Capodanno, da 56 anni Giornata per la Pace

Da 56 anni il primo giorno dell'anno è dedicato alla preghiera e alla riflessione per la pace. Il messaggio del papa per questa edizione considera, per tempo, in forma preventiva, i rischi insiti in uno sviluppo massiccio e oltre misura delle forme di intelligenza artificiale. Quanto mai attuale l'imperativo di essere ciascuno nel suo piccolo, "artigiano di pace" in un frangente segnato dal combattimento di due grandi guerre.

Ogni Capodanno è segnato dalla celebrazione della Giornata Mondiale di Riflessione e Preghiera per la Pace (GMP). È una creazione di papa Paolo VI del 1967, dettata dall’imminenza della Guerra nel Vietnam, e ci porta a riflettere che senza pace non c’è nuova storia, non c’è possibilità di costruire alcunché, pertanto non c’è nuovo futuro: non c’è un nuovo anno!

La pace è un bene prezioso per la crescita della società: «Senza pace non c’è vita», diceva il card. Matteo M. Zuppi, nell’omelia tenuta a Pompei in occasione della festa della Madonna del Rosario lo scorso 8 maggio. Tanto urgente quest’anno in cui il mondo è attanagliato da due guerre.

Ogni anno, il Papa invia ai capi delle nazioni e a tutti gli uomini di buona volontà un messaggio che invita alla riflessione sul tema della pace. Il messaggio di quest’anno analizza i rischi dello sviluppo delle tecnologie informatiche e dell’intelligenza artificiale (AI) in relazione alla messa a repentaglio della pace.

Intelligenza artificiale e rischi

Insieme a tutta la positività che deriva dalla possibilità di svolgere in modo “intelligente” e controllato attività sinora soggette all’errore umano, il papa ravvede alcuni rischi che inficiano il prosperare della pace nell’AI.

Ogni macchina che agisce per “intelligenza artificiale” ha bisogno di essere “istruita” (machine learnig) e il rischio è che le modalità di inizializzazione della macchina non rispecchino quei criteri di etica, giustizia e misericordia tanto necessari nella nostra attuale società.

Ad ogni azione che riceve gli input da un algoritmo di AI ci sono simili rischi per cui il decisore agisca, ancor più che nella realtà, che ancora non è guidata dall’AI, in base al solo “criterio dell’efficienza, tendendo a ignorare tutto ciò che non è legato ai suoi interessi immediati” [Messaggio per la 57^ Giornata Mondiale della Pace (MGMP), n. 3].

Inoltre, il papa pone l’accento sugli esiti a lungo termine dell’utilizzo delle AI, per cui

“mansioni che un tempo erano appannaggio esclusivo della manodopera umana vengono rapidamente assorbite dalle applicazioni industriali dell’intelligenza artificiale. Anche in questo caso, c’è il rischio sostanziale di un vantaggio sproporzionato per pochi a scapito dell’impoverimento di molti”.

Papa Francesco, Messaggio per la 57^ Giornata Mondiale della Pace (MGMP, n. 5)

E, così, accrescendo lo squilibrio sociale e inficiando la pace.

E l’AI è inoltre rischiosa per l’affidamento di “processi automatici che categorizzano gli individui” mettendo da parte i “valori essenziali della compassione, della misericordia e del perdono o di eliminare la possibilità che un individuo cambi e si lasci alle spalle il passato (MGMP, n. 6).

Intelligenza artificiale e pace

In termini specifici di rapporto con la guerra e la pace, l’AI ha il suo potenziale di rischio altissimo per la “possibilità di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto”, con una conseguente “minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilità del loro utilizzo, contribuendo a un approccio ancora più freddo e distaccato all’immensa tragedia della guerra” (MGMP, n. 6).

O anche, è insita nell’AI la eventualità che l’oggetto del bersaglio sia errato.

Inoltre, l’AI consente di realizzare immagini artificiali che possono avere il potere, occulto o esplicito, di istigare all’odio.

Prospettive positive

Parlare di AI il primo giorno dell’anno significa – come molti, comunque, indipendentemente dal messaggio del papa già avevano ipotizzato – che questo sarà un anno decisivo in materia.

Inizia l’era dell’AI potremmo dire con una serie di opportunità impensabili che, se usate bene, a servizio della crescita positiva dell’umanità, possono svelarci ancor di più la grandezza dell’uomo capolavoro dell’opera creatrice di Dio ricordando che “l’uomo vivente è la gloria di Dio”, come diceva il grande Ireneo di Lione.

L’AI ha il grande potenziale di

promuovere lo sviluppo umano integrale: potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della fraternità umana e dell’amicizia sociale. In definitiva, il modo in cui la utilizziamo per includere gli ultimi, cioè i fratelli e le sorelle più deboli e bisognosi, è la misura rivelatrice della nostra umanità.

Papa Francesco, Messaggio per la 57^ Giornata Mondiale della Pace (MGMP, n. 6)

Tuttavia ipotizzando i rischi che pure da una diffusione massiccia di tale applicazione informatica potrebbero derivare, il papa sottolinea l’opportunità di

adottare un trattato internazionale vincolante, che regoli lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale nelle sue molteplici forme. L’obiettivo della regolamentazione, naturalmente, non dovrebbe essere solo la prevenzione delle cattive pratiche, ma anche l’incoraggiamento delle buone pratiche, stimolando approcci nuovi e creativi e facilitando iniziative personali e collettive 

Papa Francesco, Messaggio per la 57^ Giornata Mondiale della Pace (MGMP, n. 8)

È opportuno, per non correre troppo tardi ai ripari com’è successo in altri campi, “avviare un processo di discernimento etico e giuridico che tenga in conto dei giusti valori umani che dovrebbero essere alla base degli algoritmi di intelligenza artificiale. Il papa cita a proposito l’«algor-etica», l’etica degli algoritmi informatici” (MGMP, n. 8).

È opportuno essere uomini dei nostri giorni, non temendo il progresso (e aprendosi in particolare a questa nuova forma di applicazione informatica) ma non dimenticando di essere uomini. E il grido di pace di ogni uomo.

Laboratori di pace

Dal secondo anno della sua celebrazione, la GMP è preceduta da una marcia organizzata dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, dall’Azione Cattolica Italiana, dalla Caritas Italiana, dal Movimento dei Focolari e da Pax Christi. Ricorderemo tutti, tale iniziativa organizzata a Matera il 31 dicembre 2018 (51^ Marcia per la Pace) e la lunghissima processione (oltre 1000 fedeli) che dalla chiesa dell’Immacolata raggiungeva, attraverso i Sassi, la chiesa di S. Pietro Caveoso. E quest’anno la 56^ Marcia per la Pace ha avuto luogo a Gorizia, ai confini con l’ex Jugoslavia (Nova Gorica).

Nell’attuale frangente bellico, non mancano altri eventi a favore della pace come il bellissimo concerto “Natale di Pace” che il “Piccolo Coro” di S. Giacomo ha tenuto due sere fa, di cui parleremo in un prossimo articolo.

Allora, auguri di un buon 2024 nella pace!

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Giuseppe Longo

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