Il culto dell’Immacolata a Pisticci, tra presente e futuro  

Varie attività sono state programmate dalla Parrocchia della Chiesa Madre a Pisticci, dedicata ai Santi Pietro e Paolo e guidata da don Rosario Manco, che hanno fatto da cornice alla partecipata Novena, conclusasi, nel giorno della Solennità, con la Messa Solenne e la processione dell’Effige dell’Immacolata.

La festa nel 2023

Sono saldi e radicati il culto e la devozione del popolo pisticcese verso la Vergine Immacolata, venerata presso l’omonima Cappella del caratteristico Rione Dirupo. Una serie di eventi programmati dalla Parrocchia della Chiesa Madre, dedicata ai Santi Pietro e Paolo e guidata da don Rosario Manco, ha fatto da cornice alla partecipata Novena, conclusasi, nel giorno della Solennità, con la Messa Solenne e la processione dell’Effige – da poco restaurata – dell’Immacolata per le vie principali del paese, con le note dalla Banda di Pisticci. Una serie di eventi civili, tra cui il mercatino solidale e una sagra promossa dai Portatori di San Rocco, con i fuochi pirotecnici, hanno fatto da cornice agli eventi religiosi che quest’anno avevano a tema “Maria nell’arte”. Ogni giorno, a partire dal 29 novembre, con il Rosario e la Messa quotidiana, celebrata anche dagli altri sacerdoti di Pisticci, si sono succedute delle proposte culturali, che hanno visto come protagonisti i giovani delle parrocchie ed anche gli studenti del Liceo Classico di Pisticci, con una rappresentazione di testi e musiche ispirate alla Madonna. Interessante, anche, la serata culturale animata da Roberto Grossi, dottore in Lettere Classiche, con le musiche di Chiara Vitelli e Lucia Silletti. Presentate nelle linee essenziali le notizie storiche sulla Cappella e soprattutto sul pregevole tetto ligneo. E’ stato possibile, infine, visitare, durante i giorni della Novena, anche alcune opere di artigiani ed artisti locali messe in mostra con a tema “Maria nell’arte”.

Tetto ligneo e Veduta frontale

Notizie storiche

La chiesa fu fondata intorno al 1544, quando fu “visitata” da mons. Michele Saraceno. Nel 1688, all’indomani della spaventosa frana di S. Apollonia, la chiesa divenne ufficialmente sede della Confraternita, con bolla vescovile, che contemplava anche l’investitura ecclesiastica. Nello stesso anno cadde sotto il patronato dell’Università e venne inserita con altre venti chiese ubicate nel perimetro urbano e diciassette cappelle extra moenia nell’Inventario di Chiese e Benefizi Ecclesiastici della Chiesa Ricettizia di Pisticci del 1799. L’ambiente originario è molto suggestivo: altare barocco ed una stupenda tela della Vergine. All’intero della chiesetta, elemento artistico di rilievo, è il tetto ligneo, dipinto forse dall’artista napoletano Andrea Vaccaro nel periodo in cui ebbe un breve soggiorno in Lucania. Nel tetto ligneo denominato troviamo due figure: l’Immacolata Concezione e S. Michele Arcangelo nell’atto di uccidere il demonio.

Il luminoso intonaco esterno a calce bianca, gli essenziali volumi geometrici, le coperture a doppio spiovente si incastonano perfettamente nel contesto abitativo rionale caratterizzato dalle tipiche abitazioni, note come “casedde” e “lammie”. La pianta della chiesa è caratterizzata da un’aula centrale rettangolare con abside semicircolare, intersecata da un corpo trasversale che divide l’interno in tre ambienti. Quello centrale contiene l’altare, in stile Barocco. La facciata è contraddistinta da un piccolo portale sormontato da un rosone centrale, aggiunto successivamente, e da due oculi; è coronata da una cornice curva polilobata che si collega armoniosamente con l’interno caratterizzato dal soffitto ligneo del Settecento, dipinto a tempera, che assume una particolare importanza per la sua originale forma a carena di nave. Sul prezioso soffitto ligneo, al centro, domina l’immagine dell’Immacolata raffigurata con un insolito abito rosa e nel secondo registro è raffigurato San Michele mentre solleva la spada per uccidere il demonio. Il tutto è contornato da decorazioni floreali e figure di Santi. Il bene si presenta in discreto stato di conservazione per quanto riguarda la struttura, mentre è in evidente stato di degrado il suddetto soffitto ligneo e le facciate esterne.

Pochi anni dopo la fondazione della Cappella sorse la Confraternita omonima, istituita con bolla dall’Arcivescovo di Matera ed Acerenza, Fabrizio Antinori, nel 1629. La sacrestia di detta Cappella conserva un antico ed interessante Archivio, relativo all’attività svolta dalla Confraternita per oltre tre secoli. La Congrega “Immacolata Concezione” di Pisticci, di proprietà dell’Ente ecclesiastico Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, conserva diversi documenti, dichiarati di interesse particolarmente importante dalla Soprintendenza archivistica della Puglia e della Basilicata. L’Archivio ha documentazione antica a far data dagli inizi del sec. XVII e non è mai stato oggetto di inventariazione.

