Cantieri di Avvento

Siamo invitati a cogliere il passare di Dio in questa nostra storia, ritrovando fiducia e sfuggendo la tentazione di chiusure e pessimismi (Don Pino).

Tra i messaggi whatsapp ricevuti nel giorno della festa dell’Immacolata uno mi ha particolarmente colpito.

Me lo ha inviato un amico, maestro di musica, insieme ad una composizione natalizia dal titolo “Notte di luce“, di cui vi faccio dono a mia volta.

Il post riportava solo tre parole, quasi una confessione: “L’attesa è tutto“.

Ne sono rimasto folgorato, come di fronte alla scoperta di un fatto che si palesa tanto vero quanto ignorato o dimenticato.

Se il tempo liturgico dell’Avvento è per definizione quello di una attesa, di tutta la vita può dirsi altrettanto.
Ogni mossa umana, a ben guardare, muove da una attesa e dall’esigenza di trovare una risposta ai tanti bisogni, materiali e spirituali.

Ma solo quando l’attesa è compiuta e giunge, come nel Natale, il dono inatteso di una compagnia al proprio cammino può rinascere la speranza.

Nel periodo della pandemia abbiamo fatto l’esperienza della solitudine e dell’abbandono.

Adesso è il tempo di riaprire i cantieri della vita: “É in questi cantieri che Gesù torna a nascere … Siamo tutti invitati a lavorare nei cantieri aperti abitati costantemente dal suo sguardo! ” (dal messaggio per il tempo di Avvento di Mons. Caiazzo).
Suonano profetiche le parole del poeta Thomas Stearns Eliot nei Cori della Rocca:

Natività del maestro Artese (Cappella dell’Istituto Sacro Cuore a Matera)

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Erasmo Bitetti

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