Viviamo un tempo malato e guerriero che non avremmo mai immaginato di sperimentare. Dopo il minuscolo virus che ha abbattuto l’onnipotenza dell’uomo, le maiuscole bombe che uccidono troppe donne e bambini.
La tragica guerra d’invasione della Ucraina sta mettendo a dura prova i rapporti fra i popoli, nel mentre sono milioni i civili in fuga precipitosa e lacerante. Le immagini dell’orrore di BUCHA devono farci riflettere e capire che il bene più prezioso è la pace e che non vi può essere vera pace senza giustizia!
In questi giorni assistiamo a comportamenti strabici da parte di alcune nazioni europee in tema di accoglienza. Finalmente i paesi di Visegrad hanno, doverosamente, aperto i loro confini e stanno accogliendo con slancio, condivisione e generosità i tantissimi profughi ucraini vittime di un’aggressione barbara che sta suscitando un’ondata di sdegno in tutto il mondo.
Mi chiedo però, (sperando di non essere frainteso) cosa sarebbe successo se il colore della loro pelle non fosse stato bianco e la loro religione non di tradizione cristiana: lo slancio sarebbe stato lo stesso? Spesso dimentichiamo che i conflitti hanno ovunque lo stesso impatto di morte e distruzione, a prescindere se percepiti vicini o lontani. Volutamente ci sfugge che tutte le guerre producono le stesse conseguenze negative sui popoli siano essi afgani, siriani, iracheni o africani, che nella loro fuga spesso sono lasciati dietro il filo spinato che separa il confine tra Stati o, peggio, lasciati affogare nel Mediterraneo.
Non esistono guerre vere e guerre false.
In Italia nell’ intero anno 2021 abbiamo accolto 67.000 migranti per lo più di colore e addirittura 80.000 ucraini dall’inizio del conflitto, dati che ci fanno onore. Mi auguro che questo nuovo slancio accogliente ed emotivo sia foriero di nuove politiche di accoglienza che possano umanizzare le legislazioni e non discriminare in base alle etnie, ben sapendo che siamo tutti figli dello stesso Dio e che tutte le sofferenze, anche le più nere, hanno la stessa dignità!
Scrivi un commento