Il 77° Anniversario della Liberazione 

Il significato del 25 aprile quest’anno assume un significato diverso da quello degli anni precedenti che era diventato una sorta di abitudine celebrativa recepita passivamente dalla gente.

Perché, quindi, quest’anno è diverso? Evidentemente, l’invasione russa dell’Ucraina ci ha fatto capire quando sia sacro il valore della liberazione cioè di quelle azioni messe in atto da uomini valorosi che con forme e ruoli diversi, appartenenza politica e religiosa diversa ma tutti accomunati da un senso di umanità e di fratellanza, che faceva degli italiani un solo popolo di una sola Nazione, ci ha fatto sentire il valore della Patria, di un solo popolo pur in presenza di dialettiche politiche diverse. E’ allora questo il vero significato del 25 aprile come Festa della liberazione, una festa che venne istituita con un decreto dal governo italiano provvisorio guidato da Alcide De Gasperi.

Per comprendere il senso profondo di questa data e il ricordo del dolore ancora sanguinante di una guerra appena finita, basta ricordare il discorso pronunciato il 10 agosto 1946 dal presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, al palazzo del Lussemburgo a Parigi, all’Assemblea generale della Conferenza della Pace. In un ambiente gelido reso tale dalla condizione di perdenti davanti al tribunale dei vincitori, ammesso a quella riunione dopo una lunga attesa in piedi in anticamera, De Gasperi parla, pallido in volto, dal viso dimesso ma composto, e con grande dignità disse: “Prendendo la parola in questo consesso mondiale – disse – sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me”.

La grandezza di quell’intervento sta nel fatto che De Gasperi, davanti ai vincitori, si fa interprete di un vissuto collettivo e di una forza di speranza che riguarda tutti gli italiani e non di una parte soltanto. Vissuto collettivo che la Costituzione repubblicana, attraverso i suo padri fondatori, espressioni di tutte le parti della società civile, accoglie ed esprime in maniera sublime assumendone la forma di solido fondamento della dignità del popolo italiano.

Ma la grandezza di De Gasperi fu soprattutto quella di pacificare tutte le parti in campo con una trasparente logica politica ed una visione umana della società. Infatti, rivolgendosi ai partigiani, De Gasperi pronunciò parole che andrebbero prese integralmente e offerte alle parti in campo nella guerra in Ucraina: «Aiutateci a superare lo spirito funesto delle discordie. Si devono lasciar cadere i risentimenti e l’odio; si deve perdonare».

Il 25 aprile, dopo 77 anni dalla fine della guerra, ricorda la fine di una tragedia, l’acquisita libertà da un popolo che ha vissuto varie sofferenze ma che alla fine la ritrova. Significativa è un’espressione di Vassilij Grossman: ” Il progresso è essenzialmente progresso della libertà umana. Giacché la vita stessa è libertà, l’evoluzione della vita è evoluzione della libertà. Lo sviluppo russo ha mostrato una sua strana essenza: si trasforma in sviluppo della non-libertà.” Questo concetto può essere definito il vero senso del Festa della Liberazione del 25 aprile 2022.

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Domenico Infante

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