Il Colonnello dell’Esercito Italiano Giuseppe Amato, originario di Grottole, al vertice del 232° Reggimento trasmissioni di Avellino

Da venerdì 23 settembre al vertice del 232° Reggimento trasmissioni di Avellino ci sarà il Colonnello dell’Esercito Italiano Giuseppe Amato. Nuovo incarico quindi per l’ufficiale originario di Grottole che subentra al Colonnello Massimo Bruno.

Nel corso della sua carriera operativa il Colonnello Amato ha esercitato diversi incarichi di Comando, dapprima come Comandante di Plotone e Compagnia a Milano e, successivamente, quale Comandante del Battaglione “Tonale” presso l’11° Reggimento Trasmissioni con sede a Civitavecchia.

Inoltre, l’ufficiale ha preso parte a una serie di Operazioni Militari all’Estero svolte nei principali Teatri d’intervento delle Forze Armate italiane tra i quali il territorio afghano e quello dei Balcani.

Il Colonnello ha frequentato l’Accademia Militare di Modena nel biennio 1996-1998 e la Scuola di Applicazione di Torino nel triennio 1998-2001, conseguendo la laurea quinquennale in Scienze Strategiche presso l’Università degli Studi di Torino nel 2001 e successivamente quella in Informatica presso lo stesso ateneo.

Parallelamente alla formazione accademica, alla professionalità tecnica acquisita presso i Reparti in cui ha militato e all’esperienza operativa maturata sul campo, il Colonnello Amato si è sempre occupato di assistenza umanitaria nei confronti delle fasce sociali più deboli. 

Ha all’attivo anche un libro, L’eco dei miei passi a Kabul (collana “Testimonianze fra cronaca e storia – Le nuove guerre” di Mursia), che ha riscosso ampi consensi di critica e di pubblico e ha ottenuto riconoscimenti lusinghieri nell’ambito del panorama letterario contemporaneo: ha ricevuto, infatti, il Premio Targa Il Molinello 2013 e il Golden Selection nell’ambito della quinta edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards (quest’ultimo è definito dalla stampa “l’Oscar della letteratura italiana” in quanto è uno dei più famosi premi a livello internazionale).

In copertina una foto d’archivio del Colonnello Amato

Rossella Montemurro

Redazione

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