Quaresima 2022: la terza in regime di pandemia

Il tempo corre. Siamo giunti ad un'altra Quaresima, tempo propizio (kairos) per "fare il bene", ci esorta il Papa, e per "tornare al gusto della vita", ci invita il nostro Arcivescovo. Buon tempo di Quaresima!

Non stanchiamoci di fare il bene e torniamo al gusto della vita

“Il diluvio venne sopra la terra per quaranta giorni” (Gen 7,17).

“Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi” (Dt 8,3).

“Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta» (Gn 3,4).

“Gesù dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame” (Mt 4,3).

Ancora quaranta giorni, tolte le domeniche, e nel pieno risveglio della natura, a primavera, celebreremo il trionfo della vita sulla morte e la contemplazione del nostro destino di salvati nella veglia di Resurrezione del Signore.

Quaranta giorni caratterizzati nella liturgia dal colore violaceo (ad eccezione della quarta domenica, “laetare”, che è in rosaceo).

Quaranta passi di conversione, come furono quelli di Ninive per aderire richiesta di Giona e salvarsi dalla distruzione.

Ancora quaranta: un numero simbolico e ricorrente nelle Scritture che ci richiama alla purificazione, come la terra fu ripulita dalle acque del diluvio.

Quaranta giorni in cui rientrare in noi stessi, analizzare la nostra vita, chiedere al Signore la forza di convertirci perché giungiamo in tempo nella terra promessa – Mosè poté guardarla solo da lontano – della grazia.

Quaranta giornate che iniziamo col pensiero al popolo ucraino, per cui il Santo Padre ci propone di offrire il digiuno di domani, mercoledì delle ceneri: ci mettiamo “in ginocchio” per pregare chi solo può di fermare la guerra.

Quaranta giornate in cui – assieme alla tradizionale pratica del digiuno, dell’elemosina e della preghiera – il Santo Padre chiede alla Chiesa universale la perseveranza nella pratica del bene: «Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti» (Gal 6,9-10a).

È questo il titolo del messaggio del papa per questa Quaresima, tempo opportuno per pregare – senza quel filo di collegamento con Dio che è la preghiera di fare il bene non saremmo capaci -, per desiderare di estirpare il male dalla nostra vita, per chiedere perdono nel sacramento della Penitenza sapendo che Dio mai si stanca di perdonare, per combattere contro la concupiscenza, per compiere opere di carità operosa verso il prossimo. Per mietere frutti di bene innanzitutto in noi stessi, nel qui ed ora delle nostre relazioni, e – poi – per la mietitura dell’ultimo giorno.

Quaranta giorni in cui riprendere in mano con serietà la nostra vita e tornare al gusto della vita: “Non è più tempo della superficialità ma della responsabilità, della progettualità seria, a costruire la propria vita, la propria famiglia, le amicizie, gli affetti, l’amore, le relazioni. «Si fermi la follia della guerra». È tempo di costruire su basi più solide!”. Sono queste alcune delle parole del nostro padre Arcivescovo, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, nel suo messaggio per questa Quaresima per noi cristiani della Chiesa di Matera Irsina.

Quaresima, un tempo forte in cui riscoprire il significato della parola “kairos”, quel tempo opportuno, quell’occasione imperdibile – che il papa menziona nel suo messaggio quaresimale a proposito della necessità improcrastinabile di compiere il bene con tutti i mezzi possibili – di conversione interiore, dalla testa – con il segno dell’imposizione delle ceneri di domani – ai piedi – con il segno della lavanda dei piedi a cui assisteremo il giovedì santo -.

Buona Quaresima a tutti, cari amici.

La Redazione di Logos

1 commento

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  • […] “Non stanchiamoci di fare il bene” era il messaggio di papa Francesco alla Chiesa Universale per questo tempo forte che ci introduce alla Pasqua. Non digiuni o pii propositi, ma indicazioni operative, azioni positive, che prendono spunto dalla sacra scrittura (Gal 6,9-10) che si incarnano nella vita concreta. E noi cosa stiamo facendo? […]

Giuseppe Longo

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