Antonio Sarli. Un signore d’altri tempi

È tornato alla Casa del Padre l'ex sindaco di Miglionico Antonio Sarli. Dalla formazione cristiano-democratica alla lunga stagione colombiana. Una vita pregna di valori, spesa per il bene comune. Oltre la politica. Oltre il colore politico.

Quando la politica è a servizio del bene comune

Un ricordo di una persona d’indiscutibili qualità morali e relazionali, ispirate da uno schietto cristianesimo. Venuto a mancare da pochi giorni, anzese di nascita e miglionichese di adozione, Antonio Sarli ricoprì la carica di sindaco democristiano di Miglionico tra gli anni settanta e ottanta. Proveniente dalle fila della formazione politica di matrice cattolica fu, al pari di molti altri suoi “colleghi” annoverabili nella nomenclatura della classe dirigente regionale lucana, ammiratore e debitore di quel faro guida che fu per decenni il costituente potentino Emilio Colombo. A questi era indirizzata una profonda stima che toccava vette altissime e che si traduceva, puntualmente, in sostegno elettorale. E Colombo dal canto suo, con l’eleganza, il volto pulito, il temperamento pacato e una disinvoltura naturale, instillava in quei giovani quello che si sarebbe tradotto in un modus vivendi che tanto faceva presa in una società profondamente cattolica in cerca di chiari riferimenti di onestà e rettitudine.

Il sindaco di tutti

Antonio Sarli mantenne ottimi rapporti con il “presidente”, accordandogli sempre la fiducia, come nelle estenuanti riunioni dove s’incubavano gruppi di dissidenti che intendevano destabilizzare, se non proprio demolire, il vertice. Il leader ben teneva a mente questo suo atteggiamento di stima. Ecco dunque che, dall’altra parte, un unanime riconoscimento popolare coincise con le indicazioni del partito e consentì a Sarli di vestire la più alta carica politica in una paese. Fu così che divenne “il Sindaco di tutti” come amava definirsi.

Ma niente lasciava immaginare comunque che questa persona dai modi garbati, di una educazione esemplare che salutava i bambini con carezze e baci e gli adulti con abbracci cordiali e affettuosi, proprio come faceva Colombo che a sua volta aveva ereditato questi modi da De Gasperi, sarebbe rimasto nella sua comunità punto di riferimento costante per i cittadini. Di qualsiasi estrazione politica.

Miglionico, fine anni ’70, Carnevale dei ragazzi. Sul palco, il sindaco Antonio Sarli con il parroco don Mario Spinello.

A impegno politico concluso

Cittadini che facevano avanti e indietro dalla sua abitazione, dove Sarli viveva con la sua amabile famiglia, pur di risolvere le problematiche e questo soprattutto a mandato politico concluso. Qui si ha la misura della persona, la sua innata indole protesa al bene comune, nel mentre la sua abitazione assumeva vieppiù le sembianze di un porto di mare dove accogliere “naufraghi” a tutte le ore. Ed ogni giorno, l’ex sindaco, armato di pazienza e abnegazione, senza tornaconti personali, con la sua inseparabile agenda, partiva alla volta ora di questo e ora di quel capoluogo, anche a sue spese quando la situazione lo imponeva, per risolvere quante più problematiche possibili. Come pure non evitava di raggiungere derelitti dimoranti nelle campagne o chi viveva in indigenza, per trovare il modo di saldare le utenze impagate.

“Io non so dire di no!”

E a chi gli consigliava di non sovraccaricarsi di compiti, di numerosi appuntamenti giornalieri soprattutto in tarda età, rispondeva lapidario: “Io non so dire di no!”. E tutto questo è durato fino a quando il suo fisico lo ha sopportato.

In conclusione, Antonio Sarli, così come  altri nomi che hanno agevolato, nel loro piccolo, i processi di ricostruzione italiana dal dopoguerra in poi, favorendo tanto i processi ricostruttivi quanto gli equilibri sociali, va ricordato e posto da esempio, soprattutto tra le ultime generazioni che danno tutta la misura di un corale disorientamento, privo di valori e di punti di riferimento. Se le radici della nostra memoria saranno ben salde, i giovani avranno altri punti di riferimento, come in “un signore d’altri tempi di nome Antonio Sarli”. E si spera che sapranno andare oltre. Oltre i like. Oltre gli influencer.

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Gabriele Scarcia

Saggista, scrittore, cultore d'arte

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