Desiderio di vita

Un fatto di cronaca ha coinvolto quest’anno le città di Matera ed Altamura a pochi giorni dalla festa patronale del 2 luglio in onore di Maria Santissima della Bruna.

Una vasta operazione di polizia ha portato in carcere o agli arresti domiciliari 34 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Questa notizia, che ha conquistato per alcuni giorni le prime pagine dei giornali, non sembra aver allarmato più di tanto l’opinione pubblica, intenta piuttosto a dibattere dell’esito più o meno soddisfacente della festa.

Nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli dell’operazione “All together” il Dott. Francesco Curcio, procuratore distrettuale antimafia della Basilicata, ha parlato della diffusione della droga, in particolare eroina, nella città di Matera, come di un fenomeno “imponente“, in termini sia di consumo che di domanda, soprattutto da parte dei giovani, e tale da rendere molto difficile un’efficace azione di contrasto: reperire droga nei luoghi della movida ad ogni ora del giorno è facile come fare la spesa al supermercato.

Fin qui l’analisi del procuratore capo, ma che percezione si ha a Matera di questo fatto?

Accompagnando un cronista alla ricerca di storie di usi e abusi di sostanze nel nostro territorio sono emerse queste osservazioni:

  • il fenomeno esiste ma viaggia “sotto traccia”, spesso difficile da intercettare;
  • c’è una accettazione sociale dell’uso di sostanze per “sentirsi più vivi” e performanti (“gli anormali siamo noi” ci diceva una operatrice);
  • il problema del consumo occasionale, meno ancora dell’abuso (sia che riguardi alcol, droghe o sostanze) non è più percepito come tale e perciò non viene portato all’attenzione di quanti potrebbero occuparsene (medici, educatori, psicologi).

Questo nuovo costume sociale, divenuto parte della normalità della vita, riguarda tutte le fasce di età e può associarsi ad altre forme di dipendenza non legate all’uso di sostanze (tali sono la ludopatia o la dipendenza da internet).

Ma quanto incide il fenomeno delle dipendenze tra i giovani?

Per saperne di più abbiamo preso in mano il Piano di Azione Nazionale Dipendenze 2022-2025, un volume di oltre 400 pagine con dati, analisi e proposte.

Nel 2021 le persone segnalate per possesso ad uso personale di sostanze stupefacenti sono state 30.166: il 9% è minorenne, il 30% ha tra i 18 e i 24 anni, la quasi totalità è di genere maschile. L’età di inizio tende ad abbassarsi con gravi implicazioni sullo sviluppo cognitivo degli adolescenti.

La cannabis nelle sue diverse formulazioni (anche incensi e profumatori ambientali) e con le “dosi baby” utili ad abbassarne il costo, rimane la sostanza più diffusa, specie tra i giovani: secondo il rapporto citato circa un quarto degli studenti ha consumato cannabis almeno una volta nella vita. L’eroina, sebbene meno utilizzata, ha un maggior impatto sociale, in particolare nel campo delle relazioni familiari che spesso risultano compromesse.

Al di là dei numeri c’è da chiedersi da dove nasce l’uso o abuso di sostanze?

A giudizio di Don Francesco Di Marzio, sacerdote e psicoterapeuta, sarebbe principalmente la conseguenza di una mancanza, di qualcosa che ha frenato la maturazione della persona fin dai primi anni di vita, oscurando in lui la scoperta di quanto grande sia il suo valore di uomo. Una vera provocazione per ciascuno di noi.

Penso al freddo pungente delle gelate notturne che brucia i germogli degli alberi in fiore: anche lì la vita non si spegne, troppo forte il desiderio di tornare a vedere la luce del sole.

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Erasmo Bitetti

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