Matera 2019, una rete di relazioni per l’associazione dei volontari nata dalla Capitale Europea della Cultura

Si è chiuso nei giorni scorsi, con un incontro a Casa Cava a Matera, il ciclo “Lezioni di volo”, un percorso di accompagnamento promosso e organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con l’associazione “Volontari Open Culture 2019” per imparare a “spiccare il volo” e iniziare nuovi viaggi nel mondo del volontariato culturale dopo l’esperienza del team volontari della Capitale Europea della Cultura.  Sviluppato attraverso incontri sia virtuali che in presenza, il percorso ha voluto fornire una “cassetta degli attrezzi” ai volontari dell’associazione nata lo scorso febbraio, con “lezioni di addestramento” su temi operativi e “voli pindarici” per imparare ad essere una squadra sotto diversi punti di vista. L’ultimo appuntamento, dal titolo “Prospettive di futuro”, è stato un’occasione per allargare la rete delle relazioni locali, nazionali e internazionali e costruire nuove collaborazioni che vedranno protagonista l’associazione.

 “La Fondazione, in maniera visionaria, ha creato per voi il campo – ha evidenziato il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva in apertura dell’incontro –   e voi siete uno dei frutti, anzi dei fiori sbocciati da questo campo. Dei fiori coloratissimi, perché siete un gruppo eterogeneo per età, professione, abilità, ma anche fiori profumatissimi, per l’entusiasmo che siete in grado di trasmettere a chi vi incontra. Un esempio unico in Basilicata e forse anche al Sud che deve portarvi a contaminare altre realtà”.

L’incontro, moderato dal giornalista e direttore editoriale di Ecoc News, media partner dell’evento, Serafino Paternoster, si è aperto con la presentazione dell’associazione alle realtà presenti: “Alla fine del 2019 – ha spiegato il Presidente di Volontari Open Culture 2019, Ferdinando Trotta –   il desiderio di molti di noi del team volontari di Matera 2019 era che l’entusiasmo, la voglia di fare e stare insieme, di voler donare qualcosa agli altri non andassero dispersi ma avessero continuità. Facendo eco a una suggestione che ci era arrivata dall’allora Direttore della Fondazione Paolo Verri, abbiamo così deciso di costituirci in associazione. L’anno della pandemia è servito per la preparazione di questa idea, ma è stato anche il periodo in cui ci siamo dedicati alla formazione, senza fermare le attività di volontariato al servizio della comunità.  Oggi chiediamo alle istituzioni di coinvolgerci e di sostenerci, mettendoci anche a disposizione un luogo in cui poterci incontrare, accogliere nuovi iscritti e dialogare con la comunità, ma anche fare rete con altre associazioni”.  

Il primo volo per delineare le prospettive di futuro è stato quello con i rappresentanti di alcune delle realtà del territorio con cui l’Associazione Volontari Open Culture 2019 ha attivato delle sinergie. Gianleo Iosca del Centro Servizi Volontariato Basilicata, che ha dato un prezioso contributo nella formazione dei volontari e nella costituzione dell’associazione, nella convinzione che la qualità e la competenza siano la chiave per il volontariato di oggi. Simona Spinella della Cooperativa Synchronos, che ha coinvolto i volontari in una residenza d’artista rendendoli parte attiva di un’opera d’arte performativa, frutto di un’esperienza di condivisione e co-creazione. Nicola Palermo dell’Onyx Jazz Club che ha attivato la collaborazione con i volontari per l’edizione 2021 del Festival Gezziamoci, a partire dalle affinità che accomunano le due realtà, ovvero il desiderio di non disperdere l’eredità di Matera 2019, la voglia di ripartire dalla cultura dopo la pandemia, l’attitudine a prestare molta attenzione al tema dell’ascolto. 

