La drammatica attualità del carisma di Chiara Lubich

Ottant'anni fa nasceva il Movimento dei Focolari

È stata ricordata anche a Matera, durante la messa celebrata nella parrocchia di San Pio X nella vigilia della festa dell’Immacolata, la ricorrenza degli ottant’anni del Movimento dei Focolari, sorto il 7 dicembre del 1943 dal carisma di Chiara Lubich. Nello stesso momento, a Roma, si celebrava una messa di ringraziamento presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, presieduta da S.E. il Cardinale Kevin Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, celebrazione che seguiva l’incontro che il Santo Padre ha avuto con Margaret Karram, presidente del Movimento, Jesús Morán, copresidente, e il gruppo dei responsabili.

«Nasce 80 anni fa una piccola comunità» scrive il Movimento in un comunicato, «che nella devastazione del secondo conflitto mondiale vuole ricomporre la pace e l’unità tra tutti e che ben presto si diffonderà nel mondo, inserendosi nella corrente dei Nuovi Carismi della Chiesa. Al cuore della spiritualità e dell’azione dei Focolari c’è il Vangelo ed in particolare la preghiera di Gesù: “Che tutti siano una cosa sola” (Gv 17,21)».

Con la giornata del 7 dicembre, spiega Margaret Karram, si conclude «un pellegrinaggio che abbiamo voluto fare in alcuni luoghi sacri e significativi ad Assisi, Loreto e Roma per ringraziare, chiedere perdono e ripartire con coraggio e speranza».

Il Movimento dei Focolari ha inizio a Trento, in pieno secondo conflitto mondiale e alla vigilia dell’Immacolata, quando la Serva di Dio Chiara Lubich pronuncia il suo “sì” donandosi totalmente a Dio. Ed è ancora la realtà della guerra ottant’anni dopo a segnare la scena del mondo. Per questo il carisma di Chiara Lubich appare oggi in tutta la sua drammatica attualità ed è per questo che il papa ha voluto esortare i membri dell’Opera di Maria ad essere innanzitutto “testimoni e costruttori” di pace.

Nel suo discorso rivolto ai Focolarini, papa Francesco ha raccomandato di vivere questa esperienza secondo tre linee: la maturità ecclesiale, la fedeltà al carisma e l’impegno per la pace. «Oggi, purtroppo» ha affermato il Santo Padre, «il mondo è ancora dilaniato da molti conflitti e continua ad aver bisogno di artigiani di fraternità e di pace tra gli uomini e tra le nazioni. Chiara diceva: “Essere amore e diffonderlo è lo scopo generale dell’Opera di Maria” (Veglia di Pentecoste, Piazza San Pietro, 30 maggio 1998). Essere amore e diffonderlo: questo è lo scopo principale. E sappiamo che solo dall’amore nasce il frutto della pace. Per questo vi chiedo di essere testimoni e costruttori della pace che Cristo ha realizzato con la sua croce, sconfiggendo l’inimicizia. Pensate che, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino ad adesso, non sono finite le guerre. E noi non siamo consapevoli del dramma della guerra. Vi faccio una confidenza. Quando sono andato nel 2014 a Redipuglia per il centenario della Prima Guerra, e ho visto quel cimitero, ho pianto, ho pianto. Quanta distruzione! E tutti i 2 novembre vado a celebrare in qualche cimitero, anche l’ultima volta nel Cimitero del Commonwealth, e vedo l’età dei soldati: 22, 24, 18, 30… Tutte vite spezzate. Per la guerra. E la guerra non finisce. E nella guerra tutti perdono, tutti. Soltanto guadagnano i fabbricanti di armi. E se per un anno non si facessero armi, potrebbe finire la fame nel mondo. È terribile questo. Dobbiamo pensare a questo dramma».

Chiara Lubich di CSC Audiovisivi è concesso in licenza con 
CC BY-SA 4.0 .

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Paolo Tritto

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