina e Tricarico – che si stanno adoperando per accoglierlo. Timore, speranza, trepidazione, attesa… ecco alcuni dei sentimenti che animano tutti noi.
C’è chi – in un misto di ansia, gioia e curiosità – si prepara ad accoglierlo nei momenti programmati per la mattina – alle 9:30 nella Casa Circondariale, alle 10:30 presso la Casa di Riposo “Mons. Brancaccio”, o alle 12 alla Mensa della Fraternità “Don Giovanni Mele”– pronto a intercettare uno sguardo che sia promessa di un’amicizia, di un rapporto di fraternità nel Signore, di figliolanza ecclesiale, di guida e di incoraggiamento.

E c’è chi, nel frattempo, sta prestando il proprio servizio per rispondere alle mail dei richiedenti il pass o per prepararsi a guidare la liturgia di insediamento. Tanti tornano dalle vicine località di vacanza per partecipare alla celebrazione eucaristica di ingresso sabato sera… per chi invece non potrà prender parte alla liturgia in Cattedrale, c’è la possibilità di seguire la celebrazione da casa in diretta streaming sabato 19 luglio dalle ore 18:30 sui canali di TRM (16) e Antenna Sud (14).
Domenica 20, invece, alle ore 11 ci sarà l’insediamento a Irsina – la celebrazione sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube della Concattedrale di Irsina, di cui il link – e alle ore 19 a Tricarico (sarà ancora TRM a trasmettere la celebrazione in streaming).
Quello che lascia tra noi e porta nel suo bagaglio è, innanzitutto, una grande fedeltà allo sguardo, alle attese di speranza e di giustizia delle persone più fragili, una carità incarnata, l’umiltà dell’ascolto per accogliere più voci, più storie, più punti di vista e per giungere – con pazienza e discernimento – alla decisione migliore.
Queste le parole del diacono permanente Giustino Trincia, successore di don Ben alla guida di Caritas Roma.
Don Ben, nominato vescovo ausiliare di Roma da papa Francesco il 20 marzo 2021, diventava per la Diocesi di Roma responsabile della Diaconia di Carità, dei Migranti, della Pastorale dei Rom e Sinti, incaricato ad interim del Centro per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese, direttore della pastorale sanitaria e carceraria, mentre all’interno della Conferenza Episcopale Italiana è segretario della Commissione per le migrazioni.
Per me termina una tappa importante della mia esistenza, iniziata a Roma nel 1996. Sono stati anni di una bellezza e ricchezza straordinaria. Ho toccato la bellezza pura. Grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno affiancato nel cammino fatto finora. Si apre una tappa nuova, ringrazio papa Leone per la fiducia, nominandomi arcivescovo.
Questo il messaggio di commiato di mons. Benoni alla sua città, luogo di tanti incontri, fatti di – ancora le parole di Trincia – “umanità, passione e concretezza, che l’hanno reso amico e fratello di molti credenti e no, nei molteplici ambienti che ha frequentato”.

al termine di una celebrazione con la comunità melchita (foto: https://cosmedin.org/)
L’auspicio è che sia un nuovo inizio, bello per mons. Benoni e per noi Chiesa di Matera-Irsina. Ma non solo un inizio che, esaurita la curiosità del nuovo, l’impegno dell’accoglienza, lasci poi il tempo che trova, veda un ritorno nella grigia ferialità.
Che mons. Benoni – questo l’augurio che di cuore gli facciamo – possa essere accolto come pastore, guida spirituale, veicolo di grazia. E che possa sentirsi accolto nelle nostre comunità, nei cuori di ciascuno che incontra.
Auguri di un fecondo ministero pastorale nelle nostre Chiese e benvenuto nella nostra terra, don Ben!
Anche noi “non vediamo l’ora”!
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