La Cappella dell’Immacolata di Pisticci originariamente era denominata di “San Giovanni al Fronte”. Arroccata su una piccola sommità dell’attuale Dirupo, a strapiombo sulla valle del Cavone, il tempietto risultava quasi come un “corpo” estraneo dal resto del rione, al quale era collegato da un ponte, che consentì alla struttura di uscire immune dal violento terremoto del 1688.

Ad edificare il tempio furono, di certo, alcuni religiosi bizantini, in fuga dai loro paesi, che vi introdussero il culto della Immacolata Concezione. Dai primi anni dell’800 la Cappella divenne un centro di riferimento per partecipazione e culto. Fu intestataria di numerosi legati, testamenti e benefici, tutti registrati nel Grande Libro della Concezione, che consentirono alla Confraternita di attuare opere di beneficenza e carità, oltre che istituire un istituto di credito a basso interesse. Tutto svanì nel 1861 quando, con le leggi eversive, anche la Cappella fu privata dei benefici e chiusa per alcuni anni al culto.

Gli “Amici dell’Immacolata” ed il Fai

Nel 2022, grazie ad una raccolta popolare di firme, promossa dagli “Amici dell’Immacolata Concezione” (un gruppo di giovani universitari, legati al Fai), c’è stata la partecipazione al bando “I Luoghi del Cuore – 11esimo censimento” voluto dal Fondo Ambiente Italiano. La Cappella dell’Immacolata si è piazzata, tra circa 38000 luoghi, al 35esimo posto in Italia, con 7420 voti, seconda in Basilicata. Si è aperta, così, la possibilità di partecipare ad un bando del Ministero della Cultura per il restauro dell’ancona lignea intagliata, con relativo timpano su cui è inserito un dipinto, olio su tela. Condividendo lo spirito che anima il censimento dei luoghi del cuore, rivolto a luoghi cari, da salvare dall’abbandono, dal degrado o dall’oblio, perché siano recuperati e valorizzati, conosciuti e frequentati, si è costituito in forma spontanea il comitato per la candidatura della Chiesa dell’Immacolata Concezione di Pisticci. L’intento è stato, in primis, di sensibilizzare la comunità locale a promuovere uno dei luoghi simbolo del rione Dirupo, in cui la chiesetta s’incastona e, proprio come una gemma, impreziosisce ancor più il contesto paesaggistico già suggestivo. In secondo luogo, l’obiettivo finale, salvare il prezioso soffitto ligneo dall’avanzare del degrado. Contemporaneamente alla presentazione di progetto sul soffitto ligneo del Settecento, è stata presentata domanda di contributo al Fai per il restauro dell’ancona d’altare lignea policroma, intagliata e dorata del XVIII/XIX secolo, ubicata nella zona del presbiterio. L’intervento di restauro prevede anche il recupero del dipinto olio su tela inserito nella cimasa dell’ancona. Previsto anche il recupero della nicchia affrescata (secolo XVIII) con motivi floreali. A breve sarà resa nota la graduatoria degli interventi selezionati nell’ambito del Bando “I Luoghi del Cuore” 2023.

L’intervento di restauro

C’è anche la Cappella dell’Immacolata Concezione di Pisticci tra gli interventi urgenti a favore del patrimonio storico-artistico delle Chiese lucane, approvato dalla Giunta Regionale con Delibera 628/2023. Il programma straordinario di interventi urgenti (ex L.R. 23/2003) mira ad assicurare le condizioni adeguate di funzionalità e fruibilità deli luoghi di culto, mediante lavori di manutenzione, conservazione, ripristino, riparazione, sistemazione, consolidamento e risanamento di edifici e pertinenze di carattere storico – religioso. Gli interventi consentiranno di mantenere in condizioni di agibilità e fruibilità le strutture architettoniche.

L’iter procedurale per la Cappella di Pisticci prevede uno stanziamento economico di circa 30.000 euro a cura della Regione Basilicata, fondi che sono stati girati alla Diocesi di Matera-Irsina per il completamento di tutto l’intervento programmato, che segue quello attualmente in corso per la Chiesa Matrice. Al fine di affrontare in maniera efficace la diffusa problematica della carenza di manutenzione degli edifici destinati al culto, è stato redatto un “Programma di interventi urgenti”, finalizzati ad assicurare le condizioni minime di funzionalità e fruibilità dei suddetti luoghi e loro pertinenze, mediante ripristini, riparazioni, bonifiche e sistemazioni varie. Interventi edilizi di restauro e di risanamento conservativo, finalizzati a conservare gli organismi edilizi e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali degli edifici stessi. Gli interventi urgenti, oggetto di ammissione e di finanziamento, hanno lo scopo di rimuovere le maggiori criticità, in modo da consentire una migliore e più sicura fruizione dei luoghi di culto da parte dei fedeli e di quanti accedono agli ambienti, assicurando, per quanto possibile, un miglior comfort. Le risorse disponibili consentono l’assegnazione di un contributo regionale determinato nella misura del 70% dell’importo richiesto risultante dal quadro economico di progetto, limite massimo concedibile per legge.

