Arcidiocesi di Matera-Irsina. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio 2022)

“In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Mt 2,2)

Dal 18 al 25 gennaio l’Arcidiocesi di Matera-Irsina, la Chiesa Evangelica Battista di Matera e la Chiesa Ortodossa di Romania organizzano  la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani il cui tema proposto quest’anno, dall’apposito gruppo ecumenico, è: “In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Mt 2,2).

Come già preannunziato in calce al programma già diffuso, considerata l’attuale situazione di emergenza pandemica, la Settimana di preghiera ecumenica 2022 subirà le seguenti variazioni organizzative di seguito riportate:

Martedì 18 gennaio, alle ore 19, l’incontro di preghiera si svolgerà, con gli interventi previsti, presso la chiesa di S. Francesco d’Assisi in Matera.

Sabato 22 gennaio, alle ore 18.30, la celebrazione ecumenica prevista a Miglionico si svolgerà tramite su piattaforme Faceboock e Youtube dei siti dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina e della Chiesa Battista.

Martedì 25 gennaio, alle ore 19, la celebrazione ecumenica si svolgerà con modalità telematica attraverso piattaforme Facebook e Youtube dei siti dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina e della Chiesa Battista.

Scusandoci per queste imprevisti cambiamenti, ci affidiamo al Signore affinché la preghiera rivoltagli da tutti coloro che credono e sono uniti nel suo nome possa toccare il suo cuore e volgerlo a pietà dei suoi figli tormentati dal morbo pandemico.

Di seguito riportiamo la lettera del Direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina:

Arcidiocesi di Matera-Irsina

Ufficio Ecumenismo e Dialogo interreligioso

ecumenismo@chiesadimaterairsina.it

Carissimi,

                la Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani 2022 propone come tema di riflessione l’episodio evangelico dell’adorazione dei Magi, sintetizzato nel versetto: “In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Mt 2,2), che si riallaccia alle recenti feste natalizie e alla venuta del Cristo Salvatore in mezzo a noi con i suoi santi doni.

                L’Incarnazione del Verbo, di fatto, si rende visibile con la nascita di Gesù nella grotta di Bethlem, dove il neonato viene riconosciuto e adorato come Messia Salvatore prima dai pastori, avvertiti dagli angeli, e poi dai Magi, guidati da una stella misteriosa. L’episodio dei Magi, in modo particolare, è interpretato dalla tradizione esegetica come il segno dell’universalismo salvifico: Cristo si è incarnato per la salvezza di tutti. Di conseguenza, tutte le nazioni e tutti i popoli sono chiamati alla fede per la salvezza e per onorare l’unico vero Dio.

                L’episodio evangelico è fortemente simbolico: tre personaggi misteriosi, che si avviano da terre lontane (il numero tre potrebbe simboleggiare i tre continenti del mondo antico: Europa, Africa e Asia), senza conoscere la meta seguono con perseveranza una stella, fino a quando raggiungono, superato il raggiro di Erode, il luogo dove adorare il Divin Bambino. La stella, in particolare, fa riferimento a una stella più grande che emana una luce più potente, cioè il Cristo / Logos, Luce del mondo, Oriens ex alto, splendore della luce eterna e sole di giustizia, che viene a illuminare coloro che siedono nelle tenebre e nell’ombra della morte (cfr. Antifona Maggiore del 21 dicembre). In altri termini, è Cristo che viene a redimere gli uomini e a illuminare il loro cammino per conoscere il Padre e sperimentare il suo amore.

                L’episodio dei Magi comunica un messaggio sempre attuale, giacché ci insegna che la ricerca di Dio è da condividere con tutti i fratelli, superando le diversità religiose e culturali, dal momento che la sete del vero e del bello ci rende solidali nel cammino. Esso va fatto insieme, sostenendosi reciprocamente, per raggiungere la meta. E’ così che come i Magi, pur di etnia, credenza e provenienza diversa si ritrovano insieme nella grotta di Bethlem, per onorare l’unico Signore, così i cristiani, pur nella diversità delle loro appartenenze confessionali, devono condividerela ricerca di Cristo e il desiderio di onorarlo insieme. E’ la testimonianza che il Signore richiede a quanti condividono la stessa fede e sono stati santificati dal medesimo lavacro battesimale: “Ut omnes unum sint” (Gv 17, 21).

                E’ così che la metafora della stella si applica agli stessi cristiani, in quanto devono essere loro a risplendere come il segno della presenza di Dio in un mondo assetato di giustizia, di verità e di amore. La missione della Chiesa è proprio quella di comunicare l’amore di Dio e la sua misericordia a un mondo malato e afflitto da ingiustizie, crisi economica, crisi pandemica e povertà di ogni tipo. Solo uniti, purificati da un percorso di penitenza e conversione integrale, i cristiani potranno essere credibili e indicare al mondo la strada giusta (cfr. la via alternativa dei magi) per incontrare Dio e onorarlo con una vita retta e santa.

                La preparazione degli argomenti e dei testi per la Settimana è stata affidata al Consiglio delle chiese del Medio Oriente con sede a Beirut (Libano), un territorio di antica tradizione cristiana, dove oggi i fedeli sono messi duramente alla prova fino al martirio. “Una maggiore unità tra i cristiani in Medio Oriente e nel mondo – si augurano i promotori – possa contribuire a una vita più dignitosa, giusta e pacifica per tutti gli uomini e le donne del nostro tempo e dei tempi a venire”.

                                                                                                                                             D. Donato Giordano O.S.B.

Monastero S. Maria di Picciano, 15 gennaio 2022

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