Gabriele Scarcia, nuovo cavaliere del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio

Lo storico dell'arte Gabriele Scarcia, recetemente, è stato investito di un importante incarico e cioè del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

Ancora un’investitura “di Merito” per il neo cavaliere dott. Gabriele Scarcia, questa volta dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Poche settimane fa il rito a Napoli, presenziato dalla Principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie, Gran Prefetto. Cerchiamo, attraverso quest’intervista, di conoscere meglio questa realtà.

Chi sono gli esponenti dell’Ordine e in quali rapporti è l’istituzione con la Santa Sede?

Al vertice dell’Ordine vi è il Gran Maestro, Sua Altezza Reale Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro che a sua volta ha nominato Gran Priore Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Marcello Semeraro. Il porporato è la guida spirituale dell’Ordine. Numerosissimi gli arcivescovi e i vescovi che ne fanno parte. Questo la dice lunga su i rapporti con il Vaticano, a fortiori per le innumerevoli prove di benevolenza e riconoscenza manifestate dai Pontefici, da Callisto III nel lontano 1453 a Pio XII, da Paolo VI a S.S. Giovanni Paolo II che, tra l’altro, raccolse in San Pietro tutte le autorità con cavalieri e dame, nel 2000, impartendo a termine dell’incontro, una Benedizione Apostolica.

L’Ordine ha rapporti anche con le Nazioni Unite, su quali versanti?

Luglio 2011, Ginevra: il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, dietro indicazione del Comitato per le organizzazioni non governative con sede a New York, ha concesso all’Ordine lo status consultivo in vigore dal primo agosto successivo. Questo come riconoscimento per le innumerevoli attività umanitarie messe in campo, riconoscimento che autorizza l’istituzione ad avere rapporti diretti con il Segretario Generale delle Nazioni Unite.  

Storicamente l’Ordine?

La tradizione lo fa risalire a Costantino e nasce come Ordine Equestre ed è per questo che viene indicato come uno dei più antichi ordini cavallereschi. Del resto è propagatore di fede ed è attivo nelle opere di assistenza sociale. E’ l’unico Ordine cavalleresco-religioso Internazionale con un Gran Maestro ereditario.

La sede principale dov’è ubicata e i vari componenti come sono identificati?

La sede è a Napoli, dove vi è la Gran Cancelleria. I componenti o Grandi Cariche sono: il Gran Prefetto, il Gran Priore, Gran Cancelliere, Gran Tesoriere; dal Presidente, Vice Presidente e Segretario e dagli attuali Deputati. La chiesa di riferimento e la Reale Pontificia Basilica di San Francesco di Paola nella centralissima piazza del Plebiscito di Napoli. È la chiesa simbolo dell’avvenuta restaurazione borbonica della Città di Napoli, “ex voto” fatto dal Re Ferdinando I delle Due Sicilie a San Francesco di Paola, al quale fu attribuita la “cacciata miracolosa dei Francesi di Gioacchino Murat”.

Come si può riassumere la missione dell’Ordine?

Le finalità che l’Ordine si prefigge si traducono in azioni spirituali, umanitarie, culturali, socio-caritative. Sembrerebbe scontato ma Dame e Cavalieri sono chiamati a vivere da perfetti cristiani cooperando all’incremento dei principi religiosi. Ognuno, nel proprio ambito territoriale deve prendere parte alla vita religiosa, comprese le processioni e le messe. Le varie delegazioni utilizzano basiliche e cappelle rappresentative, dove si svolgono le adunanze e dove si pongono in essere le celebrazioni liturgiche. In ambito umanitario, la raccolta fondi da destinare a istituzioni internazionali come Caritas piuttosto che Croce Rossa, rimane il principale strumento operativo. Nell’ambito culturale vi sono organizzazioni di conferenze, visite storico-artistiche, presentazioni di libri e quant’altro possa tornare anche utile. L’Ordine concede altresì borse di studio per alunni indigenti.

La Delegazione lucana da chi è composta e come si muove sul territorio?

Il gruppo è lievitato a trenta elementi, venti solo nell’ultima investitura e ha come Delegato il Cavaliere di Gran Croce dottor Massimo Calenda che con instancabile azione, tiene le redini della Delegazione. Tra i suoi obiettivi, oltre la beneficenza, vi è il tema del recupero della cultura meridionale.

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Redazione

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