Le opere oggetto di intervento sulla Cappella dell’Immacolata interessano il restauro conservativo dei prospetti Nord-Ovest e Sud-Est e gli ambienti interni della chiesa, con il restauro del soffitto ligneo del Settecento, dipinto a tempera, che assume una particolare importanza per la sua originale forma a carena di nave. Le scelte tecniche e materiche si riconnettono ai principi del minimo intervento e della appropriatezza e congruenza in relazione al contesto architettonico. Nello specifico, le tipologie di interventi previsti prevedono degli interventi esterni che consistono nella rimozione di vecchie pitture e tinteggiature murali degradati e visivamente non più aderenti sulle quattro pareti; il ripristino di parti di intonaco a calce bianca con rasatura fine e tinteggiatura con tecnica e colore simili all’esistente (bianco), evitando l’impiego di pigmenti alterabili alla luce solare; infine il rifacimento del sistema di smaltimento e regimentazione delle acque meteoriche con la pulizia dei canali di scolo della copertura. Negli interventi interni sarà eseguito un ripristino dell’intonaco in navata centrale, a cui seguirà la pulizia e il trattamento delle parti interessate da umidità con rasatura fine e tinteggiatura di colore bianco lungo tutte le pareti. Infine il Restauro del soffitto ligneo del ‘700 che prevede l’eliminazione di tutte le ridipinture e i fissativi alterati; il fissaggio del testo cromatico originale recuperato; la disinfestazione e consolidamento del manufatto a mezzo l’uso di idonee sostanze chimiche e consolidanti del supporto lignee dell’opera senza intaccare la cromia originale dell’opera; la revisione del supporto previa eventuale esecuzione di inserti lignei, con stuccatura delle abrasioni e successiva fase di calibratura e preparazione di questi fondi così riproposti; la ripresentazione estetica del controsoffitto a mezzo ritocco pittorico con il fissaggio finale di protezione. La parte edile verrà curata dall’Impresa Edile “Geom. Vito Lucariello” di Altamura con la collaborazione della D.M.G. Servizi Globali S.R.L. di Matera per la fornitura dei ponteggi esterni, mentre la parte relativa al restauro e al recupero del soffitto ligneo del ‘700 è stata affidata alla ditta specializzata “Etruria” di Pino Schiavone in Matera. Progettista, Direttore dei Lavori e Coordinatore della Sicurezza è l’ing. Antonio F. Latronico di Pisticci. Committente dell’opera è l’Arcidiocesi di Matera-Irsina con delega al parroco della Parrocchia SS. Pietro e Paolo, don Rosario D. Manco. I lavori sono iniziati a fine novembre, con la consegna ufficiale del cantiere alla ditta edile.

“Chiesa della Immacolata Concezione”, l’ultima opera del prof. Giuseppe Coniglio

Sabato 9 presso la sede di “Enotria Felix” è stata presentata l’ultima opera del prof. Giuseppe Coniglio dedicata alla Chiesa della Concezione ed alle confraternite che hanno gravitato a Pisticci negli ultimi quattro secoli, a partire proprio da quella dell’Immacolata. L’autore ricostruisce le origini storiche della Cappella, in origine dedicata al culto di San Giovanni “al Fronte”. La seconda parte del testo tratta della storia della Confraternita e le sue iniziative di carità. Complesso rimane il rapporto con la Cappella. L’opera di pone nel solco di un precedente dello stesso Coniglio del 1991. E’ stata già annunciata la rivisitazione del testo del 2023, oggetto già di studi e nuovi approfondimenti storici da parte dello stesso autore. Il libro è dedicato al dott. Giovanni Manolio, ginecologo presso l’ospedale di Policoro, e al suo grande amico, l’indimenticabile Mario Blotti, per la loro grande decozione alla Immacolata Concezione. Si presenta ben curato, con la copertina dell’artista locale Maria Teresa Romeo. La presentazione ha visto gli interventi qualificati del prof. D’Angella, cultore di storia locale, della prof.ssa Lo Massaro, della prof.ssa Liliana Falotico e della prof.ssa Grazia Panetta, neo-presidente del nascente gruppo Fai “Valle dei Calanchi”, oltre che di don Pasquale Di Taranto, responsabile diocesano delle Confraternite.

Il prof. Giuseppe Coniglio, già docente di Materia Letterarie, specializzato in Psicologia e Ricercatore Universitario, è iscritto all’Ordina Nazionale Giornalisti Pubblicisti dal 1980 ed è stato direttore di varie testate. E’ vincitore di prestigiosi premi tra cui il “Sever Milano” e “Primo Premio Basilicata per la ricerca”. Si è occupato in prevalenza di Archeologia, Storia Medioevale, Risorgimento, Brigantaggio.

Cappella e Altare

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Angelo D'Onofrio

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