8xMille: Il restauro della chiesa del S.S. Crocifisso a Miglionico

"Una firma che fa bene" è il tema di fondo della campagna dell'8xmille con la quale si fa conoscere come, con una sola firma, si possono destinare i fondi raccolti per opere di bene e di carità. L'opera di don Mario Spinello, un sacerdote esemplare.

La chiesa del SS Crocifisso, inserita nel complesso conventuale di San Francesco, sorge sul diruto del Castello di Santa Sofia, sito a nord dell’abitato di Miglionico e sovrapposto alla porta Suillina (così chiamata perché si riferisce al passaggio di Silla di ritorno dalla guerra contro Mitridate, re del Ponto). Fu costruita con la Bolla “Merita Vestrae Religionis” di Papa Eugenio IV che concesse l’assenso pontificio per l’erezione del Convento di S. Francesco entro le mura del paese. Il Convento fu abitato dai Padri Conventuali, Cappuccini e  dai Riformati; questi ultimi vi soggiornarono fino al 1865, anno in cui il Convento viene assegnato al Municipio.

La Chiesa si compone di due navate: la maggiore, con un solo altare tra il coro e la parte riservata ai fedeli e un’altra ”navatella”, provvista di sei altarini. Prende il nome dal meraviglioso “Crocifisso” ligneo policromo a statura naturale, opera del ven. frate Umile da Petralia Francesco Pintorno, oggetto di particolare culto e devozione da parte del popolo miglionichese.

Oggi quello stupendo crocifisso è stato sistemato nella chiesa di Santa Maria Maggiore, che è la chiesa Madre di Miglionico, nella quale si trova il famoso polittico di Giovan Battista Cima da Conegliano. Lo spostamento del Crocifisso di frate Umile fu operato da don Mario Spinello, arrivato nel 1965 in qualità di  Arciprete della Insigne Collegiata “S Maria Maggiore” di Miglionico, proveniente da Pisticci dove aveva istituito la Parrocchia di Cristo Re.

Oltre ad essere un sacerdote molto impegnato nelle attività pastorali ed educative, don Mario è stato anche molto sensibile alle attività culturali e sociali, in particolare nell’arte del recupero e rivalutazione delle opere d’arte storiche e di arredi artistici delle varie chiese e cappelle del territorio di Miglionico, scrivendo anche diverse pubblicazioni tra le quali il Crocifisso del convento di San Francesco che è stato collocato sull’Altare papale in occasione della visita pastorale fatta in Basilicata il 27 e 28 aprile del 1991 da San Giovanni Paolo II.

Il popolo di Miglionico da secoli è legato al Crocifisso ed ancora oggi ricorre con grande religiosità al Cristo materializzato nel legno da frate Umile da Pietralia. Ogni attività si ferma quando, nel giorno della memoria, la sacra effige viene portata in processione per le strade del piccolo centro materano. Sfilano popolo e confraternite, perfino gli ammalati non possono rinunciare a questo evento ponendosi in sacra religiosità dietro i vetri delle loro case. Addirittura c’è ancora la bella abitudine di alcuni emigranti provenienti dalle Americhe e dalla lontana Australia di rinnovare la loro presenza davanti al Crocifisso, che tramanda ancora oggi lo spirito francescano originario del Convento di San Francesco.

Questo importante luogo sacro, dopo l’Unità d’Italia, passò in proprietà al Municipio e il Crocefisso fu affidato al popolo sotto la guida dell’ecclesiastico designato al culto. Ma le cose non andarono bene perché “la situazione per oltre trent’anni degenerò in spiacevoli controversie tra le autorità-padrone dei beni degli ex-riformati e gli ecclesiastici incaricati di mantenere il culto e la cura del sacro edificio della Chiesa”(cfr.don Mario Spinello). Solo nel 1891 si addivenne alla risoluzione di affidare il culto e la cura del sacro edificio della Chiesa del Convento ad una congrega laicale sotto la responsabilità del Clero della Chiesa Madre.

Una storia bellissima, quella descritta nella pubblicazione di don Mario Spinello “Crocefisso” del 1991, che attesta due cose importanti: la presenza di uomini santi di Chiesa che operano alacremente per il bene delle anime ma anche per il bene materiale del popolo; oltre ad aver avuto cura dei beni artistici e culturali di luoghi sacri come il Convento di San Francesco il quale, come tutte le opere antiche, soffrono dell’incedere del tempo e quindi dell’inevitabile decadimento delle strutture.

Ed ecco quindi l’azione dell’8xmille che, con l’impiego di una somma €. 119.605, ha reso possibile la realizzazione di alcune opere, del complesso conventuale di San Francesco, che hanno consentito però di mettere solo in sicurezza e salvaguardare l’integrità di edifici con tanta storia, quali: consolidamento e restauro della copertura, delle murature portanti, delle facciate e campanile, ed il restauro degli interni.

Inoltre, la vicenda del restauro della chiesa del SS Crocifisso mette in evidenza come sia importante l’opera del sacerdote, come avvenuto a Miglionico con don Mario Spinello, non solo nell’attività pastorale ma anche per il buon mantenimento e la salvaguardia delle opere artistiche e patrimoniali di complessi storici religiosi che a volte hanno alle spalle molti secoli di vita. Grazie al supporto dell’8xmille alla Chiesa cattolica, dal 1990 si realizzano ogni anno migliaia di progetti, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.

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Domenico Infante

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