La seconda tappa del viaggio ha portato ad incontrare tre realtà nazionali, da cui i volontari sono stati invitati per scambi reciproci, durante i quali svolgere sia attività sul campo che come formatori. Francesca Velani per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, ha raccontato il progetto di reclutamento dei volontari “Mi impegno per Parma”, mai fermato ma anzi rafforzato durante la pandemia per continuare a prendersi cura degli altri e dei beni comuni. Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, ha sottolineato la centralità dell’azione di trasformazione civica, partecipazione attiva e cittadinanza culturale nei percorsi sia delle capitali europee che italiane della cultura, e l’idea di costruire a Procida un programma di formazione “peer to peer” sul tema del volontariato culturale invitando volontari da Matera, Parma e dalle Ecoc a fare formazione ai loro pari, già per una prima azione pubblica a luglio. Anna Marino per Fondazione con il Sud ha spiegato come, a partire dallo sviluppo di competenze nel volontariato, possano crearsi anche delle occasione di inclusione professionale, come le imprese sociali che lavorano sulla gestione di beni culturali e la valorizzazione del patrimonio immateriale.

Le opportunità di collaborazione a livello internazionale sono state invece presentate da Mayumi Taniguchi, responsabile di alcune organizzazioni con cui il team dei volontari di Matera2019 aveva già sperimentato alcuni scambi: il Volunteer Bridge Project nato nell’ambito Eu Japan Fest per gli scambi con il Giappone; la rete dei coordinatori dei volontari delle Capitali europee della cultura, che nel corso del 2020 ha stimolato i team con degli incontri virtuali per la condivisione di esperienze;  il Festival Internazionale di Teatro di Sibiu, eredità della città della Romania Ecoc nel 2007 che coinvolge ogni anno oltre 500 volontari da tutto il mondo.  A livello europeo, un ponte è stato creato grazie al dialogo con Vitalja Lyska, coordinatrice del programma dei volontari di Kaunas 2022, città lituana che si appresta a diventare Capitale Europea della Cultura e che vorrebbe creare delle opportunità di incontro fra il proprio team di volontari e quello di Matera, per imparare dalla loro esperienza fatta nel 2019.

Di prospettive di futuro si è discusso anche con le istituzioni del territorio. Il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha evidenziato l’importanza di sostenere e far conoscere le persone, l’esperienza, la creatività, le professionalità, le competenze, i saperi cresciuti con Matera 2019, vero valore di questi percorsi internazionali, come occasione di riscatto per il Sud. La Direttrice del Museo Nazionale di Matera nonché guida della Direzione Regionale Musei Basilicata, Annamaria Mauro, ha prospettato ai volontari l’opportunità di supportare il personale dei musei materani e lucani, in un’ottica di apertura di questi spazi a tutte le realtà associative del territorio e alle diverse forme di cultura.

“E’ stata una giornata molto produttiva – ha sottolineato in chiusura Rossella Tarantino, Manager sviluppo relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 –, cha ha consentito, grazie al lavoro di relazioni fatto in questi anni, di attivare delle collaborazioni concrete e reali. Con Procida ma anche con le Capitali europee abbiamo condiviso l’idea dello scambio alla pari, in quanto i volontari di Matera 2019 hanno acquisito una esperienza importante, irrobustita da tanti momenti di formazione, che li rende dei veri e propri mentor. In questo modo lo scambio non si riduce a semplice mobilità ma diventa occasione per far crescere una rete. Sono convinta che l’associazione volerà alto, e che porterà avanti la missione che ha saputo svolgere benissimo nel 2019: promuovere il diritto alla cultura, messo a dura prova dalle disuguaglianze innescate dalla pandemia”.

L’associazione Volontari Open Culture 2019 è dunque pronta a spiccare il suo volo, a partire da una lezione imparata in questo percorso: in una associazione bisogna viaggiare come uno stormo. Chi guida non è sempre lo stesso, ma ognuno può dare il suo contributo con la propria personalità e guidare a sua volta gli altri.

Redazione

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