Festa della Bruna 2025. Nel mezzo del cammin della novena, un giorno di silenzio e di preghiera

È ormai tradizione che la giornata del 27 giugno, nel mezzo del cammino della novena, sia vissuta come una tappa spirituale: un giorno di riflessione e di adorazione eucaristica. Che termina con l’adorazione comunitaria che quest’anno hanno animato le Suore Riparatrici del Sacro Cuore, nel giorno della loro festa, rinnovando come da prassi anche i loro voti.

Oggi è la giornata del silenzio e della sosta. E la sosta che ci invita al silenzio non è la mancanza della parola: è la mancanza delle parole per far primeggiare dentro di noi Colui che è la Parola di Dio.

Così don Angelo Gallitelli nell’omelia della celebrazione che presiede al mattino di questa giornata eucaristica presso l’altare della Madonna della Bruna, “l’immagine che i nostri padri hanno individuato come colei che da questa altura doveva proteggere la città di Matera” – ancora le parole dell’omelia del parroco della Cattedrale che, rimandando alle omelie pronunciate nei giorni precedenti da mons. Carbonaro – ricorda essere “Madre di Dio” e “colei che indica la via”: è pertanto l’icona del pellegrino: come pellegrina anche lei verso la casa di Elisabetta, Maria può guidarci nel pellegrinaggio verso la festa della Madonna della Visitazione.

Come sempre, tutta la giornata è stata un viavai di turisti, devoti materani, sacerdoti… in sosta davanti al Santissimo, posto nella Cappella dell’Adorazione: una sosta salutare in uno stile che ci vede tutti iperattivi – ha sottolineato don Angelo Gioia nella riflessione a conclusione della giornata eucaristica, durante l’adorazione eucaristica comunitaria – in cui possiamo comprendere cosa significa che Lui è morto per noi. E da questo morire per noi, riconosciuto nell’adorazione attraverso quel corpo e quel sangue che si sono dati a noi, noi riusciamo anche a portare in peso dei nostri fallimenti e di quelli dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. In ogni adorazione, la vita del mondo è dentro di noi perché Dio è dentro di noi.

L’ora santa animata dalle Suore Riparatrici del Sacro Cuore

Intensa l’ora di adorazione comunitaria è stata animata dalle Suore Riparatrici del Sacro Cuore, una scelta guidata dal fatto che questo quinto giorno di novena quest’anno è caduto proprio nel giorno del Sacro Cuore di Gesù.

Una bella processione dalla Cappella dell’Adorazione all’altare maggiore, capeggiata dall’amministratore diocesano don Angelo Gioia con il Santissimo Sacramento, a cui hanno fatto seguito le suore che portavano in mano alcuni segni: i sandali, il libro delle costituzioni, i gigli e tante lampade ardenti, per evidenziare i voti di povertà, obbedienza e castità e della chiamata a essere luce nel mondo e a mantener viva la fiamma della fede. Ma non mancava nel piccolo corteo di religiose la targa recante la data (1875) di fondazione della Congregazione e il logo del Giubileo per ricordare questi eventi particolari legati alla famiglia religiosa delle Riparatrici e alla Chiesa tutta.

Un’alternanza di preghiere, tra cui la preghiera riparatrice, di letture bibliche, di canti – accompagnati dall’organo vivacemente suonato da sr. Nora –, di momenti di silenzio, di passi di sr. Isabella de Rosis, fondatrice delle Riparatrici: tutto questo ha guidato i fedeli materani in quest’ora santa.

Don Angelo Gioia: “Aiutaci a crescere in questa altezza del tuo amore”

Ancora la riflessione di don Angelo durante l’adorazione, ripresa da papa Francesco e sollecitata dalla presenza delle Riparatrici: “Non è possibile riparare se non si è stati prima riparati dall’amore di Dio. E il luogo dove veniamo riparati è proprio l’adorazione eucaristica. Ci sono fratelli o sorelle dediti a questa pratica attraverso cui, pur senza saperlo, ci gioviamo tutti: sono coloro che si mettono sulla stessa lunghezza d’onda di chi chiese Padre perdona coloro che non sanno quello che fanno”. “Aiutaci a crescere in questa altezza del tuo amore”, la preghiera in cui don Angelo ha cercato di sintetizzare tutta la giornata eucaristica.

Infine, non meno suggestivo, il rinnovo dei voti da parte delle sorelle riparatrici.

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Giuseppe Longo

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