2021: anno della cultura della cura come percorso di pace?

L’anno 2021 è iniziato sotto una buona stella: la LIV Giornata mondiale della Pace. Il messaggio di papa Francesco recita: “La cultura della cura come percorso di pace”.

In questo tempo, nel quale la barca dell’umanità, scossa dalla tempesta della crisi, procede faticosamente in cerca di un orizzonte più calmo e sereno, il timone della dignità della persona umana e la “bussola” dei principi sociali fondamentali ci possono permettere di navigare con una rotta sicura e comune. Come cristiani, teniamo lo sguardo rivolto alla Vergine Maria, Stella del mare e Madre della speranza”.

Il 2021 è iniziato con la distribuzione dei vaccini anti Covid-19, segno di speranza per una pandemia ancora molto insidiosa.

Ognuno si augura che possa essere un anno migliore, anche se i problemi da affrontare e tentare di risolvere sono tanti: problemi di salute, economici, scolastici, di nuove povertà, di tenuta del governo, di mancanza di lavoro, di ripresa delle attività ecclesiali. Non ci sono da dormire sonni tranquilli, insomma.

Non mancano, però, in questi primi giorni dell’anno fatti incresciosi:

  • un furto sacrilego con profanazione dell’Eucaristia a Irsina;
  • la pubblicazione dell’elenco dei 67 siti di stoccaggio delle scorie nucleari, tra cui 17 in 8 comuni della Basilicata;
  • l’attentato alla democrazia con l’occupazione del Campidoglio in America.

Quanto accaduto in America è a dir poco deplorevole per una nazione riconosciuta come modello di democrazia. Le immagini arrivate nelle nostre case parlano da sole e mostrano la pericolosità di un pressing sui sostenitori di Trump che non ha accettato la sconfitta elettorale e ha gridato dall’inizio a brogli elettorali.

La pubblicazione dei 67 potenziali Siti per il Deposito unico nazionale ha gettato sconcerto tra le popolazioni delle 8 Regioni interessate, tra cui la Basilicata, dove sono individuati ben 17 siti in 8 Comuni. Immediate sono state le reazioni del Presidente Bardi, dei Presidenti delle Province e dei Sindaci interessati. Vi sono 60 giorni di tempo per dimostrare l’improponibilità del Deposito nel nostro territorio. La Chiesa attraverso la Delegazione di Pastorale Sociale, con a capo il Vescovo Delegato, Mons. Caiazzo, sta seguendo l’evolversi della situazione, pronta a offrire criteri di discernimento alla luce della Dottrina sociale della Chiesa e del Magistero di papa Francesco.

Il furto sacrilego con la profanazione dell’Eucaristia è una ferita inferta al bene più prezioso della Chiesa: la presenza viva di Gesù che sostiene la fede del popolo di Dio e dà speranza all’intera umanità. Tutta la Chiesa diocesana si è stretta intorno alla comunità irsinese con adorazioni eucaristiche riparatrici, preghiere, celebrazioni. La notizia rimbalzata anche attraverso i social ha segnato la coscienza dei credenti di ogni comunità della diocesi.

“Vi chiedo di pregare e far pregare davanti a Gesù Eucaristia per riparare a un peccato così grave. Preghiera che possa toccare i cuori degli autori di un simile atto e chiedere perdono” ha scritto l’Arcivescovo a tutti i sacerdoti e religiosi della Chiesa di Matera – Irsina. Personalmente posso testimoniare il grande dolore che prova il cuore di un sacerdote dinanzi a tanto scempio. L’unità dei credenti intorno all’Eucaristia dia speranza a tutta la comunità di Irsina e rafforzi i vincoli di carità e di comunione tra tutti i credenti con i loro Pastori.      

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Filippo Lombardi

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