Due febbraio: giornata per la vita consacrata

Oggi la Chiesa celebra la 27^ giornata per la vita consacrata: per i consacrati stessi un momento di presa di consapevolezza del loro stato e di preghiera per sé e per gli altri confratelli, per i laici giornata di preghiera per i consacrati e di conoscenza di questo mistero della Chiesa. Così, attraverso due video, Logos vi conduce in due comunità di consacrati della Diocesi, una maschile e una femminile e accoglie la testimonianza di una religiosa che ha operato in Diocesi negli anni passati. Dopo due anni di stop, ieri a Picciano, un incontro diocesano di tutti i religiosi.

Qualcuno starà pensando a un velo, altri a un saio e altri ancora a un camice monastico. Eppure non sono solo loro!

Tanti vivono senza una divisa specifica, al più possiamo riconoscerli da un crocifisso al collo.

Non sono chiusi – se non una minima parte – in convento, magari dietro una grata, nemmeno in monastero.

Non amano le sacrestie o le navate delle cattedrali, ma molti di loro vivono – come tanti laici, anzi alle volte più di loro – del loro lavoro in ufficio, nelle aule di scuola o universitarie, in sala operatoria ed escono la sera con i giovani, magari con una chitarra in mano per portare la gioia per strada.

Alcuni sono anche sacerdoti, ma tutti vivono in pienezza il sacerdozio battesimale: offrire la propria vita per la santificazione propria e dei fratelli. E anche i doni battesimali della profezia e della regalità, che sono la chiamata a testimoniare Cristo ‘semplicemente’ attraverso una profonda appartenenza a lui e la capacità di dominare sui “desideri della carne”.

Tutti vivono i “consigli evangelici” di povertà, castità e obbedienza – distacco da beni e persone e docilità alla volontà dei propri superiori -, la via che nel tempo la Chiesa ha stabilito come strada di conformazione a Cristo. I “tre voti”, come alcuni li definiscono, a cui i Benedettini aggiungono anche il voto di stabilità.

Nessuno appartiene ad un uomo ad una donna, ma anche loro – come chi sposa un uomo o una donna – usano festeggiare nozze d’argento, d’oro e di diamante!

Non vi sono solo i frati francescani (a loro volta, è l’occasione per iniziare ad accennarlo, divisi in minori, conventuali, cappuccini) o i monaci benedettini – che ci portano con il pensiero a Picciano, dove sono “olivetani” (ma altrove ci sono i cassinesi, i cavesi, i trappisti…) -, ma anche – in altre diocesi – i salesiani, i comboniani, i rogazionisti, i monfortani, i gesuiti… Migliaia di ordini e congregazioni, maschili e femminili, tante quante lo Spirito Santo ha voluto suscitarne, ognuna con una propria regola e un proprio carisma. In Diocesi sono presenti 5 famiglie religiose maschili (con un totale di 21 consacrati) e ben 12 femminili (60 consacrate).

Tutti vivono su questa terra e operano perché “venga il tuo Regno” di giustizia e di pace, in attesa viva dell’incontro con il Signore.

Una realtà complessa, nota appieno se non a chi la vive in prima persona

La giornata per la vita consacrata nasce anche per “promuovere la conoscenza e la stima per la vita consacrata”, scriveva S. Giovanni Paolo II nell’istituire questa festa.

Così Logos si è portato negli spazi di vita di due di queste comunità e ha accolto la loro luminosa testimonianza. Dialoghi appassionanti con i Frati Minori e con le Suore Ausiliatrici delle Anime del Purgatorio che siamo sicuri renderanno interessanti i video che seguono.

Giornata della vita consacrata: perché oggi e quale senso?

Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone,

uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele,

e lo Spirito Santo era su di lui.

Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e,

mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù

anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola,

perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli:

luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

C’era anche una profetessa, Anna.

Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.

Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio

e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

Le figure di Anna e Simeone che fanno parte del Vangelo di Luca (Lc 2,22-40) che ogni anno si proclama oggi – festa della presentazione al tempio di Gesù (popolarmente detta “la Candelora”) – hanno ispirato S. Giovanni Paolo II nel 1997 a istituire per questa data la giornata mondiale per la vita consacrata. È questo uno spiraglio di quello che è la vita consacrata, come lo è anche l’offrire la vita al Signore, come fecero Maria e Giuseppe che portarono Gesù al tempio perché fosse sacro al Signore!

Dopo la festa del papà, della mamma, dei nonni, che senso ha una festa per tutti i consacrati?

S. Giovanni Paolo II, nel messaggio per la prima giornata della vita consacrata, che vi proponiamo di leggere integralmente, dice che questa giornata

“vuole aiutare l’intera Chiesa a valorizzare sempre più la testimonianza delle persone che hanno scelto di seguire Cristo da vicino mediante la pratica dei consigli evangelici e, in pari tempo, vuole essere per le persone consacrate occasione propizia per rinnovare i propositi e ravvivare i sentimenti che devono ispirare la loro donazione al Signore”.

“Pregare perché rimaniamo fedeli. Ringraziare il Signore” sono anche le parole di sr. Milena Acquafredda. “Un rilancio nella mia vita spirituale”, ci ha detto sr. Immacolata Giusta, una religiosa che ha operato in Diocesi tra gli anni Novanta e Duemila, il cui ricordo rimane vivo in molti di noi. E così vi offriamo anche la sua convinta testimonianza, contagiosa per molti ieri ed oggi.

E noi cosa dobbiamo fare?

Pregare per i religiosi, come abbiamo ascoltato già in uno dei video: l’Arcivescovo ci chiede preghiera per sostenere l’apostolato e la vocazione di questi nostri fratelli e sorelle che hanno lasciato tutto per il Signore. Non solo oggi ma sempre, non solo per i vivi ma anche per i defunti, senza stancarci mai!

Iniziative in Diocesi per la 27^ Giornata della Vita Consacrata

Come abbiamo ascoltato ogni diocesi ha le sue. Nella nostra, ieri 1 febbraio, tutti i religiosi sono stati radunati al mattino per un momento di ritiro e le religiose al pomeriggio per vivere insieme rosario, vespri e S. Messa presso il Santuario della Madonna di Picciano – per dare la possibilità, soprattutto ai religiosi che sono anche sacerdoti di poter celebrare oggi 2 febbraio nelle proprie parrocchie. Un evento che ha organizzato, d’accordo con il Vescovo, don Vincenzo Di Lecce, delegato episcopale per la vita consacrata.

“Emozionante incontrarci tutte insieme dopo due anni di stop”, hanno commentato unanimemente le suore.

Si ringrazia Veneranda Ricchiuti per le foto e il video.

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Giuseppe Longo

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