L’UOMO ARTEFICE DELLA CULTURA!

L’uomo artefice della cultura: questo il titolo del n. 55 della Gaudium et Spes in cui i padri conciliari, profeticamente, prefiguravano il metodo con il quale i fedeli laici – avvertendo la responsabilità di farsi promotori culturali nella propria comunità – possono contribuire alla nascita di quel “nuovo umanesimo” che è stato anche al centro delle riflessioni del recente Convegno Ecclesiale di Firenze e che è, in buona sostanza, il cuore del Magistero di Papa Francesco. 

L’Arcidiocesi di Matera-Irsina consapevole del momento storico che vive il nostro territorio, sin dal novembre del 2015, ha istituito un gruppo di lavoro affinchè la comunità diocesana potesse farsi artefice di cultura elaborando e proponendo un contributo specifico al percorso che Matera e la Basilicata stanno compiendo dopo la designazione della Città a Capitale Europea.

Un primo frutto dell’ impegno di questo gruppo di lavoro è stato redigere il documento Tra Radici e Futuro, in cui venivano tracciate le linee guida con cui la nostra comunità ecclesiale avrebbe potuto dare un apporto significativo al cammino verso il 2019.

Dopo aver incrociato le suggestioni emerse dal dossier di candidatura con quelle del documento Tra radici e futuro, si sta lavorando alla definizione di un progetto concreto che operi in favore della promozione culturale contribuendo, allo stesso tempo, alla costruzione del bene comune.

Un progetto culturale, dunque, che non sia solo allestimento di eventi o iniziative ma che sappia andare incontro all’uomo del nostro tempo, con le sue reali esigenze e con i suoi concreti bisogni, capace di valorizzare e promuovere luoghi esperienze e competenze esistenti, attivando risorse e  facendo crescere una reale cultura di comunione.

Un progetto culturale che attivando “nuove sinergie” possa divenire un cammino: un cammino comune, nel quale sentirsi tutti coinvolti poiché tutti protagonisti. Ed è proprio il cammino, il centro di questa proposta progettuale.

Del resto, Il cammino rappresenta la vita umana: Ogni uomo è, per essenza, “viator”, pellegrino nel cammino della vita.

Il credente, poi, è il pellegrino per antonomasia. Nel pellegrinaggio di questa vita terrena, per fede: “si esce dalla propria terra”,  “si nasce di nuovo”, si abbandonano le sicurezze o si lasciano alle spalle i propri limiti. 

Un cammino, allora, per accogliere  l’invito di Papa Francesco  “ad andare più in là”, più in là delle nostre certezze, delle nostre convinzioni o convenzioni… più in là!

Con questa idea di fondo, il progetto propone una serie di “cammini” tracciati sul solco della cultura antropologica, delle tradizioni e della devozione lucana. Una serie di cammini che allo stesso tempo sono itinerari di scoperta del territorio, itinerari di scoperta di nuovi punti di vista, itinerari di scoperta ”dell’altro”, itinerari di scoperta di nuove possibilità e opportunità. Una serie di “cammini” che invitino ad apprezzare la sensibilità artistica delle creature umane, la straordinarietà del creato e l’immensità del Creatore.

Un itinerario culturale inedito, quello che si sta cercando di porre in essere, capace di favorire il dialogo tra la Chiesa locale e le realtà sociali, e pensato per contribuire al rinnovamento della pastorale ordinaria nell’odierno contesto culturale.

Un percorso mirato all’evangelizzazione della cultura e delle culture, nella consapevolezza che “una fede – come scriveva Giovanni Paolo II in una lettera autografa di fondazione del Pontificio Consiglio della Cultura – che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta”, certi che solo così potremo farci «testimoni della nascita di un nuovo umanesimo, in cui l’uomo si definisce anzitutto per la sua responsabilità verso i suoi fratelli e verso la storia» (GS n.55).

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lindo Monaco

Latest videos