Festa della Bruna 2025. Segni che rimangono all’indomani dei festeggiamenti: i nuovi diademi per la Madonna e il Bambinello. Anche la Fondazione CaRiCaL offre il suo supporto

Smantellate le luminarie, terminata la musica delle bande di Matera e Montescaglioso e ritornato più nero di prima il cielo dopo l’ultimo sparo di questa bella 636^ Edizione della Festa, è tempo di un bilancio: cosa rimane di questa edizione giubilare della Bruna?

Certamente le immagini di un popolo in festa, numeroso come non mai, arricchito anche da personalità importanti che hanno gremito le strade materane: tra loro, il giovane on. Fabrizio Benzoni che il 6 giugno ha portato la Festa in Sala Stampa di Montecitorio per una conferenza stampa.

Ma rimangono nitide anche le immagini di un popolo in preghiera guidato dalla mite voce di don Angelo Gioia, negli ultimi giorni da amministratore diocesano prima dell’arrivo del nuovo arcivescovo.

Maria vestita a nuovo

Fatti importanti hanno interessato la Bruna quest’anno, come la possibilità di candidatura della Festa nel Patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco.

Ma forse, prima di tutto, dobbiamo guardare alla Festeggiata per dire ciò che rimarrà di questa edizione giubilare della Festa: Maria è stata rivestita di nuovi abiti, realizzati in doppia copia – sappiamo che le effigi di Maria sono due – dallo stilista Michele Miglionico, e tra gli accessori distintivi, indicativi del suo “status regale”, non potevano mancare due nuove corone, una per la nostra Mamma e una per il suo Bambino.

Piazza Duomo, Matera, 1 luglio 2025. Le effigi della Madonna e del Bambinello appena incoronate (Foto: Cristina Garzone)

I documenti attestano che nel 1843, secondo un uso che allora si andava diffondendo, il Capitolo Vaticano donò due corone, una per la Madonna, una per il Bambino. Nel tempo, come già raccontato in altro articolo, sono stati perpetrati due furti ai danni delle corone.

Così, dopo oltre 40 anni, tenuto conto dell’intensa affezione provata dai materani per quell’immagine e dell’attenzione crescente per la Festa della Bruna, si è inteso riparare l’atto sacrilego coinvolgendo la collettività a cui è stato proposto di contribuire e dando incarico di realizzare nuovi diademi a un orafo originario di Matera, attualmente operante a Vicenza: Francesco Iacovone.

Le corone ispirate a quelle del baldacchino in Cattedrale

Il progetto è stato presentato in Cattedrale il 18 ottobre 2024 dall’Associazione “Maria SS. della Bruna”, che, da oltre 25 anni, tra l’altro, “persegue lo scopo di recuperare, incrementare e tramandare il patrimonio storico, religioso, culturale e sociale di Matera custodito nei tradizionali festeggiamenti annuali del 2 luglio in onore della protettrice della città la Madonna della Bruna” (così recita, all’art. 3, lo Statuto dell’Associazione).

L’idea è stata quella di riprodurre in scala ridotta la corona di metallo dorato fissata sulla seconda colonna a sinistra della navata centrale della cattedrale, che nei giorni dei festeggiamenti completa il ricco baldacchino sotto cui viene intronizzata la statua della Vergine. Con un drone e un laser scanner è stata rilevata la precisa forma della corona e tramite stampante 3D è stato realizzato un prototipo in resina. Rispetto al modello di riferimento, le nuove corone sono arricchite da altri elementi decorativi presenti nella Cattedrale, secondo il sapiente disegno del maestro Alberto Ruperti. Ad esempio, sono proposte alla base delle corone gli intrecci in legno degli stipiti esterni della porta maggiore, il decoro floreale del fregio che orna orizzontalmente tutta la navata centrale e le corone sono adornate con bellissime pietre preziose colorate; inoltre, la corona di Maria e quella del Bambino si concludono rispettivamente con il segno dell’aquila e della croce.

“Le vieni incontro con larghe benedizioni, le poni sul capo una corona d’oro fino” (Sal 21,4) è stato lo slogan associato al progetto, e così è stato la sera del primo luglio nella gremitissima Piazza Duomo dove mons. Antonio G. Caiazzo, vescovo di Cesena-Sarsina e già arcivescovo di Matera-Irsina, che ha creduto fermamente nel progetto dell’incoronazione di Maria in questo anno giubilare, ha posto le due nuove bellissime corone sul capo di Maria e di Gesù Bambino.

