Moto ondoso in diminuzione, grazie ai vaccini

Il convegno sull’obbligo vaccinale organizzato dal Tribunale per i diritti e i doveri del medico ha fatto chiarezza non solo sugli aspetti giuridici ma anche su temi quali l’efficacia dei vaccini e delle terapie anti Covid.

È toccato al Prof. Giorgio Palù, virologo e medico clinico, attuale Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), aprire la parte scientifica dei lavori del Convegno “Obbligo vaccinale anti Covid 19 fra teoremi e opportunità: stato dell’arte” organizzato dalla sezione materana del Tribunale dei Diritti e dei Doveri del Medico e svoltosi in presenza il 30 ottobre 2021.

Dopo una ricostruzione dell’origine dell’epidemia e dei suoi sviluppi, l’illustre relatore è intervenuto in merito ad alcune controversie riguardanti il ruolo dei vaccini anti Covid , della cui efficacia può dar conto l’andamento in calo dell’ultima ondata epidemica, al momento più simile ad una “ondina”.

Il carattere pandemico dell’infezione e gli interscambi commerciali e sociali tra gli stati rendono impossibile, a suo giudizio, il raggiungimento di una immunità di gregge: occorre puntare piuttosto ad una prevenzione della malattia, specie di quella in forma grave. Questo obiettivo si raggiunge solo con la vaccinazione che dovrebbe essere offerta però all’intera popolazione mondiale.

Tutti i virus hanno la capacità innata di mutare che fa emergere, in una sorta di selezione adattativa, i ceppi virali portatori di caratteristiche competitive, quali una maggiore facilità di contagio, di trasmissione e di virulenza. Questi vantaggi evolutivi non si esprimono tutti nella stessa misura e possono risultare tra loro in competizione: i virus influenzali ad esempio mutano molto più del virus Sars Cov-2 ma ciò non determina una maggiore patogenicità per l’uomo.
Di sicuro non sono le vaccinazioni a favorire le mutazioni che aumentano invece al crescere della circolazione virale tra le persone non protette.

Ma ci si può fidare di vaccini sviluppati in così poco tempo e che non offrono una protezione duratura nel tempo?

Il Prof. Palù ha spiegato che la tecnologia degli attuali vaccini ad mRNA è andata sviluppandosi fin dai primi anni 60 e che la loro efficacia è di gran lunga superiore a quella offerta dalla vaccinazione antinfluenzale che, causa la minore risposta nella popolazione anziana, si ferma al 50%.

L’utilità di una dose aggiuntiva di vaccino è stata già dimostrata da lavori scientifici su larga scala condotti in paesi quali Israele e Stati Uniti: è poco utile perciò ricercare le variazioni dei tassi anticorpali su campioni ridotti di popolazione.
Studi di questo tipo, come quelli condotti nell’Ospedale San Carlo di Potenza dall’equipe di ematologi guidata dal Dott. Michele Pizzuti , servono invece per identificare tra i soggetti fragili quelli a maggior rischio di infezione.

In un gruppo di 215 pazienti lucani affetti da patologie ematologiche o trapiantati si è riscontrata una risposta anticorpale nella gran parte dei vaccinati, sebbene in misura ridotta rispetto a soggetti sani di controllo; il 17% dei pazienti però, specie quelli con leucemia linfatica cronica, non ha sviluppato alcuna risposta a due dosi di vaccino.

Per questi pazienti si parla propriamente della necessità di una “terza dose” (entro 1 mese dalla precedente), per gli ultra 60 enni ed il personale sanitario si ritiene utile una “dose booster” o di rinforzo (entro 6 mesi dalla seconda), per tutti gli altri è consigliato un “richiamo” entro un anno.

È stata dimostrata la capacità della dose booster di potenziare la risposta contro tutte le varianti del virus Sars Cov-2: al momento quindi non sembra necessario puntare all’aggiornamento degli attuali vaccini, pure tecnicamente possibile.

Buone notizie anche per quanti abbiano ricevuto i vaccini a vettore virale (Astrazeneca e Johnson): il richiamo con un vaccino a mRNA , cosiddetta vaccinazione ibrida, ha dimostrato di assicurare una migliore protezione anticorpale.

Il Prof. Matteo Bassetti Direttore della Clinica di Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova ed autore di 85 pubblicazioni scientifiche sulla terapia del Covid ha partecipato in videoconferenza al Convegno promosso dal Tribunale dei diritti e dei doveri del medico di Matera.

Nella prima fase della pandemia c’è stato forse un ricorso eccessivo al ricovero ospedaliero ma dopo aver condiviso con i medici del territorio i criteri per l’ammissione alle cure di secondo livello oltre il 95% dei pazienti ha potuto essere seguito a casa, anche con il supporto della Telemedicina.

Ma quali sono le terapie riconosciute valide dalla comunità scientifica internazionale?

Il prof. Bassetti ha presentato la lista dei farmaci promossi e di quelli definitivamente bocciati: tra questi ultimi vanno annoverati, oltre a clorochina e idrossiclorochina, il plasma iperimmune e le immunoglobuline umane.
Gli anticorpi monoclonali, citati anche dal prof. Palù come la migliore terapia antivirale in fase precoce, sono gli unici farmaci approvati per l’utilizzo in pazienti non ospedalizzati ma sono ancora troppo poco utilizzati nelle regioni italiane, come riporta l’ultimo Report settimanale dell’AIFA.

La loro somministrazione avviene oggi per via endovenosa e richiede un accesso in ospedale di breve durata (1-2 ore): si attende però la commercializzazione di nuove formulazioni praticabili per via intramuscolare o sottocutanea e quindi utilizzabili anche a domicilio.

Quanto alle terapie proposte da sedicenti “comitati per le cure domiciliari” il giudizio del Prof. Bassetti è stato senza appello: quando non addirittura dannose sono sicuramente inutili e di non provata efficacia.

Non meno severo a riguardo il giudizio della Dott.ssa Celestina Gravina, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello del Tribunale di Milano, che ritiene certa propaganda pseudoscientifica passibile di misure sanzionatorie posto che tra i principi fondamentali della Costituzione c’è l’Articolo 9 che così recita: – La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

I divulgatori di fake news sono avvisati!

L’effetto della campagna vaccinale sull’andamento dei ricoverati in area non critica e terapia intensiva di pazienti Covid positivi in Italia (fonte: immagine modificata da elaborazione della Fondazione Gimbe)

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Erasmo Bitetti

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