La chiesetta di San Biagio: riapre al culto per la festa di S. Biagio

Riapre al culto per la festa di S. Biagio la graziosa chiesetta materana di S. Biagio, luogo caro alla devozione popolare, tesoro per troppo tempo nascosto del Capitolo metropolitano.

In pieno centro, all’incrocio tra via San Biagio, via T. Stigliani e via S. Cesarea, dove una volta c’era una delle tante porte della nostra città (porta “S. Biagio”), in quello che era il Rione “S. Biagio”, presso l’allora monastero delle Monache di Accon e l’Ospedale, sorge la graziosa chiesetta di S. Biagio “ai foggiali”, opera del ‘600, sorta su un’altra preesistente chiesa rupestre.

Chiesa di S. Biagio. La graziosa facciata con le statue di S. Agata e S. Lucia

Domani, dopo lunghi anni, la chiesetta riapre al culto per festa di S. Biagio, medico e vescovo di Sebaste, in Armenia, martire nel 316. Come tanti santi dell’epoca paleocristiana, la sua storia è avvolta da nebbia e leggende: “Egli era di professione medico, ma con l’aiuto del Signore sanava tutte le infermità e degli uomini e delle bestie ma non con medicine, ma con il nome di Cristo. E se qualcuno inghiottiva un osso, o una spina, e questa si metteva di traverso nella gola di lui, il santo con la preghiera l’estraeva”, si legge nel Sinassario armeno. Se non sono chiare le cause del martirio – pure nello stesso Sanissario descritto – avvenuto peraltro dopo la concessione di Costantino della libertà di culto ai cristiani (editto di Milano, 313 d.C.), certo è che ancora oggi, alla fine della Celebrazione Eucaristica del 3 febbraio, è previsto il rito di benedizione della gola con due candele, spesso legate con un nastrino rosso, eventualmente le stesse benedette il giorno prima (festa della Candelora): “Per l’intercessione di San Biagio, vescovo e martire, il Signore ti liberi dal mal di gola e da ogni altro male. In nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”.

Sino ad una ventina d’anni fa il quartiere materano di S. Biagio si animava notevolmente il giorno della festa del Santo: devoti di ogni parte della città si recavano a S. Biagio e molti portavano a casa il ricordino che consisteva in un sacchetto di piccoli tarallini, i “biscottini di S. Biagio”, che le donne del rione avevano preparato per l’occasione.

L’evento speciale di quest’anno è la riapertura al culto la chiesetta di “S. Biagio”, uno dei tesori del Capitolo Metropolitano, in buonissima parte restaurata, proprio per la celebrazione di S. Biagio: gli orari delle SS. Messe sono indicati di seguito e sono tante per essere celebrate – nel rispetto della normativa anti-covid – con la presenza di massimo 30 persone.

A partire dalla festa di S. Biagio, in questo periodo, don Biagio Plasmati, presidente del Capitolo Metropolitano, vi celebrerà ogni martedì alle 17:30: un’occasione per valorizzare e riscoprire un’opera della nostra ricca architettura sacra altrimenti abbandonata, una celebrazione utile per chi ha necessità di un orario alternativo a quello delle altre chiese della città.

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Giuseppe Longo

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