Piazza Duomo, Matera, 1 luglio 2025. Mons. Antonio G. Caiazzo incorona le effigi della Madonna e del Bambinello
(Foto: Cristina Garzone)

E per consentire a tutto il popolo materano di avvicinarsi maggiormente e contemplare da vicino opere che sono molto più che manufatti preziosi che hanno brillato nel momento dell’incoronazione, ma il frutto di una devozione profonda, di mani che hanno lavorato con amore e rispetto, di cuori che hanno creduto in un gesto collettivo, sino al 19 luglio le nuove corone sono esposte presso la Gioielleria Iacovone, in Via XX Settembre 4, a Matera.

La liberalità degli orafi Iacovone e dei materani devoti

Un dono alla Madonna, reso possibile dal contributo di tanti materani che hanno contribuito con la loro liberalità che è espressione della devozione per la Mamma celeste.

Senza attendere il raggiungimento della somma necessaria, la Gioielleria Iacovone, con un atto di ancor più grande liberalità, ha realizzato ugualmente le corone perché Maria incedesse tra le strade della sua città indossando le sue corone in questa edizione giubilare della festa.

Nondimeno, è ancora possibile intervenire attraverso uno delle seguenti modalità:

  1. presso la BCC Sammichele, filiale di Matera, sul conto corrente intestato all’Associazione Maria SS. della Bruna (IBAN: IT28R0833816100013013001285), indicando come causale: Adesione all’iniziativa “Nuove corone per la Madonna della Bruna”;
  2. presso la sede dell’Associazione Maria SS. della Bruna, situata a Matera in piazza San Francesco d’Assisi 1, acquistando uno dei ticket disponibili.

L’Associazione “Maria SS. della Bruna” ringrazia quanti sono già intervenuti o interverranno ricordando che ogni donazione sarà registrata nell’Albo dei Donatori, ad imperitura memoria.

Piazza San Francesco d’Assisi, Matera, 1 luglio 2025. Bruno Caiella, presidente dell’Associazione “Maria SS. della Bruna” e Francesco Iacovone con le nuove corone (Foto: Cristina Garzone)

La liberalità della Fondazione CaRiCaL

Ma non possiamo sottacere i contributi della Fondazione CaRiCaL (Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania) nel progetto di incoronazione di Maria e del Bambinello.

La Fondazione si prefigge, senza scopo di lucro, di amministrare, tutelare e accrescere il patrimonio materiale e immateriale di Calabria e Basilicata, per collocazione geografica terre di insediamenti e di incontro di popolazioni e civiltà provenienti dall’area mediterranea, depositarie di antiche tradizioni, sedimentatesi nel tempo grazie ai contributi di diverse componenti culturali, etniche e religiose. 

Attività di ricerca scientifica, formazione, azioni per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali e relativi progetti di restauro, eventi culturali, pubblicazioni e premi, nonché l’assistenza delle categorie sociali più deboli sono le iniziative che la Fondazione, nata nel 1992, porta avanti.

Tra i tanti progetti che la Fondazione CaRiCaL ha preso a cuore per valorizzare la laboriosità e la operosità delle comunità calabresi e lucane, delle generazioni di uomini e donne che hanno lavorato nella Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, vi è la realizzazione delle nuove corone per la Madonna di Matera e il Bambinello. Grazie alla presa in carico del progetto la Fondazione ha consentito la loro realizzazione entro questa edizione “speciale” della festa.

Traspare sensibilmente il senso di gratitudine dei membri dell’Associazione “Maria SS. della Bruna” nei confronti della Fondazione CaRiCaL che ha abbracciato questo progetto. Le parole che raccogliamo dai soci:

Un gesto di grande sensibilità e vicinanza alla tradizione e alla fede popolare. Un contributo rilevante per la realizzazione delle nuove corone. Un modo per offrire una migliore percezione e una maggiore attenzione per elemento principale della festa del 2 luglio, cioè per la statua della Madonna.

Forme di generosità che interpellano anche noi, popolo della Diocesi, e ci fanno prendere sempre più coscienza della regalità di Cristo e Maria che anche la Chiesa ci fanno contemplare Re dell’Universo e Regina del Cielo e della Terra.

Cattedrlae “Maria SS. della Bruna”, Matera, 6 luglio 2025. La Madonna torna a casa dopo la processione dell’ottava
(Foto: Cristina Garzone)

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Giuseppe Longo

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