Matera, bagno di folla all’edicola Futura in piazza Vittorio Veneto per il firmacopie di Diabolik 900 con Giuseppe Palumbo

Un firmacopie di successo in una location insolita: è stata infatti l’edicola Futura in piazza Vittorio Veneto 43/bis della giovanissima Michela Masciandaro a ospitare Giuseppe Palumbo, co-autore dei disegni dell’albo numero 900 di Diabolik e disegnatore della testata Il Grande Diabolik che nel pomeriggio di oggi ha firmato le copie dello storico numero 900, appena uscito.

Grazie alla sinergia tra la casa editrice Astorina, l’associazione materana Strane Nuvole, Gli Audaci e alla disponibilità e alla lungimiranza di Michela dell’edicola Futura, la città dei Sassi ha potuto festeggiare le 900 storie e i 60 anni di uno dei più amati personaggi, Diabolik, con il disegnatore materano che da oltre 20 anni ne illustra le avventure.

Giuseppe Palumbo è nato a Matera nel 1964. Ha cominciato a pubblicare fumetti nel 1986 sulle pagine di “Frigidaire” e “Cyborg”. Qui ha creato il suo personaggio più noto, Ramarro, primo supereroe masochista.

Nel 1992 è entrato nello staff di Martin Mystére della Sergio Bonelli Editore e nel 2000 in quello di Diabolik della Astorina. Tomka, il gitano di Guernica (2007), su testi di Massimo Carlotto, e Un sogno turco (2008), su testi di Giancarlo De Cataldo, sono stati pubblicati da Rizzoli.

L’editrice Comma 22 di Bologna gli ha dedicato una collana di volumi aperta da Diario di un pazzo, adattamento di un racconto di Lu Xun, seguito da CUT Cataclisma, che raccoglie tutte le storie di Cut prodotte fino al 2006 per la casa editrice giapponese Kodansha.

Di recente ha pubblicato Eternartemisia e Aleametron, prodotti da Palazzo Strozzi Firenze, e il primo saggio di critica storico- letteraria a fumetti, L’elmo e la rivolta. Modernità e surplus mitico di Scipioni e Spartachi, su idea e testi del prof. Luciano Curreri dell’Università di Liegi.

Per le storiche Edizioni della Cometa di Roma, nel 2012 ha scritto e disegnato Sei tocchi di lame. Vita, morte e miracoli di Sant’Andrea Avellino; per Lavieri, nel 2013, Uno si distrae al bivio. La crudele scalmana di Rocco Scotellaro.

Sue opere sono apparse in francese, giapponese, greco, spagnolo, danese, tamil. Nel campo dell’illustrazione è stato copertinista per Mondadori, Feltrinelli, Rizzoli e altre importanti case editrici. Ha collaborato con “L’Unità”, “Il Manifesto”, “Il Sole24Ore”, “Slowfood Magazine”.

Il suo studio Inventario – Invenzioni per l’editoria, con sede a Bologna, ha prodotto illustrazioni, storyboard e consulenze per numerose agenzie pubblicitarie, per editori scolastici, per fondazioni ed enti. E’ stato docente in diverse scuole e università italiane e belghe. Ha insegnato presso la Scuola Internazionale di Comics di Firenze e la Scuola di Fumetto di Milano. Insegna Illustrazione per l’editoria presso l’ISIA di Urbino.

Dal 2006 è uno dei soci fondatori del collettivo Action30, che indaga sulle nuove forme di razzismo e di fascismo: con esso in particolare ha realizzato un format transmediale di performance live (video, musica e narrazione a fumetti), che è stato rappresentato in numerosi festival italiani e stranieri.

Nel 2014 ha pubblicato, per Lavieri edizioni, un fumetto a carattere storico dal titolo I cruschi di Manzù, sulla la figura del grande scultore italiano Giacomo Manzù.

Nel 2017 ha affronta lo scomodo personaggio del famoso narcotrafficante colombiano Pablo Escobar, con il graphic novel Escobar. El patron, che racconta, in modo fedele, il tragico epilogo della sua vita romanzesca.

Nel 2018 ha realizzato, assieme all’artista greco Giorgos Botsos, la mostra dal titolo Comics, parole e immagini inserita in Tempo Forte, programma di scambi culturali tra Grecia e Italia, promosso dalle rispettive ambasciate. La mostra è stata ospitata dal 16 aprile all’11 maggio 2019 nella biblioteca Salaborsa di Bologna.

Nel 2019 ha pubblicato per Lavieri La visione di Mallet, sulla vita dello scienziato irlandese Robert Mallet, uno dei primi sismologi, che documentò il terremoto lucano del 16 dicembre 1857. Nel 2020 nella collana Fattarelli bolognesi per la Minerva edizioni ha illustrato due racconti storici sulla città di Bologna.

Redazione

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