“Oltre le sbarre, il fratello”, incontro formativo sul tema della giustizia

Giovedi', 23 ottobre prossimo, alle ore 19.00, presso la Parrocchia San Giacomo - Centro "Don Franco Taccardi", e' previsto un incontro formativo, organizzato dall'Associazione Disma, sul tema della giustizia, attraverso lo sguardo e gli scritti di Don Primo Mazzolari.

Organizzato dall’Associazione Disma, l’incontro si svolgerà all’insegna del pensiero e delle riflessioni di don Primo Mazzolari, definito il parroco d’Italia, sul tema della dignità di chi ha sbagliato. Infatti, nelle sue elaborazioni don Mazzolari fa riferimento ad un viaggio scomodo, ma necessario: invita a guardare oltre le sbarre per riconoscere nei carcerati, prima della colpa, la persona.

Interverranno come relatori Don Bruno Bignami e Don Umberto Zanaboni, rispettivamente postulatore e vice postulatore della causa di beatificazione di Don Primo Mazzolari, che hanno realizzato il volume “Oltre le sbarre, il fratello” su invito del Comitato scientifico della Fondazione don Primo Mazzolari.

Infatti, iI 18 settembre 2017, nella Cattedrale di Cremona, si è insediato il Tribunale diocesano per avviare l’iter diocesano di beatificazione di don Primo Mazzolari, il «prete scomodo», come lo ha definito papa Francesco.

Don Mazzolari non era un cappellano delle carceri (il carcere l’aveva conosciuto subendo due arresti nel 1944, con l’accusa di aver favorito l’attività partigiana), eppure il suo sguardo verso chi è detenuto è intriso di empatia e misericordia, radicate nel Vangelo (cfr Mt 25,36) e alimentate dalla consapevolezza che ogni uomo, anche il più lontano, rimane figlio di Dio. Al termine della Seconda guerra mondiale, è emblematica la sua scelta di recarsi a celebrare la Messa in un carcere dove sono rinchiusi molti fascisti, esprimendo “la sua fraternità verso le persone che fino a poche settimane prima sarebbero state disposte ad arrestarlo e a ucciderlo”. La giustizia che egli invoca è una giustizia “fraterna”, che non si esaurisce nella pena, ma guarda alla possibilità di redenzione, con la consapevolezza che tutto ciò può implicare rischi e impopolarità.

Tra i punti chiave del pensiero di don Primo, c’era quello della giustizia riparativa come strumento per costruire ponti, invece di scavare abissi, tra chi ha sbagliato e la comunità. Al centro della riflessione ci sono anche i temi della misericordia non come debolezza, ma come forza capace di trasformare la società, abbattendo i muri dell’odio e del pregiudizio e della dignità umana dei detenuti, che non si definiscono per i reati commessi ma per la possibilità di riscatto e di rinascita.

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Domenico Infante

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