
In mostra le 14 foto di Pietro Amendolara: “In principio…”
“In principio Dio creò…” (Gen 1,1), inizia la Bibbia.
“In principio era il Verbo” (Gv 1,1), inizia il Vangelo di Giovanni: “… generato non creato”, continuerebbe il Simbolo Niceno-Costantinopolitano.
E “In principio…” è il nome della mostra del fotografo gravinese Pietro Amendolara, esposta da domani 3 giugno accanto al muro di destra della chiesa di S. Antonio da Padova in occasioni del 60° anniversario della parrocchia, presa in prestito dal MuDiMA (MUseo DIocesano dei Matronei di Altamura).
“Tornare al ‘principio’ significa tornare all’istante inziale di una storia, guardare indietro per prendere meglio coscienza del presente e della direzione da voler dare al futuro, ripartendo da zero. Non con uno sguardo nostalgico, ma con la presa di coscienza che il Signore c’è sempre stato («In principio era il Verbo»), ci accompagna e continuerà a farlo nell’avvenire”. Con queste parole, padre Antonio Paciello, attuale parroco di S. Antonio spiega la motivazione della scelta di questa mostra che racconta la creazione. “E il racconto biblico della Genesi – continua p. Antonio – è stato scritto dopo che il popolo ebraico ha vissuto l’esperienza dell’infedeltà”: la mostra ci riporta al ‘principio’ con la maturità di una storia vissuta fatta anche di cadute.
La potenza delle immagini
Quattordici foto, due per ogni giorno della creazione, scattate quasi tutte nella Murgia altamurana, con una cura che ha richiesto sempre tante intuizioni e alle volte anche ore per arrivare allo scatto messo in mostra. È il caso del pesce, fotografato, ad esempio nell’acquario di un ristorante di Gravina, a proposito del quinto giorno della creazione.

Quinto giorno” (Gen 1,20-23, passim).
Proverete tanto stupore nell’osservare le foto, in virtù delle dissolvenze o dei giochi di luce. Le foto vi porteranno nella assolata e silenziosa campagna murgiana e proverete di sicuro una sensazione di pace e di meraviglia davanti alle bellezze del creato.
Originale la prima foto: il buio pesto della notte in cui irrompe la luna che illumina la Murgia. Immagine tanto potente che forse a qualcuno farà percepire il profumo della vegetazione, il frinire dei grilli o delle cicale, il lieve sibilo del vento, il fresco di una notte d’estate. O immaginare in altre parti del cielo il chiarore delle stelle.

Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno” (Gen 1,2-4, passim)
Originale e fortuita, come racconta l’autore, la vista di due giovani all’ingresso di una grotta vicino il Pulo di Altamura, che gli permise di scattare la foto sulla creazione dell’uomo e della donna.

Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi» (Gen 1,27-28)
Originale l’interpretazione dell’ultimo giorno, quello del riposo, segnato dalle foto del campo di grano e dalla vite. Il pane e il vino della celebrazione eucaristica: il “nostro” settimo giorno.


Originale la Scrittura che commenta la Scrittura: accanto ad ogni “giorno” della mostra, un pannello che riporta la citazione della genesi che a quel giorno si riferisce.
Domani il vernissage
Vi consigliamo di visionare la mostra, ad esempio domani 3 giugno, al vernissage in cui – oltre il parroco, p. Antonio, e l’autore delle foto esposte, Pietro Amendolara – interverranno don Nunzio Falcicchio, Direttore del MuDiMA, e Francesco Mastromatteo, giornalista, con funzione di moderatore; oppure in un qualsiasi momento in cui vogliate ritagliarvi uno spazio di spiritualità e di contemplazione del creato, attraverso immagini sapienti ed eloquenti della nostra terra, di lettura della Parola di Dio e di ripresa di coscienza del “principio” del “qui ed ora” fatto di una molteplicità di realtà che pure hanno avuto un inizio.
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