L’espressione, tratta dai Cori da “La Rocca” di Thomas Stearns Eliot, richiama il compito urgente di fronteggiare i “deserti” del nostro tempo – solitudine, violenza, indifferenza, disperazione – non con illusorie strategie di potere o con tecniche fredde e impersonali, ma attraverso un’energia che nasce dalla gratitudine e dalla speranza.
I deserti che fioriscono
Il Meeting 2025 intende mostrare che, proprio nei luoghi segnati dall’aridità, può germogliare una novità: relazioni autentiche, creatività condivisa, cura per i più fragili, lavoro e ricerca che si aprono all’inedito.
È una prospettiva che trova eco nel messaggio di Papa Leone XIV, il quale ricorda come «nel deserto nasce il popolo di Dio» e come, proprio lì, si impari la libertà e la fedeltà all’Alleanza.
Il Pontefice ha sottolineato che il tema del Meeting è un «invito alla speranza», che non delude, perché fondata su Cristo, la pietra angolare. Nei deserti della storia – anche quelli più drammatici, segnati da dolore innocente, conflitti e ingiustizie – Dio apre sentieri di vita e invita i credenti a trasformare la paura in occasione di incontro, i muri in spazi di dialogo, la rassegnazione in profezia di pace.
Testimonianze e dialoghi
Il Meeting, come da tradizione, sarà luogo di mostre, incontri, spettacoli e dialoghi che mettono al centro la persona e la sua sete di senso.
Anche quest’anno, cattolici, cristiani di altre confessioni, credenti di diverse religioni e non credenti si incontreranno per costruire insieme quei “mattoni nuovi” che sono i segni di un futuro condiviso.
Come ha ricordato Leone XIV, ogni comunità è chiamata a diventare «casa della pace», capace di educare alla nonviolenza e al perdono, di intrecciare pazienza e coraggio.
L’ intero programma (scaricabile di seguito in formato pdf) è in continuo aggiornamento e consultabile online a questo link che aggiunge la possibilità di seguire gli incontri, in streaming e successivamente on demand, tramite collegamenti al canale Youtube del Meeting .
Madri per la pace
L’incontro che aprirà il Meeting venerdì 22 agosto , giorno che Papa Leone ha chiesto sia dedicato alla preghiera e al digiuno per la pace, avrà per protagoniste tre donne: Layla al-Sheik, madre musulmana di Betlemme che ha perso un figlio piccolo, Qusay, nella seconda Intifada; Elana Kaminka, israeliana, madre di Yannai, soldato ucciso il 7 ottobre 2023; Azezet Habtezghi Kidane, religiosa comboniana eritrea, conosciuta anche come suor Aziza, attiva per anni in Israele e nei Territori Palestinesi, prima in Sudan e in Eritrea.
In una Terrasanta lacerata dalla più lunga e devastante guerra della sua storia recente, ci sono madri che non hanno gli occhi accecati dalla vendetta e riescono a trasformare il dolore della perdita di un figlio nel conflitto, in un cammino di riconciliazione.
Come sia decisivo nella mediazione del conflitto israeliano e palestinese il ruolo delle madri e delle donne lo dimostra anche la storia di suor Aziza Kidane, per 12 anni in Terrasanta al servizio dei più poveri, infaticabile costruttrice di ponti tra israeliani e palestinesi.
Le mostre
Sempre ricco, come tutti gli anni, il cartellone delle mostre ospitate nei padiglioni della Fiera e che, dopo l’esposizione, saranno rese itineranti nelle città italiane che ne faranno richiesta.
Tra le mostre del Meeting il Papa, nel suo messaggio, ha voluto segnalare quella dedicata ai martiri d’Algeria, testimoni di una Chiesa che non si ritrae di fronte ai deserti della storia, ma li abita con una presenza semplice, gratuita, aperta all’altro fino al dono di sé.

Un compito per tutti
Il Meeting 2025 non è soltanto un evento culturale: è un invito concreto a ciascuno a riscoprire la propria vocazione a costruire, con libertà e gratuità, un pezzo di mondo affidato alla propria responsabilità. È un appello a non lasciarsi sedurre dalle “torri di Babele” del profitto e dell’egoismo, ma a praticare la via semplice della fede, della carità e della giustizia.
Come ha affermato Papa Leone XIV, senza il grido dei poveri, senza i giovani e gli anziani, senza i migranti e i rifugiati, senza gli operatori di pace, non ci saranno mattoni nuovi. E allora il Meeting di Rimini diventa ancora una volta un luogo profetico: un laboratorio di speranza, dove il deserto può fiorire e la città degli uomini può essere trasfigurata in giardino di Dio.
Meeting Live
Per finire ecco un link alle Informazioni utili per chi volesse partecipare all’edizione 2025 del Meeting e il link alla Media Room con migliaia di immagini e video dal 1980 ad oggi insieme a testi, audio e link a diverse risorse.
Per chi non potrà essere presente al Meeting, ogni incontro sarà trasmesso in diretta streaming e disponibile on demand sul canale ufficiale: YouTube Meeting 2025.
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