Emergenza Ucraina: accoglienza nell’Arcidiocesi di Matera-Irsina

Sono in corso da parte della Caritas Diocesana le operazioni di accoglienza di alcuni profughi ucraini da trasferire in alcune strutture dei Paesi della Diocesi.

Ieri sera è atterrato a Fiumicino il secondo dei voli previsti dalla Polonia nell’ambito dei corridoi umanitari organizzati da Caritas Italiana con la collaborazione della ONG Solidaire e il supporto di Open Arms.

Per motivi tecnici l’aereo ha viaggiato con diverse ore di ritardo ed è arrivato in Italia in tarda serata a causa della situazione molto critica e complessa, suscettibile di continue variazioni, che influisce sulle operazioni di individuazione dei profughi e di composizione delle liste fino anche a pochi minuti prima dell’imbarco.

Le operazioni di accoglienza in Aeroporto sono state seguite da operatori di Caritas Italiana e da operatori delle Caritas Diocesane.

Il volo giunto ieri sera ha trasferito in Italia 167 persone, che saranno accolte in 10 Caritas Diocesane.

Nella nostra Caritas Diocesana arriveranno 4 nuclei familiari per un totale di 14 persone, che saranno accolte in diverse comunità parrocchiali del territorio. In prima istanza erano previste nella nostra Diocesi 26 persone ma il numero ha subito modifiche a causa della complessa situazione di cui si diceva sopra.

All’aeroporto di Fiumicino ad accogliere le persone destinate alla nostra Diocesi vi erano l’operatore della Caritas Diocesana Matteo Lovecchio, Padre Giuseppe Castronuovo della comunità dei Frati Francescani e la Signora Komarovska Olesia, della comunità ucraina a Matera, con la funzione di mediatrice linguistica. Il trasferimento dei profughi da Roma è stato offerto dalla Ditta De Angelis e si è concluso a Matera con arrivo alle ore 5:45.

Nei prossimi giorni, in ottemperanza alle disposizioni del protocollo ministeriale anti-Covid, godranno della cortese ospitalità dell’MH Matera Hotel a Venusio e intanto si predisporrà il trasferimento presso alcune strutture dei Paesi della Diocesi che hanno aperto le porte e le braccia per l’accoglienza di questi fratelli.

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Redazione

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