Festa della Bruna: incerti i fuochi su Murgia Timone. Contrario l’Ente Parco ma l’ultima parola spetta alla Regione Basilicata

È iniziato il conto alla rovescia per il 2 Luglio, quest’anno anno quanto mai atteso dopo lo stop del 2020 e del 2021 imposto dalla pandemia. A Matera si respira ormai il clima della Festa, l’atmosfera delle prime luminarie in centro contribuisce a restituire una ritrovata “normalità” del giorno più lungo che torna a rispettare i canoni tradizionali. A breve l’Associazione Maria SS. della Bruna ufficializzerà il programma dei festeggiamenti, intanto dall’Ente Parco della Murgia Materana arriva il parere negativo per i fuochi pirotecnici su Murgia Timone.

Nella lettera ricevuta due giorni fa dall’Ufficio compatibilità ambientale, secondo l’Ente gli incendi verificatisi per due anni consecutivi (8/07/2018 e 2/07/2019) sostanziano la valutazione della incompatibilità tra fuochi pirotecnici tradizionali e tutela della biodiversità: “Sul punto ci sembra opportuno rammentare che l’area Murgia Timone ricade, secondo la Carta del rischio incendi, consultabile sul geoportale istituzionale (RSDI Basilicata), prevalentemente in area a rischio incendio “elevato” ed “estremamente elevato”. In subordine, la proposta formulata dai richiedenti circa la possibilità di effettuare i fuochi in altro sito rispetto alle previsioni del Piano, in ambito di area Parco, non può trovare accoglimento, oltre che per le fondamentali motivazioni di ordine generale sin qui esposte, che di fatto hanno escluso la possibilità di effettuare fuochi pirotecnici, anche per il fatto che il Piano del Parco non contempla la possibilità di utilizzo di altre aree per tali attività. Tenuto conto che l’unica area prevista dal Piano (Capo II “Norme per la Tutela della Flora” dell’allegato B- Norme Tecniche di Attuazione-del Piano del Parco; allegato C- Norme di Gestione del Parco) non risulta più disponibile in quanto è stata oggetto di intervento di riqualificazione con apposito progetto”.

Va precisato che il parere dell’Ente non è vincolante e che nel 2019 l’incendio che si propagò aveva interessato un terreno demaniale di poco più di 200 metri quadri. Quest’anno, per evitare al minimo i rischi per flora e fauna, è su un terreno coltivato a grano e non sulla macchia mediterranea che saranno posizionati i fuochi. Ipotizzare una location alternativa, ad esempio in città, causerebbe inevitabili problemi di sicurezza e di mobilità.

Rossella Montemurro

Redazione

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