Al di la dei Governissimi e dei Governismi !

Si sente parlare, sempre più spesso, di distacco tra cittadini e politica. Un distacco reale, concreto, evidente. Eppure, al contempo, a fronte di questo amaro distacco, dal canto della politica si sente parlare, ed anche in questo caso sempre più spesso, di governo di responsabilità, di governo di garanzia o addirittura di governissimo. 

Ma come possono coesistere “estraneità” civica da un lato e “responsabilità” civica dall’altro? 

Certo è che, ad esempio, le elezioni politiche del 2013 non sono state vinte da nessuno ma la legislatura tra “intese larghissime”, “moniti alla serenità”, “semestre di presidenza europea” e “responsabili cambi di passo” sta giungendo a scadenza naturale e senza ancora che sia stata varata una legge per le prossime elezioni (l’unica vera voce dei cittadini) perlomeno “costituzionale”: una legge che non “alteri” la democrazia e che risulti “ragionevole” negli eventuali meccanismi premiali (così come suggerito dalla consulta).

Non è certamente, però, l’assenza di una legge elettorale sensata la ragione profonda di quell’ inesorabile distacco che si sta venendo a creare tra la gente comune e le istituzioni di palazzo, ma è l’assenza di una nostra reale partecipazione alla vita civile che ci impedisce di vedere chiusa quella forbice del divario che si è aperta tra governanti e governati.

Anche nella nostra Matera, da qualche giorno, è stata varata una nuova giunta: segno, così ci è stato detto, di una amministrazione di responsabilità che sappia guardare con attenzione e rinnovata capacità al grande appuntamento che ci attende nel 2019. Le reazioni al nuovo assetto di governo della città sono state diverse: c’è chi ha salutato con favore l’ennesima “ampia” maggioranza ed il nuovo governo cittadino e chi ha gridato all’inciucio o al “poltronismo”. 

Ad ogni modo, più che il tempo dei giudizi – che lasciano sempre il tempo che trovano-, questo sembrerebbe essere il tempo propizio per riappropriarci di quella partecipazione civile che rende ognuno di noi costruttore del bene comune, per interessarci – con spirito critico e costruttivo – di quelle che saranno le scelte che il mondo politico opererà per il nostro territorio, per preoccuparci in prima persona del futuro della nostra città, un futuro animato da un appuntamento storico, importante, cruciale anche per il destino dei nostri figli: quello del 2019! Se pur con fatica, e certamente con punte di scoraggiamento, è il tempo questo in cui ognuno dovrebbe tornare a sentirsi responsabile di tutto e non per affiancare ai governissimi forme di governismi ma per  fare proprio quel motto che campeggiava su una parete della scuola che Don Milani aveva voluto a Barbiana: “I care”, me ne importa, mi sta a cuore, il contrario esatto di quel dannosissimo “me ne frego” !

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Lindo Monaco

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