“Vino nuovo in otri nuovi”
Appena concluso il primo sinodo diocesano

La Chiesa che siamo, la Chiesa che vogliamo

Sinodo, dal greco “syn + odos”, ‘camminare insieme’, come quel popolo che fuggiva dall’Egitto, compatto e deciso guidato da Mosè. Anche la nostra Diocesi si è messa in cammino sinodale: camminare insieme per sperimentare la comunione tra laici, presbiteri e tra gli uni e gli altri, per accogliere le istanze di tutti per rinnovare la nostra Chiesa alla luce del Vangelo e per impostare la sinodalità come habitus di vita ecclesiale per il futuro. Due anni di lavoro intenso ed entusiasmante: dopo un anno preparatorio (il 2018), dedicato allo studio delle quattro costituzioni del Concilio Ecumenico Vaticano II e all’esortazione “Evangelii Gaudium”, per tutto il 2019, 149 delegati – tra clero e laici – divisi in gruppi di lavoro di una decina di componenti ciascuno, sono stati chiamati ad esprimere la propria visione in merito ai principali temi della vita ecclesiale:

  1. La sinodalità, stile ordinario della vita della Chiesa
  2. La parrocchia missionaria in stato permanente di “conversione pastorale”
  3. Associazioni e movimenti per una Chiesa che coltiva i carismi per la comunione
  4. La liturgia, esperienza del mistero e dell’incontro con Cristo, che trasfigura la vita
  5. L’evangelizzazione e la catechesi
  6. La dimensione sociale dell’evangelizzazione
  7. La testimonianza della carità come accoglienza degli ultimi e integrazione nella comunità
  8. La cura della casa comune

Riflessioni arricchenti, visioni diverse perché i delegati provenivano dalle esperienze ecclesiali più varie, proposte a volte sfidanti, incontri con nuovi fratelli un tempo sconosciuti che hanno ampliato la visione ecclesiale in ognuno di noi delegati, un desiderio di novità radicale (questo è il senso della citazione “Vino nuovo in otri nuovi”, che ha espresso il tema del Sinodo), pur senza dimenticare le radici e le buone esperienze del passato (Cristo, eterna novità, è lo stesso ieri, oggi, sempre!): questo sono state le 18 sessioni sinodali che si sono svolte dal 31 gennaio 2019 all’11 gennaio 2020, precedute da una celebrazione di apertura del Sinodo in Cattedrale il 12 gennaio 2019 e concluse da una celebrazione ecumenica il 25 gennaio 2020.

Nel frattempo, gruppi ristretti di esperti in ognuno dei seguenti temi si sono soffermati su altri argomenti più specifici:

  1. I giovani
  2. Le famiglie
  3. La vita presbiterale
  4. La vita consacrata
  5. Direttorio diocesano per il catecumenato
  6. Il dialogo con le culturale
  7. La valorizzazione del patrimonio artistico – culturale ai fini dell’evangelizzazione e dello sviluppo

Tutte le riflessioni e le proposte raccolte, riunione per riunione, nei verbali elaborati da ogni gruppo di lavoro sono state sintetizzate nel documento finale, distribuito ai delegati al Sinodo perché lo studiassero e vi proponessero suggerimenti.

Dopo la pausa imposta dal lockdown e dall’estate, momento conclusivo del Sinodo è stato il pomeriggio dello scorso 24 ottobre, data emblematica, 750° anniversario della dedicazione della nostra Cattedrale: i 149 delegati sono stati chiamati a votare il documento, capitolo per capitolo: “Placet”, “Placet iuxta modum” e “Non placet” erano le possibilità. Il documento, sintesi delle 18 sessioni, è ora approvato!

Concluso questo primo sinodo, adesso attendiamo i suoi frutti: uno stile di maggiore corresponsabilità e comunionalità, insieme alle indicazioni operative che il nostro Arcivescovo esprimerà in relazione alle considerazioni contenute nel documento finale.

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Giuseppe Longo

Redazione

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