La Pasqua è certezza di resurrezione a vita nuova

La risurrezione di Gesù è un fatto che non riguarda solo Lui, né è solo un evento del passato, è la realtà che coinvolge ogni uomo e ogni donna, tutta l’umanità.

Davvero la Pasqua è l’unica e assoluta novità della storia di tutti i tempi e di oggi in particolare. Se Gesù non fosse morto in croce e non fosse risuscitato dai morti non saremmo qui a parlarne, a fare festa, e rievocare un evento che continua a provocare le coscienze di molti.

Come è vero che nel mondo c’è il male, le guerre, le violenze, i soprusi, le ingiustizie, è ancor più vero che Dio è presente e sostiene con il suo amore e la sua misericordia il destino dell’umanità, orientandola verso il bene, verso la luce, verso la risurrezione.

La risurrezione di Gesù è un fatto che non riguarda solo Lui, né è solo un evento del passato, è la realtà che coinvolge ogni uomo e ogni donna, tutta l’umanità.

L’umanità tutta è attraversata da un anelito di vita, di felicità, di pace, di novità, di risurrezione, nonostante la fragilità e il peccato; e la risurrezione di Gesù interpreta e soddisfa questo anelito, offrendo all’uomo non una vaga promessa ma l’esperienza di un dono gratuito: la sua morte per la nostra vita, la sua Vita risorta per la nostra vita in pienezza, la vita eterna.

L’anno giubilare che ci vuole tutti Pellegrini di speranza, vuole che nel cammino della vita non venga meno la speranza della vita eterna, ma vuole anche che la speranza, che è Cristo risorto, rinnovi e trasformi la nostra vita sulla terra, rinnovi le nostre relazioni con gli altri nella società, rinnovi il nostro rapporto con il Creato, rinnovi la nostra relazione con Dio.

L’anno giubilare si intreccia anche con il Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia. La speranza di un rinnovamento concreto e reale della nostra Chiesa, perché si metta in ascolto di tutti, può essere profezia di un rinnovamento di tutta la società, della politica come dell’economia, delle istituzioni come dei corpi intermedi, delle associazioni come dei singoli cittadini.

La Pasqua di Cristo, infatti, rinnova tutte le cose, nella misura in cui ci lasciamo coinvolgere interiormente da questa realtà così sorprendente e nuova, mai scontata, così primaverile e fresca come l’esuberanza di vita e di colori che la primavera in maniera sempre nuova ci offre.

La Pasqua ci porta il profumo di una vita, quella di Cristo, che non si è decomposta in un sepolcro, che pur sfigurata dalla sofferenza, è ritornata a risplendere in tutta la sua bellezza, perché tutto ritorni alla bellezza originaria.

La Pasqua trasforma la speranza in certezza che il male e la morte non hanno l’ultima parola, speranza affidabile, che non delude, perché Cristo è davvero risorto.

Gli auguri che ci scambiamo non siano una formalità, la condivisione di una gioia intima e profonda, la gioia di essere risorti con Cristo a vita nuova.

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Filippo Lombardi

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